tag:blogger.com,1999:blog-32919842756047822632024-03-13T21:41:23.552-07:00Storie Di Fede VissuteAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/12893054483541005438noreply@blogger.comBlogger230125tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-48963970019828840182017-10-07T10:40:00.001-07:002017-10-07T10:40:38.978-07:00Quella macchina me l'aveva data il Signore!<br />
<div class="_3x-2" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #1d2129; font-family: "SF Optimized", system-ui, -apple-system, system-ui, ".SFNSText-Regular", sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: normal; letter-spacing: -0.12px; orphans: 2; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<div data-ft="{"tn":"H"}" style="font-family: inherit;">
<div class="mtm" style="font-family: inherit; margin-top: 10px;">
<div class="_5cq3" data-ft="{"tn":"E"}" style="font-family: inherit; position: relative;">
<a ajaxify="/storiedifedevissute.blogspot.it/photos/a.268461619993825.1073741829.259656114207709/857412044432110/?type=3&size=800%2C600&fbid=857412044432110&source=13&player_origin=story_view" class="_4-eo _2t9n" data-ploi="https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/21432888_857412044432110_8674890917852252611_n.jpg?oh=8c103a03cba7b5ac9321d68a2ef2e686&oe=5A3D52CF" data-render-location="permalink" href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it/photos/a.268461619993825.1073741829.259656114207709/857412044432110/?type=3" rel="theater" style="box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.05) 0px 1px 1px; color: #365899; cursor: pointer; display: block; font-family: inherit; position: relative; text-decoration: underline; width: 476px;"></a></div>
</div>
</div>
</div>
<br />
<div class="_5pbx userContent _3576" data-ft="{"tn":"K"}" id="js_1m" style="line-height: 1.38; margin-top: 6px; orphans: 2; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-indent: 0px; widows: 2;">
<div style="margin: 0px 0px 6px;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhbaZfWewhkk4QtcfXc7fpwQza1v0AHgVZv2HtgN5sCjRVXuFULsF0JX4L4A2PSIZHFinTJ49nNHU6I9c7ypJukYwbeBGLC_mr51v3-QlBM-FonN9pZ-eh2WhQD0Gk9qBxgCw_TUhQT7w/s1600/21432888_857412044432110_8674890917852252611_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="800" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhbaZfWewhkk4QtcfXc7fpwQza1v0AHgVZv2HtgN5sCjRVXuFULsF0JX4L4A2PSIZHFinTJ49nNHU6I9c7ypJukYwbeBGLC_mr51v3-QlBM-FonN9pZ-eh2WhQD0Gk9qBxgCw_TUhQT7w/s320/21432888_857412044432110_8674890917852252611_n.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: inherit; font-size: 14px; letter-spacing: -0.12px;">I</span>o provengo da una famiglia molto povera. I poveri stessi ci chiamavano poveri. Anche dopo la mia conversione e quella della mia famiglia, la nostra condizione sociale era ancora quella. Il mio pastore curava due chiese, e noi la domenica andavamo a tutte e due i culti. Il culto della sera era alle ore 18:00; ma noi alle tre del pomeriggio già stavamo sulla fermata dell'autobus, perché il bus a Napoli poteva tanto passare alle 15:05, come alle 17:00. Quindi per non arrivare in ritardo ci anticipavamo prima. Ma noi eravamo tanto felici, gioiosi e allegri nel Signore. Tanto che le persone potevano pensare che stavamo impazzendo per la nostra povertà. Mia madre incominciava a sentirsi anziana, e io pregavo il Signore per una macchina. Una domenica dopo il culto si avvicina a me una sorella tutta gioiosa, tutta contenta e mi fa: "Fratello ti devo dire una cosa, io e mio marito ci stiamo comprando una macchina nuova e ci togliamo quella vecchia. Quindi noi abbiamo pensato a te, tu ci dai solo 500 mila lire, ti fai il passaggio di proprietà, e ti paghi l'assicurazione". Una Ritmo bianca, bianco diciamo - bianca sporca. Gomme lisce, una porta che non si chiudeva bene, un finestrino che non si abbassava, insomma era piena di "optional". Io ero felicissimo, sono tornato a casa e ho detto a mia madre: "Mamma, il Signore ha provveduto, c'è una sorella che ci dà una macchina, mi ha detto che con 500 mila lire c'è la possiamo prendere, facciamo il passaggio di proprietà, paghiamo l'assicurazione e la macchina è nostra!". Mia madre disse: "Va bene, preghiamo!". Noi non avevamo nulla, nemmeno per pagare l'auto! La domenica successiva, dopo il culto, la sorella arriva da me con gli occhi piena di lacrime: "Fratello ti devo chiedere scusa!" - probabilmente aveva detto a qualcuno della sua intenzione, e questi gli avrà detto: "Ma a chi hai chiesto i soldi?". "Io ti chiedo scusa, io e mio marito non avevamo capito in che situazione versavate. Dimenticate i 500 mila lire, fatti solo il passaggio di proprietà e l'assicurazione". Felicissimo, sono ritornato a casa e gli dissi: "Mamma la sorella ha detto che non le vuole più le 500 mila lire. Mi ha detto solo di farci il passaggio di proprietà e l'assicurazione". Mia madre. "Preghiamo!". Stessa cosa la domenica successiva, un'altra volta la sorella: "Scusa fratello, abbi pazienza, noi la macchina te la vogliamo dare ma, pensandoci bene, questa è una macchina che non durerà molto, quindi il passaggio di proprietà che lo facciamo a fare? Fai una cosa: fatti solo l'assicurazione, quando si rompe ci chiami e l'andiamo a rottamare". Contentissimo, sono tornato a casa e ho detto a mia madre: "Mamma la sorella non vuole più il passaggio di proprietà, dobbiamo fare solo l'assicurazione!". Mia madre: "Continuiamo a pregare!". La domenica successiva vado in chiesa e si avvicina lei e il marito, mano nella mano: "Fratello abbiamo un problema e non sappiamo come dirtelo". - Pensavo che la macchina non me la volevano più dare! "Abbiamo un piccolo problema, ti chiediamo scusa però... il problema è l'assicurazione". - "Di che si tratta?" - chiesi io. Poiché lui lavorava nella SIP, ex Telecom, aveva un'assicurazione speciale, la Meie, e non poteva svincolarsi se non dopo un anno. Mi chiese: "Fratello Chiocca, ti dispiace se ti tieni l'assicurazione sulla macchina per un anno?" - "Ma no fratello! Nessun fastidio!". E così la domenica dopo il fratello mi diede la macchina. Piena di benzina e come un signore me ne sono tornato a casa. Quella macchina me l'aveva data il Signore! Dopo un po' il pastore aveva organizzato una campagna evangelistica sulle montagne di Caserta. Una domenica a fine culto, annuncia l'evangelizzazione, e disse: "Abbiamo bisogno di fratelli che mettono a disposizione la loro auto!". Io subito alzai la mano, e il pastore disse: "Va bene fratello... ma vediamo gli altri!" - "No!" - io replicai, "Metto davvero a disposizione la mia auto!" Il fratello che mi aveva dato la macchina quel giorno cambiò atteggiamento e mi fa: "No fratello, ma dove vieni con quel "chiodo" (parola tipica napoletana), quello è un ferro vecchio, sulle montagne di Caserta non ci arriva..." - Tutti a convincermi di lasciare l'auto nel parcheggio. Io replicai: "Quest'auto me l'ha dato il Signore e io verrò con la mia auto!" Quella mattina era di sabato 24 agosto. Nel parcheggio, chi arriva con il fuoristrada, chi con la BMW... io arrivo con la Ritmo. Cercarono un'ultima volta di convincermi a lasciare l'auto lì, senza successo. "Allora noi ci avviamo" - mi dissero. Nel parcheggio chiesi: "Chi vuol venire con me?" Nessuno rispose se non una sorella di ottant'anni. I fratelli si avviarono avanti mentre io andavo a 50 Km allora, altrimenti usciva il fumo bianco. Dopo aver percorso un bel tratto di autostrada, arrivammo all'uscita di Caianello. Mentre sto pagando al casello cosa vedo davanti a me? La macchina nuova del fratello, le luci d'emergenza che lampeggiavano, cofano del vano motore aperto, e il fratello con la testa dentro. Ho fermato la mia auto e ho chiesto spiegazioni: "Fratello che cosa è successo?" - "Ma non lo so queste macchine nuove... 15 giorni di vita..." - Gli ho detto: "Fratello sali sulla Ritmo e andiamo ad evangelizzare!"- Così salì sulla Ritmo che mi diede il Signore e arrivammo a destinazione. Al ritorno si verificò una scena buffa: il carro attrezzi avanti con l'auto del fratello, e noi dietro con la Ritmo. Gloria a Dio per quella Ritmo che il Signore mi aveva dato.</div>
<div style="text-align: justify;">
... Attraversa il Giordano e non il Mar Rosso. Forse stai sperando che si apre il Mar Rosso davanti a te! Ma tu lasci che si apra il Giordano! Troppo poco il Giordano? Questo poco che è davanti a te, ti farà entrare in Cannan, nella Terra Promessa. Accontentati di quello che il Signore ti dà e ti ha dato, perché con quel poco che ti ha dato e ti dà giungerai al Cielo. Non disprezzare le cose piccole, ma accettale e ringrazia il Signore con gioia.</div>
<br />
<div style="margin: 0px 0px 6px;">
<br />Pastore Chiocca Gennaro<br />Ferrentino Francesco La Manna<br /><a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-75331952023559507712017-09-26T04:34:00.000-07:002017-09-26T04:34:09.066-07:00Che cosa non farebbe una madre per un figlio!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDAE_jE-90-QzhQtbkWz1l12P8RAIU1xs9rGYCsb_igkLSRgE3Lrjr23Z5c1XFltJNKaqUPCrzxc0HQRvEVB5M5Wa52gzFFzTsp6KzEQD0lDBE7FeG84mP-Nlijpp32rlo-Xv8yEmD_HI/s1600/figlio_diversamente-abile_Opus-Dei.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1064" data-original-width="1600" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDAE_jE-90-QzhQtbkWz1l12P8RAIU1xs9rGYCsb_igkLSRgE3Lrjr23Z5c1XFltJNKaqUPCrzxc0HQRvEVB5M5Wa52gzFFzTsp6KzEQD0lDBE7FeG84mP-Nlijpp32rlo-Xv8yEmD_HI/s320/figlio_diversamente-abile_Opus-Dei.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
In un paesino di una città del Sud-America, una madre raggiunse l'entrata della scuola dove il figlio studiava. Il ragazzo aveva dimenticato la borsa con la sua colazione. Da lontano la madre lo chiama e gli dice: "Rodrigo! Rodrigo! Il figlio va dalla madre molto irritato e gli dice: "Perché stai qui!? Che sei venuta a fare? Gli amici ridono di me, si burlano e a me mi da vergogna far sapere che sei mia madre! Vattene da qui, ti odio! Io non voglio che tu venga a cercarmi a scuola!" La madre, molto triste, gli dice: "Rodrigo tranquillo, solo volevo portarti i tuoi alimenti! Non voglio che rimani digiuno e ti ammali". Il figlio, ancora più irritato di prima, la insultò e la minacciò di andarsene. La madre se ne andò molto triste e piangendo, perché il figlio l'odiava per il suo aspetto. Al ritorno dalla scuola il figlio ritornò aggredendo verbalmente la propria madre dicendole: "Io non voglio che tu ritorni più nella mia scuola, mi vergogno di te! Tutti i miei amici e le mie amiche si burlano di me e mi dicono che sono un figlio di un mostro, di una donna che ha un occhio di vetro; di una vecchia che usa solo vestiti vecchi e rammentati, con scarpe rotte e consumate, per colpa tua sono diventato lo zimbello della scuola. Tutti mi prendono in giro per causa tua. Passarono diversi anni, e il ragazzo diventò un uomo, si laureò all'università, riuscì ad essere un grande avvocato. Era uno studente che non gli mancò mai un libro, sempre vestito per bene, con vestiti firmati. Perché il "mostro" della madre lavorò notte e giorno per farlo studiare e farlo comparire davanti a tutti come un uomo e un avvocato eccellente! Gli diede fino all'ultimo centesimo per comprare libri, pagare l'università, comprarsi vesti ecc. La madre lavorava nella casa dei ricchi, dove lavava, rassettava e teneva in ordine la casa. Poi la sera dopo aver finito con il suo lavoro, faceva il giro per le case e prendeva abiti da lavare per fare qualche soldo in più. Questa povera donna lavorava fino a tarda notte, per poi il mattino presto ritornare al suo lavoro. Tutto questo lo faceva per il suo amato Rodrigo. Il figlio Rodrigo, quando non ebbe più bisogno della madre gli disse: "Io ti lascio e me ne vado da te. Non ti ho mai sopportata, sei stata l'unica vergogna della mia vita. Mi sono sempre nascosto da te per come andavi vestita, e con quella faccia con un occhio finto mi sembri un mostro. Ho passato molti momenti amari da quando ero piccolo. Fece bene mio padre che ti lasciò per sempre, quello che adesso farò io, adesso lavoro e non ho bisogno più di te. Lasciò la casa e se ne andò, senza voltarsi a salutare nemmeno per un attimo la madre che per quel figlio si sarebbe fatta uccidere. Rodrigo si fece una vita tutta sua, si comprò una casa grandissima, si sposò ed ebbe due splendide figlie. La professionalità, il lavoro di avvocato lo portò ad essere un uomo ricco e famoso. La madre, che nei lunghi anni dove non vide mai il figlio, gemeva e piangeva. Riuscì a sapere dove il figlio viveva, e così andò in città dopo avere percorso quasi 5 ore di autobus. Riuscì a trovare la villa del figlio, e dentro al cuore suo aveva un gran desiderio: riabbracciare suo figlio Rodrigo, anche se erano passati molti anni, e invano lo aveva aspettato nella sua casa al paese. Suonò alla porta, e uscì una splendida ragazza. La donna gli disse: "Ciao, sono tua nonna!". La ragazza si spaventò vedendo l'aspetto della nonna corse subito dal padre e gli disse: "Papi, papi alla porta c'è una vecchia stracciona con una faccia da mostro, non ha un occhio e dice di essere mia nonna!" Il padre usci arrabbiato e gridandole: "Vattene da qui, io non voglio più saper niente di te, brutta strega, ancora mi perseguiti? Vuoi che la mia vita sia distrutta a causa tua? Hai un viso sfregiato in più parti e un occhio di vetro. Vuoi spaventare le mie bambine? Vai via da qui brutta vecchia, e non farti più vedere ne da me e neanche dalle mie figlie!" La donna si avviò per la sua strada piangendo mentre nel suo immenso cuore ancora amava tanto quel figlio che l'odiava con tutto l'odio possibile! Così si avviò nel suo paesino di campagna. Nella sua casa povera e umile, e non pensò mai più di ritornare a vedere suo figlio. Si accontentò di averlo visto per l'ultima volta prima della fine dei suoi giorni, anche se in modo molto arrabbiato. Passarono circa un tredici mesi e il figlio Rodrigo incominciava ad accusare rimorsi nella sua coscienza per il male che aveva fatto a sua madre. Così pensò di andargli a fargli una visita. Quando arrivò nel suo paese presso la casa di sua madre bussò alla porta. Una vicina che lo conosceva gli disse: "Che bello rivederti Rodrigo, come sei cresciuto. Si vede che adesso sei un uomo d'affari. "Si" disse l'uomo con un tono di vergogna. "Cerca sua madre immagino", domandò la vicina."Si", rispose lui. Allora la vicina di casa gli disse: "Vedi figliolo, lei è morta già da 10 mesi, qualche settimana dopo che ritornò dalla Capitale dove tu vivi. Lei aveva un male incurabile già da molti anni, ma non voleva che tu lo sapessi per non darti altri problemi. Lei venne da te perché voleva darti solo un bacio e un abbraccio... solo un bacio voleva darti. Era molto malata e il Signore s'è le chiamata a sé. Prima che tu vada via, tua madre mi ha raccomandato che, nel caso un giorno saresti venuta a cercala, di darti questa lettera". Rodrigo aprì la lettera e incominciò a leggerla. "Amato figlio, ti chiedo perdono di tutto il male che ti ho recato, ma non era mia intenzione recarti danno. Quando tu avevi tre anni, facesti un incidente e perdesti un occhio. Il dottore disse che avresti dovuto aspettare un bel po' prima che gli ospedali potevano procurarti un occhio. Oltretutto, poveri com'eravamo non c'è lo potevamo permettere, sarebbe costato tanto che nemmeno con una colletta di tutto il paese saremo riusciti ad arrivare a quella cifra che chiedono gli ospedali. Noi non avevamo niente, nemmeno l'assicurazione per un dottore. Eravamo molto poveri. Poi ci voleva un occhio compatibile, mi dissero in ospedale. Allora mi feci gli esami e risultò che io potevo donarti l'occhio che a te mancava. Il padrone dove io ho lavorato per oltre 40 anni era un chirurgo, e mi fece fare il trapianto gratuitamente. Così mi operarono e il mio occhio lo donai a te con grande amore, così saresti andato a scuola come un ragazzo normale, senza vergognarti. Ti saresti laureato, ti saresti sposato e avuto figli, come d'altronde è successo. Perdonami adorato figlio se ti ho causato danno! Scusami se sono venuta alla scuola quel giorno per portarti il pranzo. Tu sei stato il dono più meraviglioso che Dio mi ha donato, il tesoro più bello del mondo. Tua madre, il tuo "mostro" come tu mi chiami, che tanto ti ama." Il figlio sentì come una spada che gli attraversava il corpo, si sentì morire dentro per quello che la madre aveva fatto per lui, e di come lui la ricambiò con tanto odio. Si rannicchio sopra ad una pietra strappandosi i capelli, pianse amaramente per non aver mai detto: "Mamma ti amo, grazie!". Quanti figli ribelli ci sono oggi che non ascoltano i buoni consigli dei genitori? Ragazzi/e che non sanno apprezzare i sacrifici di una madre e di un padre. Spero questa testimonianza possa arrivare al cuore di chi sta in guerra con la madre o con il padre, e non solo, ma che ogni cristiano stia in pace con il suo prossimo.</div>
<div style="text-align: justify;">
"Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà" (Esodo 20:12).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Leandro Riva (In ricordo suo)<br />Traduzione dallo spagnolo all'italiano di Ferrentino Francesco La Manna.<br /><a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-26145785810414580312016-11-15T14:14:00.000-08:002016-11-15T14:14:02.415-08:00Come guarire dalla depressione! La Storia di Kei<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgI2Jn3AeKbMl70IS-c6KsSWLrVR8YwzAv2-sGqfMyzb60ga1DeGdbGxFoKHgC3AoCd9Qi33WnKkyje8lZGZ6RHyWzvBFZxuBSblHrbdDKZLH40-E-WMhPdY7EIH5MNmFym44mes1vTLJg/s1600/radici-depressione.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgI2Jn3AeKbMl70IS-c6KsSWLrVR8YwzAv2-sGqfMyzb60ga1DeGdbGxFoKHgC3AoCd9Qi33WnKkyje8lZGZ6RHyWzvBFZxuBSblHrbdDKZLH40-E-WMhPdY7EIH5MNmFym44mes1vTLJg/s320/radici-depressione.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Quando cominciai ad assumere antidepressivi ero mamma a tempo pieno di tre bimbi, avevo una casa bellissima, un marito con un ottimo lavoro ed eravamo tutti e due impegnati nella nostra chiesa. Da ogni punto di vista esterno la mia vita era perfetta, ma dentro mi sentivo morire. Le responsabilità che altre donne portavano con tanta leggerezza per me erano schiaccianti e le mie giornate erano accompagnate da tristezza e disperazione. Mio marito lavorava molto ed io passavo ore a desiderare che tornasse a casa. Purtroppo, però, la mia disperazione non nasceva tanto da una reale voglia di passare del tempo con lui, quanto da un disperato bisogno di aiuto. Nei giorni in cui <br />
<a name='more'></a>egli arrivava anche solo qualche minuto in ritardo, dentro di me si sviluppava rabbia, rancore e delusione. Tutto ciò mise sotto enorme pressione il nostro rapporto, e presto egli cominciò a stare male al solo pensiero di tornare a casa. Mentre il disagio in famiglia aumentava, cresceva anche la mia angoscia. Niente nella mia vita aveva senso ed ero confusa, arrabbiata con Dio, perché non rispondeva alle mie richieste di far sparire il mio dolore; cominciai a credere che mi stesse punendo per la vita di peccato che avevo vissuto prima di diventare cristiana. Non pensai mai al suicidio, ma avrei voluto addormentarmi e non risvegliarmi mai più. Mio marito cominciò a preoccuparsi e mi chiese se fossi disposta ad avvalermi di qualche consulenza. Dentro di me ero convinta di essere un caso disperato, ma - seppur con un po' di riluttanza - acconsentii. Immediatamente il consulente diagnosticò in me una grave depressione e finalmente pensai che forse, in fin dei conti, non ero una persona così terribile: ero malata! Il consulente ci indirizzò da uno psichiatra, che immediatamente mi prescrisse un antidepressivo. Dapprima mi sembrò di stare meglio, ma col passare del tempo constatai che continuavo a fare fatica ad amare mio marito ed i miei figli, e mi mancava ancora quella gioia che desideravo così ardentemente. In me si alternarono frustrazione e rabbia. Cominciai a chiedermi se il farmaco avesse smesso di funzionare e decisi di sospenderlo non appena avessi finito l'ultima scatola.</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><b>Scoprii allora che cosa significhi essere dipendente dagli antidepressivi</b></i>: i mal di testa fortissimi, il malessere fisico, i sudori freddi e la nausea mi costrinsero a letto e dovetti implorare al telefono il mio medico per farmi di nuovo la ricetta. Ripresa l'assunzione del farmaco cominciai a sentirmi in trappola: ero su una giostra che non potevo fermare e da cui non potevo scendere; non riuscivo a vivere né con la medicina né senza. Nei mesi che seguirono cominciai a sfogarmi con il Signore. Questa volta, però, non gli chiedevo di togliere il mio dolore; gli domandavo invece che cosa mi mancasse. <i><b>Egli usò le verità della Bibbia per ricordarmi chi sono, in Cristo; mi rammentò che ero stata creata in modo meraviglioso (Salmo 139:14) e che la Sua grazia e potenza erano sufficienti per prevalere sulla mia debolezza (II Corinzi 12:9). A mano a mano che queste verità si impadroniscono del mio cuore, tornò il desiderio di liberarmi degli antidepressivi.</b></i> Questa volta non smisi di prenderli di colpo, ma progressivamente nell'arco di qualche settimana. Chiesi a Dio di darmi la fede e la forza di fare ciò che credevo Lui volesse. <i><b>Alla fine capii che la "malattia" non era nel cervello, come aveva suggerito il consulente, ma piuttosto nel mio cuore, e che la Bibbia la chiama "peccato".</b></i> Il mio problema non derivava da uno squilibro di sostanze chimiche a livello cerebrale, ma da pensieri sbagliati e peccaminosi che portavano poi ad azioni a loro volta sbagliate e peccaminose. Quando cominciai ad ammettere la mia debolezza (II Corinzi 12:10), a non appoggiarmi sul mio discernimento (Proverbi 3:5) a fare prigioniero ogni mio pensiero (II Corinzi 10:5) ed a convertirmi dalle mie vie malvagie (II Corinzi 7:14), iniziai a sperimentare ciò che una montagna di farmaci non avrebbe mai potuto darmi: la gioia nel Signore nonostante le mie circostanze! A volte mi capita ancora di lottare contro sentimenti di tristezza e disperazione, ma so anche che non c'è niente di troppo grande in questa vita che la grazia di Dio non possa vincere. Quando la mia mente poggia su questa verità immutabile e oggettiva, piuttosto che sui miei sentimenti mutevoli e soggettivi, allora la gioia del Signore è veramente la mia forza (Neemia 8:10), ed è allora che vedo le sfide di ciascuna giornata non come circostanze che rischiano di schiacciarmi, ma come opportunità che mi permettono di sperimentare ancora di più ed in modo sempre più grande la fedeltà di Dio.</div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Ferrentino Francesco La Manna<br />
https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.itAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-71359818527948394642016-09-08T06:06:00.003-07:002016-09-08T06:06:53.426-07:00Dalla magia nera a Cristo. La storia di Dooren Irvin, ex strega nera e satanista<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRZynRvfMdOY8VC50gkuj212Xd4c-Of-44VgijIHJ17oPwjFHi6mDMwUEXRsllNubeHEHIxNwjCixgksdocNiWo4_yrHoFX9XzUnasX5BITWdFhKQfB8dd65v7wzu8PXv8PpEQfw16ezs/s1600/2012-02-08-Maria-Maddalena.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRZynRvfMdOY8VC50gkuj212Xd4c-Of-44VgijIHJ17oPwjFHi6mDMwUEXRsllNubeHEHIxNwjCixgksdocNiWo4_yrHoFX9XzUnasX5BITWdFhKQfB8dd65v7wzu8PXv8PpEQfw16ezs/s320/2012-02-08-Maria-Maddalena.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
All'età di 14 anni, Doreen fece un netto taglio con la sua fanciullezza, vissuta in estrema povertà, abbandonandosi alla prostituzione. Ma ancor prima, aveva ricevuto insegnamenti biblici nella scuola domenicale del suo paese. Poco dopo iniziò a lavorare con il nome di "Darèsto ling Diana", diventando ben presto una nota ballerina di stripteás. Nel tentativo di colmare il grande vuoto del suo cuore, cominciò a fare abuso di alcolici e di stupefacenti, diventando così tossicodipendente. Alcune amiche fecero conoscere a Doreen gli adoratori di Satana, ed unitasi a loro, diventò ben presto sacerdotessa. <a name='more'></a>Il culmine della sua carriera satanica, ci fa vedere Doreen incoronata da regina delle streghe nere. Per brevità, citiamo solo una piccolissima parte del suo racconto di quell'orribile evento:"Con passo sicuro m'inoltrai tra le alte fiamme, chiamando per nome il mio grande maestro. All'improvviso egli cominciò a materializzarsi davanti ai miei occhi: era una grande sagoma nera. Presi la sua mano ed andai con lui al centro del fuoco. Lì restai immobile, mentre le alte fiamme ondeggiavano intorno a me. Il mio maestro sparì soltanto quando io ebbi completamente attraversato le fiamme e fui al sicuro. Sul mio largo vestito da strega e sui miei lunghi capelli, il fuoco non aveva lasciato nessuna traccia. Molti dei presenti erano intanto svenuti. "Salute a te Diana, regina delle streghe nere!", gridarono allora più di mille streghe presenti." Più di mille streghe festeggiarono Doreen quale loro conduttrice, dopo che essa aveva dato dimostrazione delle sue capacità soprannaturali, davanti alle rappresentanti della magia nera di molte nazioni d'Europa. Oggi la vita di Doreen è radicalmente cambiata. Non necessita più di alcolici né di droghe, e non è più una schiava di Satana. Tutto cominciò nel 1964 Doreen racconta: "Lessi su un manifesto che Heric Hutchins sarebbe venuto a Bristol. Questo nome non mi diceva nulla. Quando però appresi che Hutchins era un evangelista, andai su tutte le furie. Cominciai subito a strappare tutti i manifesti che vedevo sui muri delle case. "Questi stupidi religiosi, questi frequentatori di chiesa", ed in generale tutti i cristiani erano per me un ammasso di ipocriti. Io sapevo che l'unica via giusta era quella di vivere con Satana. Il giorno fissato per l'evangelizzazione giunse e con esso arrivò anche Hutchins. La gente correva a schiere nella vicina hall. Presa dall'ira dimenticai i miei clienti (mi ero consacrata alla prostituzione), e mi avviai verso la hall per dirne un paio a quell'evangelista e mollargli un pugno sul naso. Giunta nella sala, però, non mi sentivo a mio agio. Cosa aveva da cercare in quel luogo una prostituta, una tossicodipendente, una figlia di Satana? Le forze demoniache mi tormentavano intimandomi di lasciare quel luogo. Ma quando stavo per andarmene, le luci si spensero ed una ragazza con una bellissima voce cominciò a cantare un inno cristiano. Ascoltando quelle parole, mi ricordai della fanciullezza e dei bei cantici imparati alla scuola domenicale. Mi accorsi che qualcuno voleva veramente prendersi cura di me. Gesù voleva cambiare la mia vita. Anzi Egli nonostante tutto quello che mi stava succedendo, non mi aveva mai abbandonata, Gesù mi aveva chiamata da ragazzina, e quando gli voltai le spalle, Egli non mi lasciò, ma mi segui giorno dopo giorno, anche nella sozzura del peccato più nero. Dopo il canto, l'evangelista disse: "Se voi non conoscete Gesù Cristo, se i vostri peccati non sono lavati con il Suo sangue, siete perduti!" Ascoltando quelle parole, balzai in piedi dicendo a me stessa: "Costui ha ragione, io sono perduta." Sentivo intanto in me anche la voce di Satana che mi ordinava di andar via, ma questa volta restai. Quando Hutchins si rivolse a coloro che desideravano accettare Gesù nel loro cuore, invitandoli ad andare avanti, mentre lacrime di gioia mi solcavano il viso, feci anch'io quella decisione. Ero però ancora tossicodipendente, ed il mio corpo era in rovina. Per curarmi mi feci ricoverare allora nell'ospedale più vicino. Ben mi curavano i medici, ma mi dissero che dopo 10 anni di costante consumo di droga e di alcol, non sarei mai guarita. Secondo loro, il tempo che mi sarebbe rimasto da vivere non era molto. Nonostante questa prognosi, oggi sono ancora in vita, ed i medici parlano di un miracolo. Ora che ho la pace nel cuore, annuncio Cristo tra i tossicodipendenti e tra le prostitute. Li avverto che quando essi, credendo di scherzare, si siedono ai tavoli spiritici o si abbandonano ad altre pratiche occulte, si lasciano assorbire da potenze malefiche, dalle quali solo Gesù Cristo può liberare. "Doreen racconta il momento in cui sperimentò l'amore di Cristo guardando al passato, comprendo che Gesù mi aveva seguita col suo tenero sguardo per tutti gli anni della mia vita vergognosa. Mi aveva visto quando battevo i marciapiedi, come prostituta. Mi aveva visto nei templi di Satana e nelle congreghe di magia nera. Anche allora mi amava, anche nel mio peccato più grande. Poi un giorno mi aveva chiamata ed accolta. Il pensiero del suo amore per me mi riempiva di contrizione e di meraviglia. E ancora oggi è così. A Betania (un centro Cristiano) Gesù mi attirò a sé. Rimosse l'amarezza dal mio cuore, lavò tutte le mie ferite per mezzo del suo amore. Cancellò gli orrori dalla mia mente e mi fece una nuova creatura. Da allora ogni cosa era nuova, era come se fossi nata di nuovo nella carne e nello spirito. L'intero mondo mi appariva meraviglioso ed io amavo tutti e tutto di questo grande e meraviglioso mondo che Dio ha creato, dal vecchio gatto rognoso sul cumulo di immondizia al fiore selvatico delle rocce. Tutto era bello. Camminando attraverso i campi in fiore, nella foresta, il mio cuore cantava. Danzavo per la gioia per tutto quello che vedevo, per tutto quello che Gesù aveva fatto per me, che mi stava mostrando e che avrebbe fatto nel futuro. Prima il cielo mi sembrava grigio, ora appariva come se qualcuno lo avesse lavato con acqua e sapone per renderlo più candido. Guardavo il mondo con occhi nuovi. Un giorno, mentre riposavo a Betania, sentii la reale presenza di Gesù in un modo ancora più grande. Sentii che si avvicinava a me. Poi udii la sua voce sussurrarmi: "Tu sei una vergine pura al mio cospetto. Tu sei la mia moderna Maria Maddalena". Papà Parker si trovava per caso vicino a me e vide l'espressione del mio volto. Egli pure sentiva che Gesù era vicinissimo. Io non me n'ero accorta della vicinanza di papà Parker, avvertivo solo la presenza del Signore e ascoltavo le sue parole. Papà mi riferì, in seguito, che mai aveva visto qualcosa del genere in vita sua. Mi disse che il mio aspetto era stato raggiante. "Chi è Maria Maddalena?" gli chiesi. Con le lacrime agli occhi papà lesse nella Bibbia come Gesù aveva cacciato sette spiriti impuri da Maria Maddalena, che era stata, anche lei come me, una ragazza di strada, una prostituta, fino a quando Gesù non era entrato nella sua vita e non l'aveva cambiata totalmente. Piansi a lungo, pensando a quanto Maria dovette amare Gesù. Egli le aveva perdonato molto, l'aveva liberata. E Gesù aveva detto che io ero la sua moderna Maria Maddalena. Era meraviglioso, sublime. Io ero stata come lei, una donna di strada, posseduta dai demoni e Gesù mi aveva liberato. Gesù diveniva per me, ogni giorno più prezioso. "Una vergine pura al mio cospetto", aveva detto Gesù. Ero colma di gioia pensando che Gesù aveva parlato proprio con me, prostituta, strega, spogliarellista. Aveva detto che ero una casta vergine al suo cospetto. In altre parole, ero stata purificata e giustificata dal suo sangue. Gesù continuò a benedirmi. Le sue benedizioni si rinnovavano ogni mattina. Fui riempita con lo Spirito Santo, pregavo, amavo e desideravo servire il Signore. Egli era ora il Signore della mia vita, il Signore di tutto. Stetti in Betania per alcuni mesi. Gesù mi stava preparando per il ministero che aveva in serbo per me. Egli mi assicurava sempre che ormai ero sua figliola, non più una figlia ed una schiava di Satana; ero figlia di Dio. Una sera fu acceso un grande fuoco e tutti i miei vestiti neri vennero bruciati insieme alle sigarette, alla droga e ad altri amuleti. Fu un'occasione allegra, una festa. Satana di certo tremò, ma gli angeli di Dio festeggiarono con noi. Era una chiara ed estrema prova dell'opera che Gesù aveva fatto dentro di me, strappandomi dalle tenebre e portandomi alla piena luce del suo amore. In Gesù trovai gioia, amore e pace.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ferrentino Francesco La Manna</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br style="background-color: #fafafa; color: rgba(0, 0, 0, 0.870588); font-family: "Roboto Slab", "Times New Roman", serif; font-size: 14px; line-height: 19px; white-space: pre-wrap;" /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-33522454595873267322016-06-11T11:03:00.002-07:002016-06-11T11:03:46.844-07:00Perché Dio creò le pulci?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJnJBJ42h4nziMP67sK1uxWNvm9RUMorxAYi9UPULTTvJlzU7dlNDzuJuTHRVWzmwI8POzlp71tU7nKhvrY6-IdearYPSTOomA_UzsdKCyDioBCq6XOjwXjLzx2PlGdNHYy6tAKPPkCCs/s1600/o-OLOCAUSTO-facebook.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJnJBJ42h4nziMP67sK1uxWNvm9RUMorxAYi9UPULTTvJlzU7dlNDzuJuTHRVWzmwI8POzlp71tU7nKhvrY6-IdearYPSTOomA_UzsdKCyDioBCq6XOjwXjLzx2PlGdNHYy6tAKPPkCCs/s320/o-OLOCAUSTO-facebook.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Questa è una testimonianza triste ma piena di fede preziosa, di due sorelle olandese prigioniere in campo nazista a Ravensbruk. Vennero arrestate perché nascondevano nella loro casa molti ebrei. Loro, e tutta la loro famiglia, erano cristiani molto attivi per il servizio al Signore in Olanda. La sorella più grande, Betsie, non c'e la farà a sopravvivere in campo di concentramento per le troppe fatiche e per il suo fisico debole, ma riesce a ringraziare Dio in qualsiasi occasione, anche nella più tremenda, che io e te non vorremmo mai passare nella nostra vita. Inoltre, insieme alla sorella, furono lo strumento che Dio usò per portare molte anime ai piedi della Croce. L'altra sorella, Corrie, riesce miracolosamente a fuggire dal campo nazista e diventa una testimonianza vivente in tutto il mondo. Oggi anch'essa è tra i santi in cielo con il Signore. Ma i suoi scritti, ancor oggi, raccontano le meraviglie di Dio. Abbiamo preso da un suo libro, “Il Nascondiglio", una delle tante testimonianze. Se hai voglia di leggerla fermati 10 minuti Dio ti benedica.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ferrentino Francesco La Manna</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Lo spostamento delle baracche permanenti avvenne durante la seconda settimana d'ottobre. Fummo fatte marciare, per dieci, lungo un viale di carbonella e quindi in una via più stretta fra le baracche. Parecchie volte la colonna si fermò mentre venivano letti ad alta voce i numeri: a Ravensbruk non si usano mai i nomi. Finalmente furono chiamati quello di Betsie e il mio. "Prigioniera 66729, prigioniera 66730". Uscimmo dalle file assieme a una dozzina circa di altre donne e fissammo la <br />
