martedì 24 febbraio 2015

La Bibbia Ucraina

Al momento della mia partenza per la Germania avevo portato con me una grande e bella Bibbia ucraina e vari Nuovi testamenti in lingue diverse, che sfuggirono al controllo della frontiera. Per qualche tempo tenni tutto nascosto fra la mia roba al campo, nell'intento di farne beneficiare qualche deportato russo e di altre nazioni. Un giorno ci sorprese un bombardamento mentre eravamo in pieno lavoro e ci rifugiammo in un ricovero della Grosse Alle, ma, per la ristrettezza del locale, la polizia dichiarò che tutti gli stranieri dovevano uscire. Inutile dire che evacuammo immediatamente, perché con i poliziotti con c'era da discutere. Non sapendo dove trovare rifugio, decidemmo di ripararci nel sottosuolo della Jahn Halle. Tecnicamente parlando noi non eravamo protetti, perché sopra le nostre teste non v'era che un soffitto in muratura di 25 centimetri e per di più le cantine erano allagate. Per due lunghe ore restammo là in preda ai più tristi timori, ma grazie a Dio, le bombe caddero dalla parte del porto. Con noi si erano rifugiate alcune ragazze deportate dall'Ucraina; una d'esse mi fece veramente pietà tanto appariva infelice. A cenni e per mezzo di qualche parola tedesco riuscii a chiedere l'età. "Dodici anni", mi rispose. Era molto esile e malvestita e camminava a piedi nudi; le domandai dove si trovasse il loro campo. "Aspettatemi questa sera", dissi a lei ed alle sue compagne, "porterò qualcosa per la piccina". Quella sera scivolai fuori dal Lager, dopo aver preso dal mio singolare armadio un paio si scarpe portate dalla Francia, un paio di calze di lana, e avere nascosto sotto la giacca la Bibbia in lingua ucraina. Arrivando al posto indicatomi, m'accorsi che queste russe avevano per dormitorio il marciapiede della strada. Non ebbi difficoltà a ritrovare quella che cercavo e le diedi le cosette che avevo portato. Essendosi intanto formato un gruppetto intorno a noi, tirai la bella Bibbia e la consegnai loro. Non dimenticherò mai la sorpresa di quella povera gente. Da tutte le parti era un accorrere ed un gridare: "Bibbia! Bibbia!" Un giovane mi dichiarò con gli occhi pieni di lacrime: "Sono anni che aspettiamo una Bibbia ed abbiamo pregato per questo oggi ecco la Bibbia!" Poi l'aprì con venerazione e, tremando per l'emozione, salì su un mucchio di macerie e cominciò a leggere ad alta voce. Tutti si misero ad ascoltare religiosamente e si scoprirono. Sì, per la prima volta da lungo tempo, ascoltavano una lettura che era per essi come rugiada del cielo. Li lasciai con commozione e non li rividi più. Allontanatomi un po', m'inginocchiai fra le rovine e ringraziai il Signore per quella nuova porta aperta alla sua Parola: "Si, o Signore, ti ringrazio per il tu amore verso di me. Tu hai pensieri di pace e sai ciò di cui ho bisogno. Ti ringrazio per queste sofferenze, per la lontananza dai miei. Apri, o Signore, un cammino a questa Bibbia e rilevati ai cuori di quegli infelici".


Trascritta da La Manna Francesco.
Storie di Fede Vissute
Autore: Erino Dapozzo

venerdì 20 febbraio 2015

Salvati Da Un Neonato

Una volta, in una località primitiva dell'Africa, visitai una coppia di missionari. La loro piccola casa era situata in un angolino delizioso da cui si godeva una bellissima e invidiabile vista su laghi e montagne. Erano poveri dei beni di questo mondo, ma erano ricchi della grazia di Dio. Ammassati in quella piccola capanna c'erano sei bambini, l'ultimo dei quali aveva appena pochi mesi. "Venga con me," disse la moglie del missionario prendendo in braccio il suo piccino e uscendo fuori. "Voglio raccontarle una storia." Sedemmo su una panca dalla quale si godeva un panorama grandioso: una distesa di montagne, vallate tappezzate da una fitta giungla e laghetti e cascate. "Avere molti bambini piccoli non può essere un peso per un missionario," disse, "Viene sempre il momento in cui devi mandarli in Patria perché qui non ci sono buone scuole. Ma quando sono ancora piccoli i genitori possono goderseli." Tacque un momento e guardò la graziosa creatura che dormiva fra le sue braccia. La sua voce era incrinata dall'emozione mentre continuava: "Quando seppi che stavo per avere un altro bambino, mi ribellai con Dio. Avevamo già cinque bambini piccoli e non mi sembrava giusto che dovessimo occuparci di un altro. La mia salute non era buona ed ero molto triste e infelice all'idea di ricevere un'altra creatura:"Era giunto il momento della nascita. Ero molto debole e non c'erano medici nelle vicinanze. Non avevamo nessuno cui affidare gli altri bambini, così mio marito ci caricò tutti nella macchina e ci portò in città dove c'era un buon ospedale missionario. Rimanemmo lì finché non nacque il bambino." La minuscola creatura si agitò, distese le piccole braccia e sbadigliò. Come sembrava preziosa. La voce della madre divenne più dolce. "Quando ritornammo alla nostra casa con il neonato, venimmo a sapere che durante i pochi giorni in cui eravamo stati lontani erano venuti i Mau- Mau. Avevano assassinato tutti i bianchi dell'intera zona. Se fossimo stati a casa saremmo stati uccisi tutti." Strinse al petto la creaturina, mentre le lacrime le scorrevano sulle guance. "Questo piccolo tesoro era stato mandato da Dio per salvare la nostra vita. Non mi ribellerò mai più contro il potere di Dio di darci e di toglierci la vita."