<a name='more'></a>lunga facciata grigia della baracca 28. Sembrava che metà delle finestre fossero rotte e sostituite con stracci. La porta d'ingresso centrale immetteva in una grande camera dove duecento donne o più erano curve su aghi da calza. Sulle tavole fra loro stavano file di calzini di lana del color grigio dell'esercito. Delle porte laterali davano quindi su due camere ancor più grandi, di gran lunga le più grandi fra i dormitori che avevamo visto finora. Betsie ed io seguimmo una guida attraverso la porta destra. A causa delle finestre infrante la vasta camera era in semipenombra. I nostri nasi ci dissero subito che il luogo era malsano: in qualche punto i tubi erano saltati mentre il materiale dei letti era sporco e putrescente. Quindi, quando i nostri occhi si adattarono alla penombra, vedemmo che non c'erano affatto letti individuali ma grandi tavolati quadrati disposti a tre piani uno sopra l'altro, incuneati fianco a fianco e testa a testa, e solo occasionalmente divisi da uno stretto passaggio. Seguimmo la nostra guida in fila per uno siccome il passaggio non era abbastanza ampio per due e lottando contro la claustrofobia dovuta a queste piattaforme che si alzano dovunque al di sopra di noi. La tremenda camera era quasi vuota; le altre prigioniere dovevano essere fuori, divise in varie squadre di lavoro. Finalmente la guida ci indicò una piattaforma al secondo piano, al centro di un grande blocco. Per raggiungerla dovevamo salire in piedi sul piano inferiore, sollevarci su e quindi strisciare attraverso altre tre piattaforme coperte di paglia per raggiungere quella che dovevamo dividere con... quante altre? Il piano al di sopra del nostro era troppo stretto per permetterci di stare sedute. Giacevamo sdraiate, lottando contro la nausea che ci provocava la paglia in putrefazione. Potevamo udire le donne giunte con noi mentre trovavano i loro posti. Improvvisamente balzai su colpendo con la testa il piano al disopra del nostro. Qualche cosa aveva pizzicato la mia gamba. <b><i>"Pulci!" gridai. "Betsie, questo posto è infestato di pulci!" "Qui! E qui un'altra!" lamentai. </i></b>"Betsie, come possiamo vivere in un posto simile!" "Facci vedere come... Facci vedere come", era detto in modo così naturale che mi ci volle un attimo per rendermi conto che stava pregando. Per Betsie sembrava scomparire sempre più la distinzione fra la preghiera e il resto della vita. "Corrie!" disse eccitata. "Ci ha dato la Sua risposta! Prima che glielo chiedessimo, come Egli fa sempre! Nella Bibbia, questa! Dov'era? Leggi di nuovo quella parte!" Scrutai attraverso il lungo oscuro passaggio per accertarmi che nessuna guardia fosse in vista, quindi estrassi la Bibbia dalla sua custodia. "Era nella Prima Lettera ai Tessalonicesi" dissi. Eravamo alla nostra terza completa lettura del Nuovo Testamento" da quando avevamo lasciato Scheveningen. Nella debole luce girai le pagine. "Ecco qui: ...confortate gli scoraggiati, sostenete i deboli, ad essere longanimi verso tutti. Guardate che nessuno renda ad alcuno male per male; anzi procacciate sempre il bene gli uni degli altri, e quello di tutti". Sembrava scritto appositamente per Ravensbruk. "Va avanti", disse Betsie. "Non era tutto qui". "Oh, sì: ... gli uni degli altri, e quello di tutti. Siate sempre allegri; non cessate mai di pregare; in ogni cosa rendete grazie, poiché tale è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso voi" (1 Tessalonicesi 5:14-18). "E' questo, Corrie! Questa è la Sua risposta: <b><i>in ogni cosa rendete grazie! </i></b>Ecco quello che possiamo fare. Possiamo incominciare proprio adesso a ringraziare Dio per ogni cosa in questa nuova baracca!" La fissai, quindi guardai intorno a me nella tetra camera dall'aria putrida. "Per che cosa per esempio?" dissi. Betsie: "per esempio per essere state qui insieme. Per la Bibbia che hai nelle tue mani!" Guardai la Bibbia. "Sì! Ti ringrazio, Signore, che quando siamo entrate qui dentro non ci sia stata ispezione! Grazie per tutte le donne che qui in questa stanza ti incontreranno grazie a queste pagine": "Sì", disse Betsie: "Grazie per lo stesso affollamento che c'è qui. Dal momento che stiamo così strette, tante più donne udranno la tua Parola!" Mi guardò con occhi espressivi in attesa di una mia parola. "Corrie!", mi disse vedendo che non parlavo. "Oh, si va bene risposi: Grazie per le folle ammassate, fitte e soffocanti". "Grazie" Betsie <i><b>continuò serenamente, "per le pulci e per..." Le pulci!!</b></i> Questo era troppo! "Betsie, neanche Dio potrebbe rendermi grata per una pulce!!" <b><i>"Rendete grazie in ogni cosa" citò. "Non dice in piacevoli circostanze. Le pulci sono parte di questo luogo in cui Dio ci ha posto". E così stavamo sdraiate fra i tavolati e rendevamo grazie per le pulci. Ma questo volta ero sicura che Betsie avesse torto.</i></b> Incominciarono ad arrivare poco dopo le sei le donne della baracca 28, stanche, inzuppate di sudore e sporche per il lungo lavoro forzato. L'edificio, come poi venimmo a sapere da una delle nostre compagne in piattaforma, era stato progettato per quattrocento. Adesso ci dormivamo in 1400, sistemate lì a quelle che arrivavano settimanalmente man mano che i Campi di concentramento in Polonia, in Francia, in Belgio e in Austria, come pure in Olanda, venivano evacuati verso il centro della Germania. Eravamo in nove donne, ora, a dividerci questo quadrato normalmente previsto per quattro, e alcune brontolavano quando scoprirono che avrebbero dovuto far posto a Bestie e me. Otto latrine luride e traboccanti dovevano servire all'intera camerata; per raggiungerle dovevamo strisciare non soltanto sulle nostre compagne di letto ma anche su quelle delle altre piattaforme. Qui non c'era un linguaggio comune e costantemente scoppiavano liti fra gente esausta e malnutrita. La sera a causa di aprire o chiudere le finestre, sentimmo urla furibonde, e udimmo il suono di zuffe, botte, bestemmie e singhiozzi. Nell'oscurità sentii le mani di mia sorella Betsie stringere le mie. <i><b>"Signore Gesù" disse ad alta voce "manda la tua pace in questa camerata. Qui si è pregato troppo poco. Le stesse mura lo sanno. Ma tu vieni, Signore, lo lo spirito della discordia non può sussistere". Il mutamento fu graduale ma netto.</b></i> Uno dopo l'altro i toni irati cessarono. Quando avevamo tempo nella camerata, leggevamo la Bibbia ad alta voce, poi c'era chi traduceva in polacco, francese, olandese, russo, ceco eccetera. Ogni giorno c'erano conversioni al Signore, il Signore toccava i loro cuori e molte donne piangevano dalla gioia per aver incontrato Gesù, benché stessimo in un posto molto somigliante all'inferno. Sulle prime Betsie ed io promuovevamo questi incontri con grande paura. Ma visto che passava una notte dopo l'altra senza che nessuna guardiana mai si avvicinasse a noi, diventammo più ardite. Erano così tante, ora, quelle che volevano unirsi a noi, e ascoltare nostro Signore attraverso le pagine del Nuovo Testamento. Tuttavia nella grande camera-dormitorio non c'era quasi nessun controllo. Non capivamo il perché. ...Una sera tornai più tardi alla baracca da un'incursione fuori dalle mura per raccogliere legna da ardere. Un leggero strato di neve copriva il terreno ed era difficile trovare i rami e i tronchi con i quali si faceva funzionare in ogni camera una piccola stufa. Bestie mi aspettava come sempre, in modo da poter fare assieme la fila per il pasto. I suoi occhi scintillavano. "Sembri straordinariamente soddisfatta di te", le dissi. Betsie mi rispose gioiosa: "Sai che non avevo mai capito perché avevamo tanta libertà nella camerata? Ebbene, ora lo so". Quel pomeriggio, disse, c'era stata confusione nel gruppo di lavoro per le dimensioni dei calzini ed avevano chiamato la sorvegliante perché venisse a dirimere la questione. "Ma non non volle entrare. Non voleva passare attraverso la porta, e neanche le guardiane. E sai perché? Betsie non poteva nascondere il trionfo dalla sua voce. "<b><i>Corrie, Corrie, a cusa delle pulci! Ecco quello che hanno detto. Quel posto è brulicante di pulci!" La mia mente tornò indietro alla nostra prima ora in quel luogo. Ricordai il capo chino di Betsie, ricordai il suo ringraziamento a Dio per creature come le pulci, di cui non riuscivo a vedere l'utilità.</i></b></div>
<div style="text-align: justify;">
Corrie ten Boom</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le pulci furono lo strumento nelle mani di Dio per portare la salvezza a centinaia di prigioniere in un campo di concentramento in Germania. Dio è incredibile, Egli usa chi vuole e come vuole per portare a compimento i Suoi piani. Dio fece parlare un'asina, Dio può far dire cose alle pietre, Dio può usarsi perfino delle pulci affinché il Suo piano vada a buon fine. Basta solo credere che Egli "E'" il Signore dei signori e con lui si può tutto. Amen</div>
<div style="text-align: justify;">
Ferrentino Francesco La Manna</div>
<a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-40960807612022122122016-05-31T05:34:00.002-07:002016-05-31T06:16:02.045-07:00La valigia vuota<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjJxJPm_Ti3JxUYAFrzRAT9kHTwEXHZKk5tf3TtWuMw8_gDUJu0nHTH1yyYITDzCc67TseEgH4Ns_AP28Vnrx9fVJpbYUs5jwlgBAkfGv4Cw136rhjVqUHDCVAhkq3rqZ0unrbM1bofEI/s1600/angeli-bibbia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="243" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjJxJPm_Ti3JxUYAFrzRAT9kHTwEXHZKk5tf3TtWuMw8_gDUJu0nHTH1yyYITDzCc67TseEgH4Ns_AP28Vnrx9fVJpbYUs5jwlgBAkfGv4Cw136rhjVqUHDCVAhkq3rqZ0unrbM1bofEI/s320/angeli-bibbia.jpg" width="320" /></a></div>
Un uomo morì. Mentre era sul su letto di morte vide che la sua anima si levò, e andò verso l'altra dimensione. Un angelo di lì a poco lo stava aspettando con una gran valigia in mano. Quando il morto si avvicinò all'angelo, gli disse:<br />
defunto - Così presto è finita la mia vita? Avevo tanti progetti da finire.<br />
angelo - Mi dispiace ma era venuta la tua ora.<br />
defunto - Che porti in quella valigia?<br />
angelo - Le tue cose.<br />
defunto - Le mie cose? Porti le mie cose, i miei abiti, i miei soldi?<br />
angelo - Queste cose non sono più tue, appartengono alla terra.<br />
defunto - Porti magari i miei ricordi?<br />
angelo - Anche quelli non sono più tuoi, appartengono al tempo.<br />
defunto - Magari ci saranno i miei talenti!<br />
angelo - No! Neanche quelli più sono tuoi, ti erano stati dati per le circostanze.<br />
defunto - Ci sarà magari qualcosa dei miei amici, dei miei familiari?<br />
angelo - Mi dispiace amici e familiari non sono per te più tali, appartenevano a quando eri umano, <br />
<a name='more'></a>adesso non lo sei più.<br />
defunto - Anche mia moglie e i miei figli non fanno parte più di me?<br />
angelo - No, Neppure loro ti appartengono più, erano parte del tuo cuore, e adesso non ne sei più in possesso.<br />
defunto - Che ci sarà mai in questa valigia? il mio corpo?<br />
angelo - No, quello è ritornato alla terra.<br />
defunto - Allora il mio spirito?<br />
angelo - Nemmeno, quello è di Dio.<br />
defunto - Allora ti prego aprila e fammi vedere che cosa è rimasto di me!<br />
angelo - Va bene, ecco; aprì la valigia ed era vuota.<br />
Con grande stupore il defunto tutto spaventato e meravigliato, disse a l'angelo: " Vuota! Non c'è più niente della mia vita? Non ho più niente di me e di quel che ho fatto quando ero in vita?"<br />
L'angelo gli rispose: "No! Quello che avevi in terra, qui non lo possederai mai più. Della vita umana tua, non c'è più niente. Se sei stato un uomo rigenerato dallo Spirito Santo, avrai molto di più di quello che avevi quando eri in un corpo umano. Altrimenti, sarai dannato per l'eternità. Adesso vediamo chi sei e dove andrai.<br />
E l'angelo gli mostro in un minuto il film della sua vita, e il defunto vide scorrere la sua vita e i suoi peccati davanti ai suoi occhi in pochi istanti. Si riconobbe peccatore, ma non c'era luogo a pentimento per lui. Aveva speso le sue forze per le cose della terra, e non aveva avuto tempo per il Signore che aveva lasciato il Suo trono nei Cieli dei cieli, per venire in terra a morire per lui.<br />
defunto - Ma non c'è un'altra possibilità per me che ho pensato soltanto alle cose della terra?<br />
angelo - No, hai avuto tante occasione e le hai rifiutate. Ti è stata offerta la grazia su un palmo di mano, su un piatto d'argento, ma tu l'hai disprezzata, e adesso per tua scelta passerai l'eternità nei dolori e nel tormento. <br />
"Come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio" (Ebrei 9:27).<br />
Come vedi - gli disse l'angelo - questa è la triste realtà di chi accetta o non accetta il Signore Gesù al momento della sua morte.<br />
Tu sei stato preso ad esempio di chi muore e si trova in un istante dopo in un'altra dimensione. Quando eri in vita, lottavi per le cose materiali, amavi le cose che sono effimere. Amavi i tuoi amici e odiavi i tuoi nemici. Possedevi beni, oro, denaro e proprietà. Ma hai sempre deriso chi ti annunciava la "Buona Novella di Cristo". Si è vero qualche volta hai fatto la carità e qualche atto di pietà, e dicevi di essere devoto a tal santo, e a qualche madonna. Dicevi di credere anche in Dio, ma in realtà eri un incredulo, perché il tuo cuore e la tua testimonianza di vita era contraria al volere di Dio. Anzi, spesso lo hai bestemmiato, e molte volte lo hai deriso, pur definendoti un "cristiano". Ma era solo per mettere a tacere la tua coscienza. In te prevaleva di più la scaramanzia e la superstizione che la fede in Dio. Adesso sei morto, sei un defunto, e quello che avevi in terra, rimane della terra. Solo alcune cose riescono a superare e ad attraversare il confine dalla dimensione umana a quella spirituale, se sono fatte in e per Cristo Gesù.<br />
E quali sono?! - esclamò il defunto.<br />
"Ora dunque queste tre cose durano: fede, speranza, amore; ma la più grande di esse è l'amore" (1 Corinzi 13:13).<br />
angelo - E tu non ne possiedi neanche una delle tre. La fede non c'è l'hai, non hai mai creduto in Dio come hai visto già. La speranza la conservavi solo per la vita terrena e dicevi: "quando morirò se ne parlerà della mia anima, adesso mi godo la vita". Ecco sei morto, oggi, e sei qui senza un briciolo di speranza. L'amore poi, che è la più grande di tutte, non ne hai mai posseduto. Il tuo amore era solo egoismo. Amavi chi ti amava, e odiavi o eri indifferente verso il tuo prossimo.<br />
Poi l'angelo lo condusse su di una nuvola come se fosse su di un picco di montagna, da dove si vedeva in gran lontananza due luoghi grandissimi e immensi. Il primo luogo era in alto, era come una grandissima città. Grande imponente e incalcolabile la sua grandezza e, da questo luogo usciva una luce immensa, dove si sentivano in lontananza anime felici che elevavano canti meravigliosi, la luce era di un bianco immenso che il defunto faceva fatica a guardare. Attorno alla città tutto sembra oro purissimo ma non era oro, era molto più dell'oro. Era la casa di Dio, dove abita in perpetuo l'Agnello che diede la vita per i peccatori pentiti. Ma al defunto non era permesso di vedere niente di più della luce, e di sentire anime gioiose che cantavano. Gli fu solo permesso di vedere in lontananza quello che poteva essere stata la sua dimora di vita eterna, ma che per la sua incredulità aveva rifiutato. Poi l'angelo gli mostrò l'altro luogo, dove il defunto poteva vedere benissimo quello che c'era. Perché era situato in basso, come in fondo ad una vallata, e poi, tutto ad un tratto si trovarono all'ingresso di questo orribile luogo. Vi erano anime dannate da secoli che si lamentavano, un luogo tenebroso e senza luce. Anime che gridavano, e le loro grida squarciavano l'oscurità. Lamenti, pianti e disperazioni, riempivano quel luogo infernale. Al defunto pareva sentire voci che dicevano: "Maledetti i miei genitori che non mi hanno insegnato la via in Cristo Gesù, e mi hanno invece insegnato la politica e la filosofia della vita". Altre voci che dicevano: "Maledetto sono io, e dannato per l'eternità, conoscevo tutta la vita di Gesù Cristo; ero un membro attivo nella chiesa evangelica della mia città per circa 30 anni, feci anche il battesimo in acqua, ma nel mio cuore non avevo mai accettato il Cristo Salvatore". Sentiva ancora delle voci che si sovrapponevano che dicevano così: "Io ero un pastore onorato e rispettato, ma per amor al denaro e la vita comoda eccomi qui a passare le pene dell'inferno". - " Io ero un prete, pregavamo a tutti, madonne santi, uomini viventi e statue, ma mai a Gesù Redentore. Nella chiesa cattolica c'è più posto per madonne e statue che per il Cristo, il Figlio di Dio". - "Io ero un politico di fama mondiale, credevo che il mondo si poteva gestire con il potere; ho imbrogliato, rubato, truffato, ho lasciato il popolo marcire, e mi beffavo di loro pensando di essere un grande, invece ero solo un uomo che amavo i piaceri della carne, ero orgoglioso e vanitoso; maledetto sia io e la mia superbia". Allora l'angelo lo condusse in questo luogo spettrale e lo lasciò, dicendogli che un giorno, l'Iddio del cielo e della terra, lo avrebbe chiamato in giudizio a rendere conto di tutti i suoi peccati.<br />
Quando il defunto si vide all'interno di questo luogo maledetto da Dio, incominciò a piangere e a disperarsi, e quanto fece per voltarsi verso l'angelo, questi non v'era più. E il defunto si trovò in mezzo a tante anime dannate e tormentate, ma era solo. Poteva sentire i lamenti e i tormenti di altre anime dannate come lui, ma non poteva tenere con loro nessuna comunione. Solo, solo per l'eternità, disperato e tormentato per la sua incredulità e il suo egoismo.<br />
E tu caro lettore, dove hai destinato l'anima tua, verso la casa di Dio, oppure verso l'inferno? Non dire in cuor tuo che Dio non ti lascerà mai marcire all'inferno. Non dire che non esiste niente di ciò. Che alla fine Dio è buono, pietoso e misericordioso. Forse è ancor più nero di quanto io lo abbia descritto il luogo dove vivono le anime dannate. Hai letto l'angelo che cosa ha detto?: "Se sei stato un uomo rigenerato dallo Spirito Santo, avrai molto di più di quello che avevi quando eri in un corpo umano. Altrimenti, sarai dannato per l'eternità" (Giovanni 3:6-8). E tu, sei rigenerato, sei rinato a "nuova vita?" Non fidarti dei consigli del tuo io, dei tuoi amici che amano le tenebre, e ti dicono di goderti la vita tra i piaceri e l'immoralità, perché andrai dritto all'inferno. Ma fermati, e riconosciti peccatore e Dio cambierà la sorte e il destino della tua anima. Basta poco. Il ladrone vicino a Gesù è l'esempio lampante, di chi sta per andare nel luogo oscuro e tormentoso, ma si pente e va ad abitare nella casa di Dio. Riflettici, perché il tempo che ci è stato concesso di stare sulla terra, forse sta per scadere. Dio ce ne liberi da tale tormento eterno.<br />
Condividi questa storia con qualche tuo parente o amico, chissà che non si ravveda e si incammina verso la città che si trova in alto, e non vada a far compagnia al "defunto" nei luoghi tenebrosi e orrendi. Dio ci benedica!<br />
Ferrentino Francesco La Manna<br />
<a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a><br />
<div>
<form action="https://www.facebook.com/ajax/ufi/modify.php" class="commentable_item" data-ft="{"tn":"]"}" id="u_jsonp_18_1s" method="post" rel="async" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<div class="_sa_ _5vsi _ca7" style="color: #90949c; margin-top: 12px; padding-bottom: 4px; position: relative;">
<div class="_37uu">
<div data-reactroot="">
<div class="_3399 _a7s clearfix" style="border-top-color: rgb(229, 229, 229); border-top-style: solid; border-top-width: 1px; clear: both; margin: 0px 12px; padding-top: 4px; zoom: 1;">
<div class="_3m9g" style="float: right; padding-left: 8px; text-align: right;">
<div class="_40yk _pbn" style="margin-top: 0px; min-width: 29px; padding-bottom: 8px;">
<span class="_6vh" style="display: block; position: relative;"><span data-hover="tooltip" data-tooltip-content="Stai mettendo "Mi piace" e commentando come Storie Di Fede Vissute"><a class="_4z8- _55pi _2agf _4jy0 _4jy3 _517h _51sy _59pe _42ft" href="https://www.facebook.com/groups/1684994445048927/1761265624088475/?notif_t=like&notif_id=1464612606787792#" style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: none; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border-radius: 2px; border: 0px; box-shadow: none; box-sizing: content-box; color: #4b4f56; cursor: pointer; display: inline-block; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 12px; font-weight: bold; line-height: 1; margin-right: 4px; max-height: 28px; max-width: 200px; opacity: 1; padding: 0px; position: relative; text-align: center; text-decoration: none; text-shadow: none; vertical-align: middle; white-space: nowrap; word-wrap: normal;" type="button"><span class="_55pe" style="display: inline-block; overflow: hidden; text-overflow: ellipsis; vertical-align: middle;"><img alt="" class="_6vg img" height="16" src="https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-1/p32x32/1619379_259658464207474_310718776_n.png?oh=5b15ed825b177c85b5d94463449491d7&oe=57E01821" style="border-radius: 1px; border: 0px; bottom: 0px; position: static; vertical-align: baseline;" width="16" /></span><i alt="" class="_3-99 img sp_KPxAjIBVTT6 sx_eb1fb9" style="background-image: url("/rsrc.php/v2/yQ/r/x-_JT0cZFOb.png"); background-position: -228px -392px; background-repeat: no-repeat; background-size: auto; bottom: 0px; display: inline-block; height: 8px; margin-left: 4px; position: static; vertical-align: baseline; width: 9px;"></i></a></span></span></div>
</div>
<div class="_524d">
<div class="_42nr">
<div class="_khz" style="display: inline-block; position: relative;">
<a aria-pressed="false" class="UFILikeLink _4x9- _4x9_ _48-k" data-testid="fb-ufi-likelink" href="https://www.facebook.com/groups/1684994445048927/1761265624088475/?notif_t=like&notif_id=1464612606787792#" role="button" style="color: #7f7f7f; cursor: pointer; display: inline-block; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 12px; font-weight: bold; line-height: 14px; margin-right: 20px; outline: none; padding: 4px 4px 4px 0px; position: relative; text-decoration: none; z-index: 6;" tabindex="0">Mi piace</a><span class="accessible_elem" role="button" style="clip: rect(1px 1px 1px 1px); height: 1px; overflow: hidden; position: absolute; white-space: nowrap; width: 1px;" tabindex="-1">Vedi altre reazioni</span></div>
<a class="share_action_link _5f9b" data-ft="{ "tn": "J", "type": 25 }" href="https://www.facebook.com/groups/1684994445048927/1761265624088475/?notif_t=like&notif_id=1464612606787792#" style="color: #7f7f7f; cursor: pointer; display: inline-block; font-size: 12px; font-weight: bold; line-height: 14px; margin-right: 20px; padding: 4px 4px 4px 0px; text-decoration: none;" title="Invia questo elemento ai tuoi amici o pubblicalo sul tuo diario.">Condividi</a></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
<div class="uiUfi UFIContainer _5pc9 _5vsj _5v9k" id="u_jsonp_18_1r" style="background-color: #f6f7f9; border-radius: 0px 0px 3px 3px; color: #1d2129; margin: 0px; overflow: visible; padding: 0px; width: auto;">
<div class="UFIList" data-reactroot="">
<div class="UFIRow UFILikeSentence _4204 _4_dr" style="border-top-color: rgb(225, 226, 227); border-top-style: solid; border-top-width: 1px; line-height: 20px; margin: 0px; padding: 9px 12px; position: relative; word-wrap: break-word;">
<div class="clearfix" direction="right" style="zoom: 1;">
<div class="_ohf rfloat" style="float: right;">
</div>
<div class="">
<div class="_ipp" style="max-height: 20px; overflow: hidden;">
<div class="_3t53 _4ar- _ipn" style="color: #898f9c; overflow: hidden; white-space: nowrap;">
<span aria-label="Scopri chi ha aggiunto la sua reazione qui" class="_3t54" role="toolbar" style="float: left; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 12px; margin-right: 2px;" tabindex="0"><a aria-label="Mi piace: 13" class="_27jf _3emk" href="https://www.facebook.com/ufi/reaction/profile/browser/?ft_ent_identifier=1761265624088475&av=259656114207709" rel="ignore" role="button" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border-radius: 10px; color: #365899; cursor: pointer; display: inline-block; font-size: 11px; line-height: 16px; margin: 0px 0px 0px -2px; padding: 2px; position: relative; text-decoration: none; vertical-align: bottom; z-index: 3;" tabindex="-1"><span class="_9zc _2p7a _4-op" style="display: inline-block; height: 16px; position: relative; vertical-align: middle; width: 16px;"><i class="_3j7l _2p78 _9--" style="background-image: url("/rsrc.php/v2/ye/r/k0geIjr9Dh-.png"); background-position: -34px -422px; background-repeat: no-repeat; background-size: auto; display: block; height: 16px; left: 8px; margin-left: -8px; margin-top: -8px; position: absolute; top: 8px; transform: none; width: 16px;"></i></span></a></span><a class="_2x4v" href="https://www.facebook.com/ufi/reaction/profile/browser/?ft_ent_identifier=1761265624088475&av=259656114207709" rel="ignore" style="color: #365899; cursor: pointer; display: block; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 12px; text-decoration: none;"></a></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</form>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-90905909600428211912016-05-16T07:29:00.001-07:002016-05-16T07:29:40.470-07:00Dalla schiavitù dei "Testimoni di Geova", alla Croce di Cristo Gesù.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFK4udseEq8QIyqeg9fSqAjIJ1f2DNOUFAVWyOGoPYbVWduK-ce1zU2J4OQzwQQ4fzCTGmwYJFqqDkl4GAKaboxhQAcOzuLZUldQk-Tzrs5Z5XP3RvC0pzsECpGBXmIgQ5YlUabBydFXk/s1600/12932936_620066698147754_5729555555060986139_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFK4udseEq8QIyqeg9fSqAjIJ1f2DNOUFAVWyOGoPYbVWduK-ce1zU2J4OQzwQQ4fzCTGmwYJFqqDkl4GAKaboxhQAcOzuLZUldQk-Tzrs5Z5XP3RvC0pzsECpGBXmIgQ5YlUabBydFXk/s320/12932936_620066698147754_5729555555060986139_n.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Fin da piccola avevo sentito parlare di Dio, mia mamma faceva gli studi biblici con i testimoni di Geova, ed io ascoltavo insieme a lei. Più tempo passava e più mi sentivo innamorata di Geova. Passarono diversi anni e si battezzò mia madre, e così entro a far parte della grande famiglia dei "Testimoni di Geova". In principio sembravano tutto rose e fiori. Poi all'età di 16 anni feci la scelta di battezzarmi anch'io. Smise di continuare a studiare e, lavoravo assieme ad una famiglia dei TdG, andando casa per casa. La mia vita era casa e riunioni di culto nella sala del regno, come la chiamano loro. <i><b>Ma in me c'era un gran vuoto che non riuscivo a colmare.</b></i> Più mi dedicavo all'opera di evangelizzazione, più mi sentivo vuota e depressa. Un giorno mi rivolsi a Geova in preghiera: "Geova tu solo mi puoi capire, posso fidarmi solo di te, perché c'è tutto questo vuoto in me? Che cosa mi manca? Ho una famiglia stupenda, una chiesa con dei fratelli meravigliosi (almeno in principio fanno capire di essere così), sono giovane, piena di salute eppure non trovo pace, Geova vienimi in aiuto ti supplico". Ma non trovai risposta. "Come desidero conoscere qualcuno mite e buono come Gesù, che mi possa aiutare ad uscire da questa mia depressione e solitudine dell'anima, in questo tunnel in cui sono entrata. Spero di trovare quello che cerco." Passarono degli anni e a 19 conobbi un ragazzo non TdG, <br />
<a name='more'></a>che poi diventerà mio marito. Qui la discesa verso la disperazione fu ancora più totale. Iniziò un altro dramma, mai ero stata fidanzata con nessuno, e con questo ragazzo avevamo scambi tramite lettere e telefono, visto che lui viveva a Torino. Fui subito richiamata, dovevo fare una scelta, o lasciare il mio ragazzo, oppure lasciare i TdG, perché non era ammesso fidanzamento o matrimonio fuori dall'organizzazione. Decisi di lasciare il mio ragazzo, a malincuore lo feci ma ero ancora più depressa e sola. Come sorella esemplare l'avevo lasciato, ma io l'amavo, c'era un combattimento interiore in me. Quel passo biblico mi stava uccidendo quello che dice: "Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c'è tra la giustizia e l'iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre? (2 Corinzi 6:14). Venne un anziano da me per dirmi: "Cosa hai scelto? Se lo lasci va bene - altrimenti siamo costretti a segnalarti come cattiva compagnia". <i><b>A quel punto feci una scelta d'istinto e gli risposi: "Non lo lascio, no, non lo lascio". Mi sentii costretta, minacciata</b></i>. "Dopo un po' fecero un discorso pubblico dove si diceva che ero una cattiva credente, una cattiva compagnia, gli altri non potevano avere nessun rapporto con me tranne il servizio casa per casa. Dove lavoravo mi trattavano come una che aveva la peste, la lebbra. Sorridevano sotto i baffi e mi prendevano in giro. Entrai oltremodo in una depressione spirituale. Oramai non m'interessava più nulla, <i><b>mi avevano parlato di un Dio d'Amore - ma io non lo conoscevo.</b></i> Conoscevo il giudizio degli uomini - mi sentivo come quella pecora smarrita, invece di essere cercata e aiutata, mi disprezzarono, la religione mi faceva sentire così male che non andai più in alle loro riunioni. Ero come morta in vita, senza una più speranza. Quando compii 21 anni mi sposai e a 23 anni mi dissociai da loro per sempre. Le religioni per me erano come partiti, ma quel vuoto dentro di me era incolmabile.</div>
<div style="text-align: justify;">
Divenni mamma di una bella bimba, ma neppure così trovavo pace. Anche mia mamma si dissocio da loro, aveva scoperto che la loro Bibbia era manipolata. Il mio mondo era crollato, non potevano più salutarmi ed avere nessun rapporto umano con me e mia mamma. Io che ero cresciuta là, conoscevo solo loro, era la mia famiglia spirituale, e tutta ad un tratto tutto fu dissolto in un attimo. Passarono anni e anni, io ero diventata scontrosa con tutti, mia mamma leggeva la Bibbia e piangeva. Talmente era il bisogno spirituale che ritornammo di nuovo alle loro riunioni. Credevamo ignorantemente che per noi era i TdG erano l'unica vera via. Eravamo così plagiati che non sapevamo più che fare, e così tornammo da loro. Ma una mazzata tremenda scosse ancor di più le nostre vite fragili e desiderose di conoscere il vero Dio. Quando ritornammo da loro, alla riunione, dissero da pulpito della "sala del regno" che, chi si era dissociato da loro e poi era tornato indietro, avevano grandemente peccato contro lo Spirito Santo. Non c'era più possibilità di perdono, era come se avessimo calpestato volutamente il Sangue di Gesù Cristo, come è scritto in Ebrei 6. Restammo di ghiaccio io e mia madre, ancora una volta cademmo sotto il giudizio dell'uomo. Loro che non conoscevano lo Spirito Santo, ma parlavano di peccato, il mio cuore era diventato di pietra, non credevo più a niente di quello che dicevano, e incominciai a dubitare anche dell'esistenza di Dio. Mi sentivo come quando fai parte della mafia, che se te ne vuoi uscire ti ammazzano, così loro mi avevano uccisa spiritualmente, a me e mia madre. Un giorno una cugina di mia mamma ci invitò al suo battesimo in una chiesa Evangelica Pentecostale. Era diventata credente e stava per ricevere il battesimo in Gesù Cristo. Io ero scettica, e c'andai per far felice questa nostra parente, ma tutto il tempo che stetti in chiesa da loro, mi scappava da ridere. Li vedevo che parlavano strano, gridavano e si sbattevano. Dissi: "Che gente stupida", e così ritornai alla mia vita. Mia madre si lasciò convincere e incominciò a frequentare le riunioni di preghiera, andava ai loro culti e i loro studi. Mia madre cercava di convincere anche me ad andarci perché diceva: <i><b>"Lì veramente amano Dio, ci devi venire".</b></i> Ma io avevo il cuore più duro dell'acciaio. Poi un giorno mi lasciai convincere da mia madre e andai ad una loro riunione, stavo vicino ad una sorella che quando si pregava parlava in lingue. Io sapevo che era opera del diavolo, così insegnano i TdG. E nella mente mia dicevo, "Geova, falla smettere ti prego", ma la sorella più forte parlava in lingua sconosciuta. Fui turbata ma incuriosita. Il mio cuore incominciava ad ammorbidirsi. Quando il pastore predicava, sembrava che conoscesse la mia vita, tutte le parola che uscivano dalla sua bocca erano per me, solo per me. "<b><i>Come fa quest'uomo a sapere della mia vita?" Mi domandavo! E più predicava maggiore era il desiderio di ascoltare le sue prediche.</i></b> Perché sapevo che Dio parlava a me. Mi sentivo più leggera e più gioiosa. Un giorno c'era un evangelizzazione all'aperto e mi confidai con un fratello della mia situazione, il fratello insieme ad altri, senza esitare e parlare tanto, incominciarono a pregare per me. All'improvviso come un fiume che rompe gli argini e fuoriesce dal suo letto, incominciai a parlare il lingua sconosciuta, una corrente attraversò il mio corpo, ero benedetta dal Signore, il Signore mi stava battezzando con il Suo Santo Spirito. <b><i>Oh, la gioia, la pace, il benessere di quel momento cancellarono anni e anni della mia tristezza, depressione e malinconia. </i></b>Ero felice perché non un uomo ma il mio spirito attestava che ero diventata una figliola di Dio. Si da quel giorno faccio parte della famiglia dell'Altissimo. La mia vita è stata trasformata in un attimo, e si sta santificando giorno dopo giorno. Ho 4 figli, doni preziosi del Signore, sono onorata di essere una Sua figlia, è un privilegio servire il vero Dio. Sono trascorsi 16 anni da quando il Signore mi ha attirato con il suo Amore, e voglio dire a tutti quelli che soffrono e che cercano Dio, che il Signore prima o poi si manifesterà quando Egli lo desidera, ma lo farà. Per me e mia madre, è stato più duro perché credevamo che i TdG erano quelli della verità, ma Dio ci ha fatto passare per delle crisi spirituali affinché potessimo arrivare a Lui. Amici non perdete la speranza, Dio esiste e ci vede, e vede se nel nostro cuore c'è indifferenza, o amore per Lui. Dio vi benedica Amen.</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
Luana Giardina<br />
Ferrentino Francesco La Manna<br />