Trascritta da: Francesco La Manna
Storie di Fede Vissute
Autotrice: Corri ten Boom

martedì 17 febbraio 2015

Il tocco della mano di Cristo

Durante la guerra civile negli Stati Uniti una donna ricevette la notizia che suo figlio era stato ferito alla battaglia di Wilderness. In preda all'angoscia, ella partì con il primo treno in cerca del figlio, nonostante un ordine del Ministero della Guerra vietasse alle donne di introdursi entro le linee armate. Ma l'amore di una madre non si cura di tali ordini e così, a forza di lacrime e di preghiere, quella madre riuscì ad attraversare le linee e penetrare nell'accampamento. Finalmente trovò l'ospedale dove giaceva il suo ragazzo. Allora si recò dal chirurgo e gli domandò: "Mi permette di andare nella corsia per assistere mio figlio?". Il chirurgo rispose: "Sono appena riuscito a farlo addormentare. Le sue condizioni sono ancora critiche e temo che, se lo svegliate adesso si commuova al punto che potrebbe essergli fatale: fareste meglio ad aspettare un pò. Restate nell'anticamera fino a che gli avrò fatto sapere che siete venuta, facendoglielo capire un po per volta". La madre guardò il chirurgo in faccia e gli disse: "E se il mio ragazzo non si svegliasse più ed io non lo vedessi più in vita? Oh. lasciatemi andare a sedermi accanto al suo letto! Non gli parlerò, ve lo prometto". "Se mi promettete di non parlargli, potete passare", rispose il dottore. La madre s'avvicinò in punta di piedi al lettino e guardò il viso del figlio. Quanto aveva desiderato rivederlo! Sembrava volesse divorarlo con gli occhi! Non potendo trattenersi dal toccarlo, gli pose la mano tenera e carezzevole sulla fronte. Appena quella mano ebbe toccata la fronte del figlio, questi, senza aprir gli occhi, bisbigliò: "mamma, sei venuta". Aveva riconosciuto il tocco di quella mano amorevole, piena di affetto e di calore. Se tu senti il tocco delicato di Gesù, lo riconoscerai: è pieno di tenerezza. Il mondo può trattarti duramente, ma Gesù Cristo no. Non troverai mai migliore amico di Lui in questo mondo. Quel che ti serve e venire a Lui oggi stesso. Lascia che Egli ti circondi con il Suo braccio amorevole, che la Sua mano sia sopra di te; Egli ti sorreggerà con la Sua forza, ti guarderà, riempirà il tuo cuore di tenerezza e d'amore.



D.L.Moody
 Storie di Fede Vissute
Trascritta da La Manna Francesco

sabato 14 febbraio 2015

La Conversione di un Ateo. La Testimonianza di Ezio Terravecchia

Ho dato la mia testimonianza in tante altre occasioni, sia a voce che scritta, di come DIO abbia trasformato la mia vita ed ancora desidero glorificare il mio Salvatore per il Suo amore, e son certo che quanti la leggeranno sapranno comprendere quanto grande sia la Grazia della Sua Parola, che può spezzare ogni catena ed ogni cuore indurito, come ha fatto con il mio.
Son nato a Torino nel 1949 e pur frequentando la chiesa tradizionale sin da bambino, non sapevo se DIO esistesse realmente, anzi da alcune forti delusioni nella mia giovinezza, sia nella chiesa che nella famiglia, all'età di 13/14 anni mi convinsi che DIO non esisteva. Nel 1965 iniziai a lavorare, e pur continuando con gli studi presso un Istituto Tecnico, di sera,

Il Più Grande Miracolo del Mondo

Dopo avermi ascoltato durante un programma radiofonico in Equador, una donna dalla voce squillante mi telefono, per prendere un appuntamento. Dopo avere fissato la data e l'orario, mi ringraziò e attaccò il telefono abbastanza maleducatamente. La mattina dopo, mentre stavo aspettando, ho visto arrivare una piccola donna, accompagnata da due uomini alti, che entrava nei cancelli della stazione radio. Gli uomini erano così grossi e così massicci da sembrare giocatori di rygby. Quando la donna entrò nel mio ufficio, i due uomini rimasero fuori. "I due signori non vogliono entrare?" chiesi. "No" rispose la donna, con la stessa voce squillante che mi ricordavo dalla serata precedente. Senza dire altre parole, cominciò a perlustrare il mio ufficio. Guardò sotto la scrivania, dietro ai quadri; evidentemente cercava spie elettroniche. Nel frattempo uno dei suoi compagni si mosse verso il cancello; l'altro rimase proprio fuori dalla porta del mio ufficio. "Questa donna è pazza" pensai.

martedì 10 febbraio 2015

INTRAPPOLATI DAL DIAVOLO NEL PIACERE DEL PECCATO!