<a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-55282143702466169532016-05-05T05:34:00.000-07:002016-05-05T05:34:42.119-07:00Testimonianza di Joan, ex suora<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMJZDYveZ9vOdx5JP24DhpDV_IGKWNhGHEUOyVQQ6Aj0OqtIKmCvNwR5KqEIxu-bESHc5qrKp-Vhejny_IK0yNXAr6zEdEt56jvbhwgRemdIRj5c-od1vv4aTAXLmFbVQEQavEj5ZaWTg/s1600/13055245_560116270828357_7303201547521710469_o.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="230" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMJZDYveZ9vOdx5JP24DhpDV_IGKWNhGHEUOyVQQ6Aj0OqtIKmCvNwR5KqEIxu-bESHc5qrKp-Vhejny_IK0yNXAr6zEdEt56jvbhwgRemdIRj5c-od1vv4aTAXLmFbVQEQavEj5ZaWTg/s320/13055245_560116270828357_7303201547521710469_o.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Voglio ringraziare il Signore per la sua grande misericordia e per come mi ha guidato fuori dalle tenebre alla sua meravigliosa luce. Io sono cresciuta in una famiglia cattolica irlandese e non conoscevo altro modo per servire Dio, se non attraverso la messa e i sacramenti, pregando ai santi. Dopo aver speso gran parte della mia gioventù nella scuola cattolica, decisi di entrare nel convento di Nuoburgh (NY) nel 1955. Chiesi perdono a Dio di tutti i miei peccati e onestamente espressi il desiderio di servirlo per tutta la vita. I miei primi anni spesi in questo convento dominicano erano molto felici, vivendo in comunità con altre suore, insegnando ai bambini e studiando. Il culmine della mia esperienza comunque la ebbi mentre mi trovavo in missione a Porto Rico dal 1970 al 1973. Ebbi modo di frequentare una riunione di preghiera<a name='more'></a> di carismatici e qualcuno dei presenti pregò per me. Da quella sera in poi sperimentai un cambiamento meraviglioso nella mia vita. I miei occhi si aprirono alla parola di Dio e il mio cuore sperimentò il Suo amore per me. Fino ad allora ero stata sempre molto timorosa di non poter espiare il mio passato e di non essere mai degna del cielo, ma dopo questo tocco d'amore divenni assetata di Dio e volevo conoscerlo meglio. Ritornando negli Stati Uniti nell'estate del '73, entrai in una casa di preghiera dove altre suore come me cercavano il Signore nella Sua Parola. Questo mi fece ancora più assetata della sua Parola e cercai un permesso speciale per essere esonerata dall'insegnare e approfondire gli studi. Dopo questo periodo ero convinta del bisogno di cercare la Sua presenza e condividere la Bibbia con altri. La comunità a cui appartenevo mi concesse di trasferirmi nel '75 a Newark, New Jersey, per fare questo. Mi misi a bussare alle porte delle case con lo zelo di far conoscere a tutti ciò che il Signore mi aveva insegnato, e fu allora che incontrai Frank, che era assistente pastore. Io lavoravo tra i poveri nelle strade, giovani e vecchi, bianchi e neri, portando loro il conforto della Parola di Dio nel miglior modo che potevo. Fu poco dopo questo incontro con Frank che egli decise di lasciare la religione Cattolica e questa decisione sciocco tutti nell'ambiente cattolico. Dopo un anno e mezzo di preghiere e di aiuto da parte di sante donne di Dio, che il Signore stesso metteva sul mio cammino, decisi anch'io di lasciare la Chiesa Cattolica. Dopo 22 anni nel convento, non sapevo proprio cosa fare o dove andare, era una decisione radicale per me. Grazie a Dio, la verità dell'epistola agli Ebrei cap. 9 e 10, nella quale sta scritto che Cristo morì una volta per tutte, per cui il suo sacrificio non poteva essere ripetuto, ruppe il legame che la messa aveva su di me come cattolica. Fu specialmente l'esperienza con la chiesa Pentecostale di Newark che mi incoraggiò a riconoscere i veri adoratori che Dio cerca: quelli che lo adorano in Spirito e verità (Giov. 4:23-24). Naturalmente la mia decisione di lasciare la religione cattolica ebbe un impatto sulla mia famiglia. Mio padre pianse alla notizia, e lo spirito di condanna, che è forte nella religione cattolica, cercò di scoraggiarmi, ma il Signore mi sostenne e le sorelle mi incoraggiarono a cercare la guida dello Spirito per la mia vita. Mentre continuavo a studiare la Parola sentii la certezza che la mia vita era nelle mani del Signore, e lo stesso Signore che io mi sforzavo di servire nel convento mi istruiva ad "uscire di mezzo a loro", guidandomi passo passo nella sua verità. Un anno e mezzo dopo Dio mi guidò al matrimonio con Frank, che aveva lasciato la Chiesa Cattolica tre anni prima di me. Insieme abbiamo visto la mano potente di Dio all'opera, e il nostro peso è quello di vedere altri entrare nella libertà dei figliuoli di Dio, liberati dalle tradizioni umane per godere della salvezza per fede in Cristo. A Lui solo sia la gloria!</div>
<div>
Ferrentino Francesco La Manna<br /><a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-1965512740250547632016-05-05T05:28:00.001-07:002016-05-05T05:28:45.886-07:00La testimonianza di Franco Rizzo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG-aiRnjryP1qs6HJPfGE9EiYUanCnMRGdfwbZUTQx4zCJkMMJuDMd_zrJB0Wi9cogPyKMyFEjTvuLzD3j5Sb9ELv3KkQfbLYAdDeLwcOelXbFQ_JQzpJLQDzI2Y52DRUm0tuVwjd-QuE/s1600/1962701_841808682608942_9219422502746889295_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG-aiRnjryP1qs6HJPfGE9EiYUanCnMRGdfwbZUTQx4zCJkMMJuDMd_zrJB0Wi9cogPyKMyFEjTvuLzD3j5Sb9ELv3KkQfbLYAdDeLwcOelXbFQ_JQzpJLQDzI2Y52DRUm0tuVwjd-QuE/s320/1962701_841808682608942_9219422502746889295_n.jpg" width="314" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo 27 anni mi sono dissociato dall'organizzazione dei Testimoni di Geova, e ho trovato Cristo: la Via, la Verità e la Vita. Voglio raccontare la mia esperienza su come ho conosciuto il Signore Gesù Cristo. Dobbiamo andare un po' indietro col tempo per farvi capire come Dio ha operato nella mia vita. Da bambino all'età di sei sette anni, ascoltavo spesso mia nonna che mi parlava di Gesù. Cominciai ad andare in chiesa, frequentandola molto. Ho fatto anche il chierichetto da cattolico praticante. Mi confessavo spesso anche perché avevo il terrore dell'inferno. In una confessione il prete che mi confessava, voleva sapere troppe cose. Questo non mi era piaciuto anche se allora avrò avuto undici o dodici anni. Da allora smisi di frequentare la chiesa in modo frequente, ci andavo solo perché c'era una ragazza che mi piaceva. Arrivai a sedici anni feci le valigie e me ne andai al nord a lavorare come muratore. Lavoro che ho fatto fino a pochi anni fa finché non mi ammalai. Comunque credevo in Dio e tutte le sere, a modo mio lo cercavo nella preghiera. <br />
<a name='more'></a>A vent'anni mi fidanzai con l'attuale moglie che ho, a ventidue ci sposammo, a ventiquattro nacque mio figlio. Questo accadde nel 1986. In quel periodo mi facevo molte domande, tra cui: qual sarà la religione giusta per giungere a Dio? La cattolica la scartai perché vedevo che oramai non si atteneva alla Bibbia. Perché già da allora leggevo tutti i Vangeli fino a quasi impararli a memoria e, trovavo molte incoerenze con i preti cattolici. Tutte le sere pregavo Dio di aiutarmi a conoscere la vera via che porta a Lui. Un giorno mentre ero in ferie giù in Calabria, passarono vicino a casa due TdG, io ero seduto sulla mia porta e aspettavo se passavano vicino casa mia. Invece, girarono l'angolo e non li vidi più. Finite le ferie di Natale, tornammo a casa nella provincia di Cremona, dove viviamo tutt'ora. Dopo solo due mesi, mi ritrovai con mia moglie e mio figlio, in casa di un TdG per pura combinazione. Loro erano della Calabria come noi. Gli chiesi una Bibbia perché la mia ormai era in disuso da molto. Questo amico si alzò e me diede una usata, più un libricino che si intitola: "La verità che conduce alla vita eterna." Finito il caffè, andammo a casa e lessi quella sera stessa tutto il libricino. Mi piacque, anche perché diceva che l'inferno non esiste. Cominciai a frequentare la loro chiesa, accettammo subito il loro studio biblico e, da allora non mancammo ad una riunione. Sei mesi dopo, incominciai a uscire in servizio casa per casa a suonare i campanelli delle abitazioni. Credevo fermamente in Geova e, in quella loro bibbia (la traduzione del nuovo mondo), che non sapevo che era stata manipolata dal loro corpo direttivo, della torre di guardia in America. Dopo poco tempo che mi battezzai, ma in me non c'era pace. Dovevo aver la pace , la gioia, essere felice, invece non lo ero. Perché vedevo che i TdG non si conformavano al modello di Cristo Gesù. La consolazione per la mia infelicità era che eravamo imperfetti per nascita, così mi dicevano e, dovevano passare mille anni per diventare perfetti. Questa era la loro medicina. Andando avanti con gli anni ho viste tante cose sbagliate, vedevo veramente dei lupi travestiti da pecore. In particolar modo gli anziani non mi vedevano di buon occhio, perché gli facevo notare dove sbagliavano. Per ben ventisette lunghi anni ascoltavo a malincuore tutto le loro falsità, le loro menzogne, poi mi stancai e li abbandonai. Circa quindici anni fa, andavo in sala in veste di osservatore, riflettendo su molte domande che la mia mente non riusciva a darsi delle risposte. Incominciai a fare delle ricerche sul Web, per trovare la pace dell'anima, ma non trovai nessuna risposta sul loro sito, allora andai sui siti evangelici, anche se avevamo l'ordine di non leggere niente degli "apostati dalla fede". Lì trovai le risposte alle mie domande, incluse le immagini subliminali su ogni loro pubblicazione. Così scrivemmo una lettera agli anziani per dissociarci dalla loro setta. Comprai una Bibbia per ogni uno di noi della famiglia della Diodati e la Nuova Riveduta, e cominciammo a studiare sul serio solo la Bibbia. Feci degli studi approfonditi su chi era realmente il Figlio di Dio Gesù Cristo. Lo cercai con tutto il cuore ed Egli si fece trovare da me, io ne fui attratto da una tale potenza di amore. Fiumi di gioia e pace adesso scorrevano nella mia vita. Lo Spirito Santo mi aprì gli occhi e mi fece comprendere la verità. La cosa triste e che, regalammo ventisette anni ai seguaci dei TdG. Altri fratelli stanno abbandonato la setta dei TdG e noi cerchiamo di aiutarli. Ho perso quelli che credevo era la mia famiglia, cioè i miei genitori, mio fratello e mia sorella con le loro famiglie. La mia famiglia non vuole avere più contatti con noi, ci hanno bandito dalla loro vita, come se fossimo dei lebbrosi assassini. Questo è il regalo che ti offrono i TdG, se non fai quello che dici, spargono odio invece di amore. Ma grazie a Dio, abbiamo trovato una chiesa evangelica dei "Fratelli", e quelli sono per noi oggi la nostra famiglia. Uomini e donne che amano veramente Cristo. A te caro lettore, sappi che solo in Gesù Cristo c'è salvezza per avere la vita eterna. Lui è morto per chi crede, e chi per chi non crede in Lui e nel Suo sacrificio, rimane nel peccato. Quindi pentiti, ravvediti e sii in pace con il tuo Dio Gesù Cristo. Lui è: la Via, la Verità e la vita, credi in Lui e sarai salvato.</div>
<br />
Rizzo Franco<br />
Ferrentino Francesco La Manna<br />
<a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-81487861511793590902016-03-15T14:49:00.000-07:002016-03-15T14:49:04.000-07:00Frank Testa, ex sacerdote cattolico<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7z9W_xyNvrpESGRsAmLesaSvypqc4cKNIgBRuCkPe7WQzLqgxKzkeobFSMR3puFivcgN8gmC1rMK1gtanSGzCoRD6o1T2lqTwIF64sklJzD1DaNbB8qmVl1eO0yA5zaJI-um8Lozr7f4/s1600/1984-don_luigi_contin.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="242" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7z9W_xyNvrpESGRsAmLesaSvypqc4cKNIgBRuCkPe7WQzLqgxKzkeobFSMR3puFivcgN8gmC1rMK1gtanSGzCoRD6o1T2lqTwIF64sklJzD1DaNbB8qmVl1eO0yA5zaJI-um8Lozr7f4/s320/1984-don_luigi_contin.jpg" width="320" /></a></div>
La mia prima esperienza con il Signore risale all'età di 17 anni. Fino ad allora avevo sempre avuto un certo timore per le cose di Dio, ma l'unico modo che conoscevo per piacere a Lui era attraverso la messa, servendo come chierichetto. Durante gli anni turbolenti dell'adolescenza il Signore toccò il mio cuore mentre leggevo la testimonianza di un uomo condannato alla sedia elettrica. Mi resi conto di essere un peccatore bisognoso di perdono e di salvezza e decisi allora di dare la mia vita interamente per servire Dio. L'unico modo che conoscevo per farlo era di diventare un sacerdote nella chiesa Cattolica, così, dopo le scuole superiori entrai in seminario. Dopo quattro anni di studi, l'Arcivescovo mi mandò all'università di teologia in Belgio per altri quattro anni e nel giugno del 1964 fui ordinato ufficialmente sacerdote e tornai negli USA per cominciare il mio servizio in una parrocchia. Per i prossimi 13 anni feci servizio in diverse parrocchie nelle grandi città del New Jersey, affrontando spesso problemi come razzismo, povertà, droga e alcool. Fui soprannominato "Prete di strada", perché mi occupavo del recupero degli emarginati e di trovare alloggio per i poveri. Dopo 8 anni di preparazione e oltre 12 anni di servizio come sacerdote mi resi conto del compromesso e della corruzione da parte dei miei collaboratori, coinvolti piuttosto nell'edificare strutture che nel destino eterno delle anime. In quel periodo di scoraggiamento e di depressione fui invitato in una chiesa Evangelica Pentecostale. Mi presentai a loro nei miei abiti religiosi, e per la prima volta venni in contatto con un'adorazione carica di potenza e una predicazione ripiena di unzione. <b><i>Dal profondo del mio cuore gridai: "Signore, questo è ciò che ho cercato in tutti questi anni!"</i></b> In queste riunioni conobbi persone che vivevano ciò che credevano, che conoscevano la Parola di Dio meglio di me, e questo mi fece sentire umiliato e affamato per conoscere di più. Dopo che terminavo la messa correvo alle riunioni di preghiera dei pentecostali e per un anno cercai il Signore in preghiera, con digiuni, per ricevere direzione da Lui. Diventava sempre più chiaro che non potevo continuare a fare il sacerdote cattolico, perché più studiavo la Parola di Dio, più il Signore apriva i miei occhi su tanti insegnamenti che erano in contraddizione con la Bibbia. In un certo momento il Signore mi mostrò un brano della Scrittura che indicava una chiara direzione per me: "Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo diverso, perché quale relazione c'è tra la giustizia e l'iniquità? E quale comunione c'è tra la luce e le tenebre? E quale armonia c'è fra Cristo e Belial? O che parte ha il fedele con l'infedele? E quale accordo c'è tra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché voi siete il tempio del Dio vivente, come Dio disse: "Io abiterò in mezzo a loro, e camminerò fra loro; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo". Perciò "uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d'immondo, ed io vi accoglierò, e sarò come un padre per voi, e voi sarete per me come figli e figlie, dice il Signore Onnipotente". Un po' di tempo dopo aver seguito questa direzione da parte del Signore, mi trovavo ad adorare in una riunione pentecostale, quando una luce mi circondò e lo Spirito di Dio mi fece cadere di faccia per terra e cominciai a parlare in una lingua sconosciuta. Non si trattava di un mero eccesso di emozioni, fui veramente battezzato nello Spirito Santo come lo furono i discepoli nel cap. 2 degli Atti. Dopo un'ora di questa gloriosa esperienza, sentii profondamente in me la voce del Padre che mi diceva: <b><i>"Tu sei mio figliuolo, ascolta me"</i></b>. Che parole di conforto! Quale grande gioia riempì il mio cuore che per anni era affamato di gioia e consolazione! Due mesi dopo bruciai tutti i miei paramenti cattolici e i miei libri, impacchettai ogni cosa nella mia macchina e lasciai il sacerdozio e la chiesa Cattolica con un passo volontario. Anche se ero ignaro di dove andare e cosa fare, mi sentivo libero e avevo la certezza che il Signore era in controllo della mia vita, come è scritto in Giovanni 8:36: "Se dunque il Figliuolo vi farà liberi, sarete veramente liberi". Molti della mia famiglia mi rigettarono a causa della mia decisione di lasciare la Chiesa Cattolica, ma io sentivo una pace profonda dentro di me. Ero deciso ad ubbidire a Dio ad ogni costo, e a non amare nessuno più di Lui anche se i primi nemici erano proprio quelli di casa mia. Continuai a lavorare tra i poveri nella città di Newark spendendo anche molte ore al giorno, per due anni, prostrato davanti a Dio per essere insegnato di nuovo la Scrittura dallo Spirito Santo. Come sacerdote avevo vissuto la vita di celibato secondo la tradizione cattolica, ma ora ero libero di sposarmi. Io comunque ero così grato a Dio per avermi liberato con la verità, che ero pronto ad entrare nell'eternità da scapolo, se così voleva Dio. Sono contento che Egli aveva altri piani per me. <b><i>Dal giardino delle donne di Dio, il giardiniere ha colto un fiore molto speciale per me: mia moglie Joan, che è stata una suora Cattolica per venti anni. Ci siamo sposati nel 1980 ed abbiamo servito il Signore insieme fino ad oggi. Per 10 anni abbiamo diretto un ministero per drogati ed alcolizzati e per 17 anni siamo stati occupati nel ministero pastorale.</i></b> Siamo stati sempre attivi nell'evangelizzazione per la strada e nelle prigioni ed ultimamente il Signore ci ha aperto le porte per insegnare nelle missioni all'estero, come in Africa, per raggiungere i popoli non evangelizzati. La mia preghiera è che questa testimonianza possa essere di incoraggiamento per i cattolici che sono affamati della verità, ai quali lo Spirito di Dio sta rivelando le contraddizioni della religione cattolica, alla luce della Bibbia. La parola di Dio ci esorta ad <i><b>"uscire di mezzo a loro" </b></i>per adorare il Padre in Spirito e verità.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div>
Ferrentino Francesco La Manna<br />
<a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-21386179877293165152016-03-08T06:48:00.001-08:002016-03-08T06:48:45.432-08:00Dai Testimoni di Geova, ai piedi di Cristo Gesù.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimggwUa_XyhR_yP22ESvxCE-P5zXZ6z3zCsJo44IUx2QjMXwabmeeKKDcv4LBDIGUVWFcGsIbdGEtChvEiGOcgUbMvVM1c2ftBJn71GwJqKDFCC1inecfuEE43SDRxBTvsnAiz9iWNYas/s1600/11287254_702281573228321_732566484_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimggwUa_XyhR_yP22ESvxCE-P5zXZ6z3zCsJo44IUx2QjMXwabmeeKKDcv4LBDIGUVWFcGsIbdGEtChvEiGOcgUbMvVM1c2ftBJn71GwJqKDFCC1inecfuEE43SDRxBTvsnAiz9iWNYas/s320/11287254_702281573228321_732566484_n.jpg" width="250" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Io sono nata e cresciuta in una famiglia di testimoni di Geova. A 16 anni mi sono battezzata; credevo di avere la verità. Andavo a predicare, portando il nome di Geova alle persone, anziché quello di Gesù Cristo. In seguito mi sposai e mi trasferì in Germania. Tre anni dopo, mio marito smise di frequentare le riunioni dei testimoni di Geova, ma io continuai ad andare lo stesso, da sola. <b><i>Nonostante avessi tanti “amici”, mi sentivo sola, giù di morale, depressa ... </i></b>Oppressa dai tanti compiti da svolgere per l’organizzazione, come per esempio: andare in servizio per fare proseliti, prepararsi per le adunanze, studio personale, studio per i figli, ecc… Tutto questo per dieci anni. Piano, piano iniziai ad avere dei dubbi. Mi chiedevo se Dio volesse veramente tutti questi sacrifici da noi. Cominciai a saltare le adunanze. Un giorno, facendo ricerche su Internet, andando alla voce “Messaggi subliminali”, mi comparvero anche libri dei Testimoni di Geova, in cui c’erano anche messaggi subliminali a sfondo satanico, rimasi schioccata! Ad un certo punto ebbi paura di approfondire, ma poi, continuai a fare altre ricerche, confrontai queste figure demoniache con quelle dei libri che avevo a casa, erano molto evidenti. Un libro in particolare li conteneva <b><i>"Rivelazione il suo grandioso culmine è vicino"</i></b>. <br />
<a name='more'></a>Era il mese di Gennaio 2014 quando in me suonò un campanello d’allarme. Continuavo a fare sempre ricerche su ricerche, scoprivo sempre più cose nascoste sull'organizzazione, persino collegamenti con la massoneria (le loro origini), insomma, ne trassi le mie conclusioni: questa non era un’organizzazione divina come asserivano loro. Persi la fede in quel Dio in cui avevo riposto tanta fiducia e speranza, e così quell’organizzazione che mi aveva sempre fatto credere che solo in essa si trovasse la salvezza, mi deluse. Ero sgomentata da tutto ciò. "A cosa avevo creduto per tutto questo tempo"? Persi la fede che avevo. Dopo un po’ di tempo, piano, piano, sentii il desiderio di pregare, ma non mi rivolsi più a Geova, ma, bensì all’Iddio Creatore. Quando cominciai a leggere i Vangeli nella Bibbia, senza nessuna interpretazione umana, <b><i>capii che Gesù Cristo è Dio, fattosi uomo</i></b>. <b style="font-style: italic;">La via, la verità e la vita. </b><b><i>Egli è il nostro pastore.</i></b> Lessi che il pastore non lascia le pecore ad altri. Con questo capii che non bisogna andare dietro agli uomini, organizzazioni religiose, ma solo credere in Lui e nella Sua Parola la Bibbia. Conobbi finalmente Gesù come Dio. Cosicché si riaccese in me la speranza e la fede che avevo perso. In coscienza non mi sentivo più di voler appartenere ad una religione in cui non credevo più! Nel mese di Aprile 2014, mi dissociai dall’organizzazione dei Testimoni di Geova. <b><i>Pregando, accettai Gesù Cristo nel mio cuore, e da quel momento in poi ogni giorno della mia vita sento la Sua presenza, perché il Suo spirito dimora in me. </i></b>Avendo adesso un battesimo non scritturale, nel nome di Geova e dell’organizzazione, presto farò un battesimo cristiano: nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Ora, nonostante i rapporti inclinati con la mia famiglia, e gli ex "amici" TdG, che dicevano di "volermi bene", che adesso non mi guardano più nemmeno in faccia, nemmeno un saluto, perché non faccio più parte della loro tanta amata organizzazione dei Testimoni di Geova, mi sento lo stesso gioiosa, libera, e provo una grande pace interiore che non avevo mai avuto in vita mia. Finalmente ho capito chi è il vero Dio Cristo Gesù, il Nome al di sopra di ogni nome, e finalmente ho una certezza e vera speranza. La speranza che un giorno saremo con Lui. In questa vita siamo solo di passaggio, è un banco di prova. La vera vita sarà dopo la nostra morte. Se accettiamo Gesù Cristo ora, come nostro Signore e Salvatore nel nostro cuore, un giorno saremo con Lui per tutta l’eternità. Chi lo fa, ha il diritto di essere i Suoi figli! </div>
<div style="text-align: justify;">
Come dice la Bibbia: conoscerete la verità e la verità vi farà liberi!! </div>
<div style="text-align: justify;">
Gloria a Gesù Cristo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Daniela Giuga<br />
Ferrentino Francesco La Manna<br />
<a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-42472890344956140852016-02-29T06:23:00.001-08:002016-02-29T06:23:33.354-08:00I nostri corpi, come tende.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsRPb-KLQ-XKEglUSmm8dyHK0HwC75cQ-yAEhqJ3uTeSZW-vsMKqLtYoalwSHOBOA71sLhOzJlRvuoBBYpamLoNNXq0_paXC7TtSmKKoBuZkxv45RkF1Zc1gE_feyC20B7EPL77RKEbo8/s1600/IMG_7841.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsRPb-KLQ-XKEglUSmm8dyHK0HwC75cQ-yAEhqJ3uTeSZW-vsMKqLtYoalwSHOBOA71sLhOzJlRvuoBBYpamLoNNXq0_paXC7TtSmKKoBuZkxv45RkF1Zc1gE_feyC20B7EPL77RKEbo8/s320/IMG_7841.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Quando da piccola andavamo in campeggio al mare, pensavo che vivere in una tenda fosse la più grande delle avventure. Sabbia sul pavimento? Cosa importa? Le zanzare? Basta una zanzariera. Sporco o pioggia? Non fa male a nessuno! Vivere in una tenda è proprio divertente! Ora, circa trent'anni dopo, la storia è diversa. A me e a mio marito piace il campeggio, ma non posso starci per molto. Per qualche motivo vivere in una tenda sembra diventare sempre più estenuante ogni anno che passa. Sabbia, zanzare, sporco, pioggia? Ve la lascio! Mi dico dopo quattro o cinque giorni! Forse è per questo che l'apostolo Paolo (che lavorò come costruttore di tende) <b><i>paragonò la vita nei nostri corpi alla vita in una tenda. Una tenda è solamente qualcosa di temporaneo.</i></b> Possiamo sopportarla solo per un po'; e ogni anno che passa troviamo sempre più estenuante vivere in questi corpi. Non sei contento che non dovremo gemere e bramare per sempre in queste tende, come dice Paolo in 2 Corinzi 5? Quando penso a questo mi viene in mente la storia di Steve Coyle. Steve, che viveva alle Hawaii, andava a nuotare per un'ora ogni mattina. Un giorno, un incidente mentre si tuffava danneggiò gravemente la sua spina dorsale. Si riprese da quell'incidente, ma tre mesi dopo ne ebbe un altro che lo rese tetraplegico. Persino in questo stato, Steve non si lamentò mai della sua paralisi. <br />
<a name='more'></a>Riusciva sempre ad inserire delle parole di lode al Signore in tutte le sue conversazioni. Mi sarebbe piaciuto che la storia fosse continuata in modo migliore, ma la verità è che Steve fu colpito dal cancro. Soffrì moltissimo e dopo aver perso più di 30 kg. andò con il Signore. Come deve essere stato stanco della sua tenda! Poco prima di morire, Steve volle mettere in versi alcuni dei suoi pensieri. Affidò queste righe ad un'amica infermiera.</div>
<div style="text-align: justify;">
(Traduzione letterale)</div>
<div style="text-align: justify;">
"Riguardando ai giorni passati, - pensavo che questa tenda sarebbe durata - perché l'avevo piantata su un terreno roccioso, - dove le tempeste non l'avrebbero potuta abbattere. Con molto orgoglio e le mie forze, - piantai la tenda sulla mobile sabbia, - là però i pioli si allentarono e la mia tenda iniziò a tremare, - ma ero giovane e potevo sopportare - il mondo instabile nel quale vivevo, - potevo levare la tenda e ripiantarla. Per molti anni continuai così, - spostando questa vecchia tenda. - Finché un giorno mi resi conto - che essa aveva un termine che poteva essere vicino. - Così con molto timore (ed un tale peso) - cercai Colui che aveva fatto questa tenda. Sì, il Costruttore di tende, Lui avrebbe saputo - dove doveva andare una tenda così malandata - per poter essere rimessa a nuovo e i pioli risistemati. Andai a Lui sulle mie ginocchia pregando: "Costruttore di tende, di prego - ristora questa tenda che pensavo durasse, - questo tessuto che si è consumato così in fretta". Egli mi guardò con occhi amorevoli - e semplicemente indicò il cielo. - "Non gemere per una vecchia tenda, - per pareti di tela consumate. - Perché quella dimora che Io ho costruito - ti durerà per l'eternità". Con quella certezza Steve Coyle levò le tende con gioia e traslocò.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<br />
Joni Eareckson Tada<br />
Ferrentino Francesco La Manna<br />
<a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-2343317438879969852016-02-15T08:17:00.000-08:002016-02-15T08:17:27.532-08:00Il miracolo più grande è stato incontrare Gesù, e non come una religione.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHJ6qy43TyvTXouhcFc9tankeFbECWcy3wT0vrR_TLWQlV2fF9Tv9CyrHL8Jc9ZZrXvBhutiSS9ekvaczWJfo_rcbXmNlNDKrm8KOudRsnlJP_iDF4450AY3iHw7YLTUb6YYSV3BwQXQk/s1600/Suicidio.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHJ6qy43TyvTXouhcFc9tankeFbECWcy3wT0vrR_TLWQlV2fF9Tv9CyrHL8Jc9ZZrXvBhutiSS9ekvaczWJfo_rcbXmNlNDKrm8KOudRsnlJP_iDF4450AY3iHw7YLTUb6YYSV3BwQXQk/s320/Suicidio.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Questa è una storia vera, ed è la mia storia. Non potrò mai dimenticare quella sera...</div>
<div style="text-align: justify;">
Sono nato in Sicilia nell'era in cui in Italia il boom economico (anche se la Sicilia non ha mai realizzato un vero boom economico), cominciava a dare i suoi primi frutti sull'economia delle famiglie; educato secondo i canoni tradizionali a cui ogni famiglia del tempo faceva riferimento, senza eccessi, ma anche senza penurie, sono cresciuto come tanti altri miei coetanei adeguandomi alle circostanze di un'era che aveva qualcosa di nuovo, e che non si rassegnava a lasciare il vecchio. L'educazione spirituale era quella cattolica, così ho avuto modo di ricevere nella mia vita quei sacramenti, di cui in realtà non capivo né il valore e neanche la necessità, ma era ciò che tutti facevano, e che per tradizione si è sempre accettato senza porre tante domande. Così, crescendo cominciai a fare come faceva mio padre e mio nonno prima di lui, mi recavo in chiesa la domenica mattina non certo per ascoltare le cose che riguardavano Dio (quelle erano discorsi per donne e per vecchi), <b><i>cominciando a maturare in me l'idea che Dio in realtà non esisteva, era un'invenzione dell'uomo per mascherare la sua debolezza e la necessità di avere almeno la speranza in un qualcosa che nessuno può vedere, un vero uomo neanche pensa di parlare di Dio</i></b>; <br />
<a name='more'></a>dopo un po' di tempo la chiesa per me era divenuta soltanto un monumento dedicato allo spreco umano. Subito dopo essere ritornato dal servizio militare decisi di andare via dalla mia regione, la scusa era quella di cercare lavoro, ma la realtà e che il modo di pensare e le tradizioni di quest'isola non erano da me condivise. Andai a vivere a Milano, e grazie all'aiuto di un mio zio riuscii ad inserirmi nel mondo del lavoro, trovai un piccolo appartamento in affitto, e finalmente cominciai a gustare la libertà da ogni vincolo e restrizione. Che bello il sapore della libertà, è come la brezza al mattino presto in aperta campagna, ti sveglia, ti fa stare bene... Cominciai a farmi degli amici, le mie convinzioni erano di non ritornare più in Sicilia, e lavoravo solo il tanto che bastava per pagare le spese ed assicurarmi il divertimento. A poco a poco divenni identico nella mentalità di coloro che frequentavo, ero un ragazzo che come quelli della sua età, frequentavano i pub, le birrerie, le discoteche, e lo spinello era una cosa del tutto normale. Anche il livello culturale cominciava ad essere trasformato, cominciai ad interessarmi di tutto ciò che mi era nuovo cominciai a leggere libri di ogni genere, ma più di tutti mi appassionò un libro: <b><i>“Introduzione alla Psicoanalisi” di Freud.</i></b> Col passare degli anni, tutta la mia spavalderia cominciò ad attenuarsi, vedevo lo scorrere dei miei anni, e ciò che avevo realizzato era il niente, non si prospettava un buon futuro, gli amici c'erano, ma non bastavano più, i divertimenti cominciavano ad essere monotoni e ripetitivi, e cominciai a coprire questi pensieri, abusando ed esagerando ogni cosa, smisi di fumare le sigarette, e fumavo soltanto spinelli, la birra cominciò a piacermi in un modo incredibile, il mio carattere cominciò a trasformarsi, divenni sempre più egoista ed impulsivo, non avevo rispetto più di niente neanche di me stesso, non volevo aiuto da nessuno, ma avevo un disperato bisogno di aiuto. Perfino con la mia famiglia ruppi i ponti, non mi recai più in Sicilia neanche per il periodo estivo, per me mio padre e mia madre erano morti. Il tempo passava e le cose non miglioravano, cominciai a perdere i posti di lavoro che trovavo, ero diventato sempre più pigro, riuscivo a malapena a pagare le spese, e così cominciai a cadere in una strana forma di depressione, esternamente non si notava, ma internamente milioni di pensieri si accavallavano nella mia mente, tutto cominciò ad andare veramente male. Pian piano cominciò ad affiorare nella mia mente, un pensiero che divenne sempre più insistente, era un pensiero che all'inizio mi mise paura, ma a poco a poco cominciai a conviverci e ad assaporarlo: “La tua vita è ormai un fallimento vi è un'unica possibilità per rimediare, puoi fare qualche cosa che risolverà ogni tuo problema, bisogna che tu conosci l'oblio della morte, questa è l'unica possibilità che hai, la morte è la tua amica lei ti può aiutare”. Man mano che il tempo passava le cose si mettevamo sempre peggio; ciò che prima mi procurava piacere adesso mi dava fastidio noia, volevo sempre di più e passare ogni limite, il mattino quando rientravo a casa dopo una notte di birra e spinelli ed altro ancora non mi sentivo soddisfatto, cercavo ancora qualcosa che riuscisse a colmare quel senso di vuoto che c'era in me, ma non lo trovai mai. Non potrò mai dimenticare quella sera, su Milano vi era una nebbia quasi irreale, dalla stanza del mio monolocale al 6° piano di un palazzo popolare, vedevo una nuvola poggiata sulla città, e le luci gialle dei lampioni sembravano come del fuoco che ardesse sotto quella coltre fitta di nebbia, ed io ero sopra quelle nuvole, sotto di me c'era soltanto un vuoto, un vuoto infinito ed interminabile, in quel momento decisi di fare l'unica cosa che mi rimaneva da fare... <b><i>MORIRE.</i></b> Dopo qualche istante mi ritrovai sulla ringhiera di quel balcone pronto per spiccare il salto, il mio ultimo salto verso l'ignoto, verso ciò che pensavo sicuramente meglio di quello che avevo, o che in realtà non avevo. Quegli istanti mi sembrarono un'eternità, ed è vero poco prima di morire vedi scorrere la tua vita come in un film, cominciai a sentire la nebbia sbattermi sulla faccia come un vento gelido che entrava nelle ossa; stavo per staccare i miei piedi dalla ringhiera, ma ad un tratto sentii una voce che non ricordavo più, che avevo sentito qualche volta da bambino davanti a qualche vecchio film che parlava della storia di Gesù, che guardando mi mettevo a piangere, sentendomi il cuore scoppiare chiedendo nella mia innocenza di stare accanto a Lui, quella stessa voce che soltanto in un cuore di bambino poteva essere ascoltata, in quel momento cominciò a parlare, e parlava proprio nel mio cuore indurito e ormai privo di ogni tipo di amore o compassione, ricordo che furono poche parole ma dirette vere e che cambiarono ogni cosa in un istante, quella voce mi disse: <b><i>“C'è sempre la possibilità di riscatto nella vita, ma se tu bruci la tua vita adesso io non potrò riscattarti”.</i></b> Forse potranno sembrare delle parole banali, ma vi assicuro in quel momento quella voce queste parole mi salvarono la vita. Poco dopo mi ritrovai seduto sul divano e cominciai a piangere, ma non mi sentivo più solo, sentivo accanto a me una presenza vera, tangibile, che mi teneva fra le braccia, e sempre la stessa voce mi disse: <b><i>“Da questo momento la tua vita non ti appartiene più, poiché io mi prenderò cura di tè io ti riscatterò, e tu mi sarai strumento”.</i></b> Da quel momento mi ritrovai tra le mani una vecchia Bibbia regalatami da mia madre anni prima e dimenticata in un cassetto, e quando cominciai a leggere in quel libro le lacrime cominciarono ad attraversare la mia vita, e man mano che piangevo sentivo come liberarmi da pesi enormi, di cui io non ero più capace di portare il peso. A svariati anni di distanza guardo a quelle tenebre che attraversarono la mia vita, e mi vedo oggi inondato dalla Sua luce dalla Sua grazia, e ringrazio Gesù, per avermi salvato, e portato a vivere una nuova vita, ma stavolta con Lui come compagno nel mio percorso. Oggi sono un cristiano, che segue la Sua via; il Signore mi ha provveduto di ogni cosa, sono sposo di una dolce compagna, e genitore di due splendidi bambini, e posso dichiarare in tutta verità e schiettezza, il Signore mi ha riscattato. Vedi caro amico/a ancora moltissime cose potrei dirti e di quali grandi miracoli ho assistito nella mia vita, ma <b><i>il miracolo più grande è stato incontrare Gesù</i></b>, e non come una religione, ma come un amico, pronto a soccorrermi in ogni circostanza; non voglio e non posso vivere più la mia vita senza di Lui, non posso e non voglio vivere una vita fatta solo di una facciata di religiosità, Lui mi ha insegnato ad avere un contatto diretto, personale, Egli si prende cura di me, e vuole anche prendersi cura di te, in qualunque circostanza, in qualunque situazione tu possa trovarti, fai l'unica cosa giusta grida al Signore ed Egli ti soccorrerà.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Paolo Agosta<br />