"Tornavo a casa mi preparavo qualcosa da mangiare, poi guardavo la televisione. Stare da solo mi piace, sì, mi piaceva e badar solo a me stesso anche. Di amici ne avevamo pochi al quel tempo, ci spostavamo spesso, quando incominciavo a far amicizia con qualcuno dovevamo andare via. Avevo difficoltà a farmi le amicizie, ma sapevo farmi compagnia anche da solo. Sembrava comunque che fossi nato per fare il capo, quando mi ficcavo nei guai comunque riuscivo a coinvolgere chi mi stava attorno, qualsiasi cosa facessi riusciva bene". Sean si portò questo spirito indipendente fino alle superiori. "Incominciai a giocare a football alle medie, mi piaceva, ero il miglior placcatore della squadra, stabilii anche qualche record: una cosa non mi piaceva ed era perdere. Poi un giorno ci trasferimmo in Colorado, ma lì mi annoiavo molto, a scuola mi bastava studiare il minimo indispensabile per avere il massimo dei voti". La religione non aveva un posto rilevante nella sua vita ma un giorno qualcosa successe ritornando da scuola che lo mise contro Dio. "Avevo 13 anni quando andai in un campo a Oklahoma con la mia prima ragazza, il mio primo amore.

giovedì 5 febbraio 2015

Dio Ascolta I Bambini

Tempo fa, quando ero pastore in una chiesa in America, una sera mentre svolgevamo uno studio biblico, ebbi un'emicrania fortissima. Finì lo studio che quasi svenni, e dissi a mia moglie Graziella di occuparsi della comunità e di chiudere le luci, le porte e tutto il resto mentre io andavo via a casa, portandomi con me i miei due figli piccoli. Quando entrammo a casa dissi a mio figlio Tommasino di 3 anni, e mia figlia Valeria Gioia di 5 anni di andare a letto: "Adesso verrà la mamma e vi sistemerà lei". Io mi buttai sul divano mantenendomi la testa tra le mani tanto il dolore era forte. Dissi: "Papà vuole stare solo soletto, e quieto quieto, e voi andate a letto senza fare storie". Allora Valeria mi si avvicinò e disse: "Papà vuoi che preghiamo per te?". Io pensai: "Carino! Questi due piccolini volevano pregare per me, il pastore della chiesa!" E per potermene sbarazzare ( questo era il mio pensiero) io gli dissi sì, sì. "Pregate per papà e poi subito andate a letto". Si sono inginocchiati accanto a me, e come mi hanno visto fare molte volte nelle riunioni di preghiera, hanno imposto le mani su di me per pregare che il Signore mi guarisse: "Signore Gesù guarisci papà amen" e la preghiera finì. " Dio mi è testimone: cinque parole in tutto e in quel momento il mio forte mal di testa svanì, all'istante, immediatamente. Rimasi scioccato, non tanto per il miracolo ricevuto ma di come Dio ascolta i bambini. Poi ho fatto una "scoperta" e mi sono accorto che spesso Dio ascolta molto di più i bambini ...e meno gli adulti!



Trascritta da dvd da; La Manna Francesco
Storie di Fede Vissute
Autore: Tommaso Grazioso

lunedì 2 febbraio 2015

CUBA PARA CRISTO

Eliezar Veguilla, figlio di un pastore cubano, era medico specialista in medicina interna. La sua passione però era evangelizzare i giovani. Era presidente della Baptist Youth World Alliance. Formò anche un gruppo musicale di giovani musicisti in gamba chiamato "l'arpa di Davide". Attraversavano l'isola cantando dell'amore di Dio; sulle loro magliette c'era scritto: "CUBA PARA CRISTO". Una loro canzone originale e orecchiabile con lo stesso titolo divenne molto popolare. Eliezar era coinvolto nella distribuzione di Bibbie e di materiale cristiano sull'isola. Organizzava campagne evangelistiche utilizzando il film "Jesus". Una sera avrebbe dovuto proiettarlo in una chiesa in campagna, ma la polizia tolse la corrente elettrica. Eliezar aveva portato con sé un piccolo generatore, così la chiesa era l'unico edificio con l'elettricità e tutto il paese si ammassò lì per guardare il film. Organizzò un grande concerto cristiano che fu tenuto il 6 gennaio 19994 nel Teatro Nazionale dell'Avana.