Ferrentino Francesco La Manna<br />
<a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-17003782831481650032016-01-19T09:43:00.001-08:002016-01-19T09:43:59.139-08:00Anch'io ero cattolico<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSnwx49wIDWlvKdia0VwlxX5Kex9EQ9goMY2pUo_fcfwahgpkw890egcj5XNYZ_38-CmAvDb_wP1EuQ91WbYz0ZJA42RvHaUQqSHd5IW64x4Y0pwNqMBqFvZB5eTgXhczvsaeNyrJy7_s/s1600/Basilica_di_San_Giovanni_in_Laterano_-_Facade.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSnwx49wIDWlvKdia0VwlxX5Kex9EQ9goMY2pUo_fcfwahgpkw890egcj5XNYZ_38-CmAvDb_wP1EuQ91WbYz0ZJA42RvHaUQqSHd5IW64x4Y0pwNqMBqFvZB5eTgXhczvsaeNyrJy7_s/s320/Basilica_di_San_Giovanni_in_Laterano_-_Facade.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: #fafafa; color: rgba(0, 0, 0, 0.870588); font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; white-space: pre-wrap;">Dove si nasce, con chi si nasce e dove ti trovi ha una sua grande importanza. La famiglia, il paese, la cultura, l'educazione ricevuta ma soprattutto la religione, o meglio ancora la fede, sarà quella che più inciderà nel tuo cuore. L'essere umano è una creatura con una capacità intellettiva grandiosa, eppure senza Dio è solo uno stolto. Potrà essere la persona più intelligente del pianeta, ma senza Dio rimarrà sempre uno stolto. Non dare spazio a Dio nel nostro cuore, nella nostra mente e nei nostri pensieri, ci fa essere persone miserabile e spesso crudeli del pianeta. C'è da dire che nessuno è nato con una fede particolare, e nessuno sarebbe capace di distinguere la minima cosa nel regno spirituale, se Dio non gli concedesse la Sua grazia. Per questo che è molto importante dove si nasce, ma soprattutto che eredità spirituale possiedi. Mosè, Davide, Giuseppe, Daniele, Isacco, Abramo ecc., tutti questi grandi uomini di Dio, </span></div>
<a name='more'></a>sarebbero stati "nulla" senza il volere di Dio. Forse sarebbero stati anche uomini malvagi e crudeli e non uomini di fede e di preghiera. Vedisi l'apostolo Paolo per esempio, cosa sarebbe stato senza l'intervento di Gesù sulla via di Damasco? Solo un persecutore assassino dei Cristiani. Perciò, nessuno si vanti con il suo fratello o amico o il suo prossimo che abbia ricevuto qualcosa per merito, ma è solo per grazia, e per la stessa grazia cerchiamo di essere umile gli uni verso gli altri, affinché il Signore non ci toglie quello che pensiamo di avere ottenuto per un "giusto" merito. <span style="background-color: #fafafa; color: rgba(0, 0, 0, 0.870588); font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; white-space: pre-wrap;">Nessuno può capire un fumatore che vuole smettere di fumare, meglio di uno che un tempo era anch'egli fumatore. Nessuno può capire un drogato che vuole lasciare la droga, meglio di colui che un tempo si drogava. Nessuno può capire un peccatore che vive nel peccato qual'è la sua sorte, meglio di un peccatore salvato per grazia da Dio. Come nessuno potrà capire un cattolico meglio di chi un tempo era cattolico. Se Dio non interviene nella mente, nel cuore di un cattolico dal cuore duro, nessuno di noi potrà farci niente. Solo se mostriamo umiltà e una buona testimonianza il Signore ci potrà usare, altrimenti siamo squalificati e non reputati degni di un tal servizio. E il cuore di quella persona diventerà più duro di prima. Le verità vanno dette con amore e con grazia, non con arroganza e presunzione. </span><span style="background-color: #fafafa; color: rgba(0, 0, 0, 0.870588); font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; white-space: pre-wrap;">Io sono nato in una famiglia cattolica, di discendenza cattolica non so da quante generazioni. Non che fossimo dei credenti praticanti, ma avevamo (e hanno, purtroppo i miei familiari sono rimasti cattolici) l'appellativo di cristiani Cattolici Romani. Benché non sanno quante volte il gallo abbia cantato prima che Pietro rinnegasse Gesù. </span><span style="background-color: #fafafa; color: rgba(0, 0, 0, 0.870588); font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; white-space: pre-wrap;">In pratica io non ho mai avuto una educazione cristiana, hanno imposto su di me qualche sacramento cattolico, come il battesimo da piccolo e la prima comunione. Non feci neanche la cresima, tanto nessuno capiva cos'era, e per questo che parte della mia vita la spesi nei piaceri e nel peccato, nelle dissolutezze, nelle immoralità e nei vizi. </span><span style="background-color: #fafafa; color: rgba(0, 0, 0, 0.870588); font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; white-space: pre-wrap;">Ero troppo ignorante in religione e non capivo nessuna differenza di alcun genere. Questo mi portò ad essere scaramantico e superstizioso, ma soprattutto avevo paura del diavolo e dei demoni. Erano argomenti che schivavo da subito, non mi interessavano questi tipi di discorsi, mi veniva la pelle d'oca solo parlarne. Avevo il mio portafogli pieno di figurine di santi e madonne, ero pieno di crocifissi, talismani e portafortuna. Tutto quello che poteva essere utile per tener lontano da me gli spiriti maligni era buono. Quando compravo una macchina nuova andavo a Pompei e la facevo benedire, anche se poi se la rubavano lo stesso. Tutta la mia famiglia e io compreso, più che cattolici eravamo dei creduloni. Io fino a che non andai in America non sapevo che esistevano altre religioni, sapevo dei Testimoni di Geova perché mia madre mise un avviso sulla porta: ”Per i Testimoni di Geova, non bussate, siamo cattolici". Non avevo mai aperto una Bibbia, anzi, non sapevo nemmeno com'era fatta, eppure vivevo a 100 metri da una chiesa cattolica. </span><span style="background-color: #fafafa; color: rgba(0, 0, 0, 0.870588); font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; white-space: pre-wrap;">Benché ero schiavo della superstizione e della scaramanzia, più che cercare i santi e le madonne io chiedevo l'aiuto di Dio, e a Lui attribuivo tutti i miei successi personali e lavorativi. Questo accadeva circa circa 25 anni fa: in quel tempo non c'era il Web che ti informava di tante denominazioni e tante religioni. Credevo che al mondo esisteva solo la chiesa cattolica e basta. </span><span style="background-color: #fafafa; color: rgba(0, 0, 0, 0.870588); font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; white-space: pre-wrap;">Dopo qualche anno sposati, io e mia moglie con nostro figlio di un anno e mezzo, andammo in giro per l'Europa e ci fermammo i vari luoghi, tra cui anche i luoghi “cosiddetti sacri”, come Lourdes in Francia, Fatima in Portogallo, la cattedrale di Saragozza in Spagna, ecc. Da ragazzo una volta feci un voto ad una madonna e mi feci 20 km a piedi. Io non credevo con la mia mente, ma credevo con la mente degli altri, io non ragionavo sulle cose religiose, lasciavo ragionare gli altri. Io facevo alcune cose perché gli altri mi dicevano che erano buone cose a farsi. Per me tutto quello che un qualsiasi ecclesiastico diceva, per me era giusto e indiscutibile. Non avevo la minima idea di contrastarlo in quando non sapevo neppure com’era fatto il Vangelo. Però una cosa che non sopportavo era il rosario. Una volta partimmo da Napoli per Milano e nel mio vagone di 6 persone c'era una donna che incominciò il suo rosario nel momento che il treno parti, eravamo a Napoli e lo finì a Roma: due ore di treno, due ore di rosario. Io guardavo questa donna che più che parlare mormorava, non mi fece un buona impressione perché vedevo solo una forma di schiavitù. Bisbigliava e contava le palline della corona. Questa fu un'esperienza che trovai nauseante, ma non solo io, anche la signora stessa che recitava il rosario. Infatti quando fini, sbuffando disse: “Ah, finalmente ho finito, scusatemi ma era un mio dovere…!?!”. </span><span style="background-color: #fafafa; color: rgba(0, 0, 0, 0.870588); font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; white-space: pre-wrap;">Un giorno andai a lavorare in un appartamento nel rione Sanità a Napoli, il quartiere di Totò, e vidi al suolo fra tante carte da parati stracciate dai muri, la foto di un "volto santo" di Gesù. Me lo presi, lo pulì per bene e me lo portai a casa. Gli misi una cornice e lo appesi sulla porta della mia cameretta, e dissi: "Tu sei il mio Dio". Così feci, per anni quando avevo bisogno di qualcosa mi rivolgevo alla fotografia che rappresentava il Cristo. Lo pregavo anche per cose inutili e mondane. </span><span style="background-color: #fafafa; color: rgba(0, 0, 0, 0.870588); font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; white-space: pre-wrap;">Anni dopo avvenne un qualcosa che scombussolò la mia vita spirituale. Ero con mia moglie mentre vedevamo la TV quando alla RAI fecero vedere un uomo che si rotolava nel suo letto, soffriva e cacciava sangue dal suo corpo, senza che nessuno lo toccasse. Lui diceva che stava subendo le frustate come Cristo le subì e voleva provare lo stesso dolore. Fu un qualcosa che mi scosse, perché parlarono anche di possessioni demoniache. Chiudemmo la tv e andammo a letto, ma i miei pensieri non si discostarono da quelle immagini. Da quel giorno vissi con molta angustia e nella paura che il diavolo poteva possedermi. Pensavo: “Se l'ha fatto con una persona lo può fare con chiunque?” E se lo avrebbe fatto a me, ero preoccupato che potevo fare del male a qualcuno. Questo pensiero, benché non era costante, non mi abbandonò quasi mai. A volte avevo paura di andare in bagno da solo, era come se lo sentivo dietro di me. </span><span style="background-color: #fafafa; color: rgba(0, 0, 0, 0.870588); font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; white-space: pre-wrap;">Ma tutte le cose cooperano al bene per quelli che temono Dio. Infatti nei momenti più bui chiamavo il Signore e, adesso fra mille cose si aggiunse anche la paura del diavolo; fu allora che decisi di andare nel mio salone di casa e per la prima volta mi inginocchiai e dissi "Signore perdonami". Due parole sincere. Nemmeno finii di esprimere i miei pensieri, le mie paure che fui invaso da un benessere incredibile, una pace mai sentita fino allora. Il mio corpo tremava tutto e benché avessi gli occhi chiusi vidi come una luce che si illuminava sempre di più. Non so quando tempo stetti in quella posizione, ma so che quando mi alzai ero diverso. Avevo una gioia incredibile e successe un gran miracolo: adesso non avevo paura del diavolo, ma temevo Dio, si mi spaventava il pensiero di incontrarlo come giudice e non come Salvatore. Anche se so che Egli non mi lascia e non mi abbandona mai. </span><span style="background-color: #fafafa; color: rgba(0, 0, 0, 0.870588); font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; white-space: pre-wrap;">Da quel giorno sono passati 23 anni e il mio amore per Gesù non è mai stato di meno, ma sempre superiore benché sono stato duramente colpito. La sapienza di Dio incominciava a farsi spazio e la Sua luce dissipava sempre di più le tenebre e l'ignoranza che era in me. Oggi se conosco qualche piccola cosa, il merito è tutto di Cristo Gesù e non mio. Io sarei morto ignorante e senza conoscenza di niente se Dio non mi avrebbe salvato. </span><span style="background-color: #fafafa; color: rgba(0, 0, 0, 0.870588); font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; white-space: pre-wrap;">Perciò io so quello che pensano e provano i cattolici e non è facile aprirgli gli occhi se hanno il cuore indurito dall'orgoglio e dai pregiudizi. Anche le cose che noi reputiamo semplici, per loro sono difficili da comprendere in quando non si tratta di cose naturali o carnali, ma di cose spirituali, cose del cielo; se non si abbasseranno, se non diventeranno umili, saranno sempre comandati da un sistema che non proviene da Dio, ma dal diavolo, benché si parli di amore, pace e carità, ma sotto a quelle spoglie di pecore si nascondono dei lupi infernali. Se Dio non rimuove la benda sui loro occhi, come l’ha rimossa a me e su molti altri ex cattolici, nessuno potrà farci niente. Se lo Spirito Santo trova opposizione, figuriamoci noi. Molti cattolici sono ingannati dal sistema diabolico ma, molti, troppi non hanno voglia di conoscere appieno la verità e il Signore stesso. Fingono o credono in una religione morta e putrefatta. Se vorrebbero sapessero il pericolo che corrono, se vorrebbero essere veramente salvati basterebbe alzare lo sguardo verso Colui che morì su quell’infame Croce e chiedere perdono, e Dio gli schiarirebbe la via della verità. Noi comunque, siamo chiamati solo ad esporre la verità con pazienza e costanza e a pregare per loro, affinché possano trovare quello che anche noi abbiamo trovato in Cristo Gesù, cioè: la salvezza eterna.</span><br />
<br style="background-color: #fafafa; color: rgba(0, 0, 0, 0.870588); font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; white-space: pre-wrap;" /><span style="background-color: #fafafa; color: rgba(0, 0, 0, 0.870588); font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; white-space: pre-wrap;">Ferrentino Francesco La Manna</span><br style="background-color: #fafafa; color: rgba(0, 0, 0, 0.870588); font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; white-space: pre-wrap;" /><a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it" rel="nofollow" style="-webkit-user-drag: none; background-color: #fafafa; color: #6611cc; cursor: text; font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; pointer-events: none; white-space: pre-wrap;" target="_blank">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a><br style="background-color: #fafafa; color: rgba(0, 0, 0, 0.870588); font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; white-space: pre-wrap;" /><br style="background-color: #fafafa; color: rgba(0, 0, 0, 0.870588); font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; white-space: pre-wrap;" />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-80451281087939945432016-01-14T12:42:00.001-08:002016-01-14T12:42:40.019-08:00Il peccato: una handicap invalidante permanente.<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicTLf7EJV449crUYpUpFppXt3DQi8m-8Yx2nfbPnUs33FrfF8-62E5f_hkHq1u3_nCGlVnpkjMTGWhyphenhyphen-pIQGqQIX-CwsOAf73Col97omUFUoV164l4BWbyYLAJWIV_AaUXu0k8U5hfkO0/s1600/old-running-chair.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicTLf7EJV449crUYpUpFppXt3DQi8m-8Yx2nfbPnUs33FrfF8-62E5f_hkHq1u3_nCGlVnpkjMTGWhyphenhyphen-pIQGqQIX-CwsOAf73Col97omUFUoV164l4BWbyYLAJWIV_AaUXu0k8U5hfkO0/s400/old-running-chair.jpg" width="400" /></a></div>
Conoscevamo un uomo in Inghilterra, che non aveva figli, sebbene lui e la moglie avessero pregato a lungo e intensamente perché Dio concedesse loro un bambino in grado di rallegrare la loro vita. L'uomo viveva in una zona economicamente depressa della Gran Bretagna e lavorava in un enorme stabilimento industriale. Il lavoro in fabbrica era fortemente influenzato da un sindacato comunista a cui aderiva la maggior parte dei suoi colleghi di lavoro, e questo non gli rendeva la vita facile. Poi un giorno sua moglie gli disse che era incinta! La loro gioia non conobbe limiti, e in qualche modo lavorare in quell'ambiente ostile assunse una prospettiva completamente nuova. Era più facile ora sopportare le osservazioni beffarde, o perfino il silenzio a cui era costretto e che era il modo preferito dai suoi compagni per punire un lavoratore che non voleva conformarsi alle credenze politiche diffuse. <b><i>Giunse il momento del parto, e purtroppo vennero a sapere che la bambina era Down.</i></b><br />
<a name='more'></a><b><i> La figlia che avevano desiderato tanto a lungo non era perfetta, </i></b>avrebbe avuto bisogno della loro assistenza e dei loro sacrifici per tutta la vita, e ora dovevano affrontare questa situazione terribile. Tuttavia questa non era l'unica sofferenza che li tormentava. La moglie sapeva di dover dare la notizia ai parenti, e l'uomo pensava ai suoi colleghi di lavoro. Come poteva tornare in fabbrica e dire ai suoi compagni che cosa era successo? Che cosa avrebbero detto? Eppure, quel pensiero sgradevole non lo tormentò come i suoi dubbi sull'amore di Dio, che rifiutavano di scomparire. <b><i>Lui e sua moglie erano davvero amati da Dio? Se Dio li amava veramente, come poteva permettere che una tragedia colpisse la loro vita?</i></b> Tornò al lavoro senza aver trovato una risposta a tali domande. I suoi timori si rivelarono giustificati, poiché gli uomini gli fecero attorno per beffarsi crudelmente di lui e prenderlo in giro. <i><b>"Com'è questa storia, servi Dio e Lui ti ha dato una 'mezza figlia'", gli chiesero ridacchiando. </b></i>"Noi non crediamo nemmeno che Dio esista, e i nostri figli sono sani e belli!" In piedi, là in mezzo, sotto l'assalto di quell'ateismo arrogante, l'uomo chinò la testa. Gli si riempì il cuore di vergogna, perché sapeva che quelle voci erano solo un'eco dei suoi stessi dubbi. Ma in quel momento gli venne donata dallo Spirito Santo la certezza di essere veramente amato, qualunque cosa potesse accadergli. Improvvisamente l'uomo alzò lo sguardo, e i suoi aguzzini furono stupefatti nel vedere come era cambiato il suo volto. Sorrideva ed era contento. Scese il silenzio mentre l'uomo diceva tranquillamente: <b><i>"Sono così felice, così felice, che il mio Dio l'abbia data a me e non a voi!".</i></b> Pur essendo immerso in un profondo dolore, rifiutò di dubitare dell'amore di Dio, e di fronte al disastro apparente decise di fare sua questa affermazione: "Voglio ricordare i benefici del Signore, le glorie del Signore, quanto Egli ha fatto per noi... (Isaia 63:7).</div>
<div style="text-align: justify;">
Conobbi una ragazza che fu abbandonata dal proprio marito a causa del figlio che nacque con una disabilità permanente. Il marito la lasciò preferendo andare a vivere con un'altra donna piuttosto che rimanere accanto al figlio e la moglie. <b><i>"Non sei stata capace neanche di darmi un figlio sano, mi ha dato soltanto un figlio handicappato!"</i></b> - queste furono le ultime sue parole prima che li abbandonasse. Sinceramente ho problemi a definire che genere di persona sia in un tale così. Un uomo freddo, senza amore, con soltanto sentimenti d'egoismo. Non riuscire ad amare e restare vicino al proprio figlio solo perché nato malato, questo è un grave affronto a chi dona la vita. Di uomini del genere c'è ne sono tanti nel mondo, eppure, la maggioranza di genitori con figli handicappati, sono persone che hanno abbracciato la croce per amore del loro figlio o la loro figlia. Questi genitori, hanno così tanta pazienza e tanto amore che riescono a superare ogni prova possibile. Spesso il loro figlio diventando adulto diventa grande e forte, ed è difficile da gestirlo, accudirlo nel lavarlo, nel dargli da mangiare, nel vestirlo, etc. A volte ci vuole veramente tanta forza e tanto amore nel compiere ciò. Ma questi genitori non molleranno mai il proprio figlio handicappato, nonostante i capricci, le lotte e i segni che a volte lasciano sui corpi dei propri genitori. Loro non capiscono che i genitori vogliono prendersi cura di loro, accudirli e fargli del bene. Sentono come se gli si volesse far del male, digrignano i denti e piangono, mentre è solo il bene che un padre o una madre vuole per il suo proprio figlio. Una coppia di credenti, non avendo figli, fecero domanda di adozione. Avendo presentato tutte le credenziali per poter essere dei buoni genitori adottivi, un giorno furono chiamati in un posto d'Italia, in un istituto a scegliersi uno dei bambini che delle ragazze madri avevano abbandonato volontariamente. Quando si recarono sul posto e videro tutti i bambini da adottare, scelsero una bambina con un handicap. Alla domanda: "<b><i>Come mai avete scelto lei?"</i></b> Gli fu risposto: <b><i>"Abbiamo pregato Iddio e ci ha detto di prendere questa bambina con una menomazione fisica". Mentre altre coppie si sceglievano il bimbo più bello, loro accettarono quella bambina come regalo divino. </i></b>Perché Dio aveva detto loro di prendersi una bambina malata? Perché noi essere umani siamo tutti dei malati di un <b><i>"handicap". La nostra infermità si chiama "peccato".</i></b> Quando Dio ci ha accettati a Lui, Egli ci ha presi così com'eravamo, pieni di difetti; ci ha scelto con tutte le nostre brutture, le nostre paure, i nostri caratteri e i nostri capricci. Noi, agli occhi di Gesù Cristo, siamo dei veri e propri handicappati, nessuno di noi è perfetto, siamo tutti malati di questa malattia congenita trasmessaci dai nostri genitori primordiali, Adamo e Eva. Nel nostro sangue scorre il peccato che ci ha tenuti lontani da Dio fino al giorno della nostra conversione. Proprio come un genitore che si è caricato sulle spalle il suo figlio handicappato, Dio si è preso cura di noi, e lo fa in modo perfetto. Egli del continuo ci fa sapere che ci ama, del continuo ci dice che non ci abbandona mai e che avrà cura di noi. Benché spesso proprio come un figlio handicappato reagisce senza ragione al benessere offertogli, così noi poveri peccatori reagiamo alle Sue benevoli cure. Quando il Signore ci prova affinché la nostra fede si rinsaldi sempre di più in Lui, oppure quando ci corregge per le nostre malefatte e per i nostri peccati, fino a che non ritorniamo pentiti alla Sua presenza. Spesso siamo noi stessi sbalorditi, per il fatto che, dopo aver peccato ancora Dio ci continua ad amare. Nonostante noi stessi non ci crediamo più, il Signore resta fedele con il Suo amore verso i Suoi figli. Il bene che un genitore vuole al suo figlio malato è spesso un qualcosa di insuperabile. Un padre e una madre sanno che il loro figlio è e, rimane un'anima indifesa, nel corpo e nella mente, e che la sua non crescita non dipenderà da lui ma dalla malattia invalidante. Ho conosciuto madri e padri piegarsi sotto il peso di un handicap di un loro figlio, ma non hanno mai avuto un minimo pensiero di lasciarlo nemmeno per un istante. Spesso sono i figli più amati i figli disabili, proprio a causa di questa loro menomazione che si portano dietro. Ancora oggi molti credono di appartenere ad una razza perfetta, alla razza "ariana", come lo credeva Hitler, senza sapere che lui stesso era un handicap per il genere umano. La sua pazzia contagiosa riuscì a portare allo sterminio milioni di persone, tra cui molti bambini. L'essere perfetto ha camminato circa 2000 anni fa su questa terra, e fu Gesù, né prima né dopo c'è stato un essere perfetto che l'abbia fatto. Tutti siamo malati, tutti siamo infermi e abbiamo bisogno delle cure amorevoli e Paterne di un Dio misericordioso. Dio non si tira indietro di fronte a nessun'anima che accetta di essere mancante e malata, un'anima che del continuo ha bisogno del Suo aiuto. Dio rifiuta solo chi si "crede" sano, e che, non abbia bisogno di assistenza.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>"I sani non hanno bisogno di medico, ma i malati; io non son venuto per chiamare i giusti, anzi i peccatori, a penitenza" (Matteo 2:17).</i></b> Come se ci fossero dei giusti o dei sani!, ma solo malati che si credono giusti! C'è chi si crede Napoleone o Garibaldi o addirittura il Cristo, cert'uni si credono sani, e Dio li abbandona alla loro ribellione e alla loro pazzia. Circa diecimila anni fa, Dio creò l'uomo, a propria immagine e somiglianza, creò una persona intera, sana, senza alcuna macchia e alcun peccato. Quando Adamo ed Eva, disubbidirono agli ordini di Dio, peccarono, e spiritualmente morirono. Il peccato produsse la morte che, da quel momento fece il suo ingresso in un mondo e, in due vite perfette, portando sia il creato, che l'umanità, pian piano ad una distruzione via via sempre più crescente. L'uomo non fu mai più (benché rigenerato) perfetto come il Signore lo creò, quindi, nella sua anima perfetta prese posto una malattia invalidante chiamata "peccato". Invalidante perché rese quasi ogni cosa vana creata da Dio, come la comunione con il Creatore. <b><i>Il peccato fu una specie di Ictus, che quando scoppia nelle vene, come un "lampo" (Ictus significa lampo) invalida la persona in modo permanente.</i></b> Così il peccato invalidò l'umanità intera, senza eccezione di nessuno, escluso il Cristo che fu generato dallo Spirito Santo. Da allora ogni sforzo dell'uomo, ogni sua vanità, ogni orgoglio, di apparire perfetto agli occhi dei suoi simili è solo un'utopia, perché nella perfezione creata in principio da Dio, si è creò una rottura chiamata appunto "peccato". Questo peccato è stato distrutto da Gesù alla croce, e reso nullo nella nuova persona rigenerata, ma non distrutto completamente. Anche la persona nata a nuova vita ha dentro di se ancora la vecchia natura peccatrice, ma non pecca più perché il peccato non lo domina più. Può cadere nel peccare fino a che il suo corpo fisico vivrà ma sarà rialzato dalla grazia di Dio, la stessa grazia che ha annullato o lavato il peccato nel credente. Ma il peccato non sarà più predominante, l'uomo nuovo, l'uomo rinato per mezzo dello Spirito Santo, vuole fare le cose che Dio gli comanda. Prima faceva le cose del nemico, le cose di Satana. Adesso vive solo per Dio e per il Regno futuro. (1 Giovanni 1:8-10; 3:9-10). Perciò, quando vediamo un handicappato, un disabile, un persona con una minoranza fisica, non crediamo di essere migliori di quella persona, perché non tutti sono malati nel corpo da essere evidente all'occhio umano ma, tutti siamo invece malati e contagiati nell'anima dal "peccato", una malattia devastante che se non viene curata e confessata in tempo conduce alla morte. Mentre se riconosciuta in tempo e confessata, porterà gioie a sazietà, e una vita gloriosa ed eterna. <b><i>Come fare per riconoscerla? Qual è la sua diagnosi? Ascoltare la voce dello Spirito Santo che ti invita ad andare a Gesù. "Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori, come nel giorno della ribellione (Ebrei 3:15).</i></b> Logicamente, c'è una sola una Persona che può guarirci da una così grande malattia ed è Cristo Gesù, l'unico il quale purificò ogni anima che va a Lui con la Sua morte vicaria. E oltre a Lui, non c'è chi potrà salvare l'uomo decaduto e caduto nelle spirali di una vita peccaminosa. In ultimo, gli handicappati, o quelli che hanno una malattia mentale, o quelli che hanno una disfunzione sensoriale che, non sono capaci di intendere e di volere, possono essere considerati degli "angeli umani", senza ali, senza forza, senza potere miracoloso ma pur sempre angeli perché privi di peccato, in quando Gesù li ha purificati con la Sua morte redentrice. Che immensa gioia ci sarà in cielo quanto la Chiesa con tutti i santi vivrà nella nuova Gerusalemme celeste per l'eternità. Una Nazione nuova, composta da uomini e donne che hanno conosciuto il peccato più profondo, le tentazioni più cruenti, le malattie più atroci, le persecuzioni più terribili. Ma ora sono liberi nella perfezione. Ancora un po' è tutti i santi saranno riuniti davanti al trono dell'Agnello a lodare e a ringraziare Dio per l'eternità. Saremo perfetti come è piaciuto al Padre redimerci per mezzo di Suo Figlio Gesù, <b><i>senza più alcuna malattia che ci tormenta e, nessun handicap che ci impedisce una vita piena.</i></b> A Dio sia la gloria. Amen!</div>
Di Francesco La Manna<br />
<a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it" rel="nofollow" style="-webkit-user-drag: none; background-color: #fafafa; color: #6611cc; cursor: text; font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; pointer-events: none; white-space: pre-wrap;" target="_blank">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-82936566413087162402015-12-27T11:32:00.003-08:002015-12-27T11:41:18.200-08:00Ama il tuo nemico!<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikV-5cTrrIr7YmVA4GBjcQmWkmSVqClUFyDFx7ydhIioJxti53tfJCXE21WbePbj7ay0nYkGjIJQVkoeJ4vWP0nXGAPSiJehFvCZso9HTzJWn6-1dI74tG-MVV-E2fx8xh658bYK5Pj2I/s1600/news_4538_1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="211" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikV-5cTrrIr7YmVA4GBjcQmWkmSVqClUFyDFx7ydhIioJxti53tfJCXE21WbePbj7ay0nYkGjIJQVkoeJ4vWP0nXGAPSiJehFvCZso9HTzJWn6-1dI74tG-MVV-E2fx8xh658bYK5Pj2I/s320/news_4538_1.jpg" width="320" /></a></div>
Alle nove e mezza della sera del 16 luglio 1985, uscii di casa all'aeroporto di Karaci per incontrare un collega. Arrivai con dieci minuti d'anticipo, così mi misi a passeggiare su e giù nella parte esterna del complesso aeroportuale. Mentre stavano attraverso l'atrio delle partenze, un uomo mi diede un colpo sulla spalla e mi chiese se conoscevo l'uomo che mi stava indicando. Osservai quell'uomo, che sembrava un pachistano, e dissi di no. Mi voltai per continuare a camminare, ma il mio interlocutore insistette che quell'altro uomo era un mio amico. Ripetei che non lo conoscevo e che dovevo incontrare con una persona agli arrivi. Mi chiese di accompagnarlo all'ufficio controlli sicurezza. Mi misi nuovamente a protestare, quando dieci - quindici agenti della sicurezza mi circondarono<br />
<a name='more'></a>con le loro pistole spianate. Decisi di andare con loro. Mi sedetti nell'ufficio pensando che la cosa si sarebbe risolta nel giro di pochi minuti, ma purtroppo, mi sbagliavo. Mia moglie si rese conto di quello che era successo la mattina dopo, dopo avere atteso tutta la notte il mio ritorno. Come poi sarebbe emerso da tutta la storia, quell'uomo dalle sembianze pachistane era in realtà un cittadino olandese di origine indiane, sorpreso a cercare di lasciare il paese con 240 grammi di eroina nascosti in un borsellino da donna che teneva nel taschino interno della sua giacca. Aveva dichiarato che un bianco con la barba gli aveva dato quel borsellino da portare all'atrio partenze, e io ero stato il primo bianco con la barba a passare da quelle parti - così attribuì quel crimine a me! Fui posto nella cella della dogana, una stanza guardata a vista, dove erano detenuti altri dieci prigionieri, per due settimane. In quella camera semivuota dovetti dividere un unico materassino per dormire, con il mio accusatore. Dato che eravamo andati in prigione insieme, gli altri prigionieri chiesero: "E' tuo amico?" "no" risposi, "anzi, è mio nemico". Non volevo che pensassero che fossimo insieme in questo frangente. Ogni giorno mia moglie mi portava del cibo e dell'acqua da bere. Che sollievo per il mio morale passare due o tre minuti a parlare con lei. Lì in prigione Dio mi sfidò con il principio "ama il tuo nemico". In Romani 12:20 lessi: "Se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare...". Tante volte avevo predicato su questo capitolo, ma ora era difficile metterlo in pratica. Alla fine diedi al mio accusatore un po' del mio cibo. Si girò e disse che sapeva che ero innocente e che lo avrebbe detto ai doganieri. Sette giorni dopo eravamo in piedi di fronte al giudice. "E' questo l'uomo che vi ha dato il borsellino". Ero ritto in piedi, pensando che ora sarebbe tutto finito. "Si" fu la risposta. "Oh no!" pensai, "niente più cibo per te, amico mio". Ma Dio mi parlò: "Non ti ho detto di darlo al tuo nemico soltanto se dice la verità!". "Va bene, Signore". Stare in prigione fu una buona opportunità per condividere la mia fede. Un americano accusato di detenzione di sostanze stupefacenti aveva riconsacrato la sua vita a Cristo. Un musulmano volle sapere come mai non maledicevo Dio, e aveva accettato la Sua Parola. Dopo due settimane fui portato dal carcere al tribunale. Non dimenticherò mai il momento in cui girai l'angolo e vidi quattordici persone di vari gruppi cristiani e di varie nazionalità che mi aspettavano lì insieme con mia moglie. Più tardi venni a sapere che era da dieci giorni che erano al tribunale. Rappresentavano le migliaia di persone che da allora erano stati al nostro fianco e si erano identificati con noi. Fui rimesso in libertà dietro il pagamento di una cospicua cauzione. Seguirono molte udienze. Riguardando indietro, posso vedere che Dio si è servito dell'esperienza fatta in quella prigione per parlare alle persone. Ancora non so perché servirono tre mesi perché le accuse venissero fatte cadere, anche se è possibile che questo sia stato per focalizzare la preghiera sulla bisognosa città di Karachi. Continuate a pregare per quanti sono ancora stretti fra le grinfie di Satana.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Ferrentino Francesco La Manna<br />
<a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-19140207324782677112015-12-02T05:32:00.001-08:002015-12-02T05:32:42.714-08:00"Voglio entrare nella vita di Dio"<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0e6gXsMNiKbz58M7-_wFZrBTwSjf0dJSoQFTXlaCGYq37aRVyQ_TSvKXRGuKmjyR5MsHZliwwN5Ot4gFJ6ZoGI7yX-9fgPq2UtiPGLTidjRrYGWQ64aCVbVcvYgmnRjbi1XBqiITIgHE/s1600/4247065965_e025ed9423_bgb.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0e6gXsMNiKbz58M7-_wFZrBTwSjf0dJSoQFTXlaCGYq37aRVyQ_TSvKXRGuKmjyR5MsHZliwwN5Ot4gFJ6ZoGI7yX-9fgPq2UtiPGLTidjRrYGWQ64aCVbVcvYgmnRjbi1XBqiITIgHE/s320/4247065965_e025ed9423_bgb.jpg" width="320" /></a></div>
"<i><b>Voglio entrare nella vita di Dio,"</b></i> disse il giovane che giunse in casa mia in una tarda serata del 1961. "Perché" chiesi. "Perché voglio che i miei peccati siano perdonati, e alla mia morte voglio andare in cielo" replicò. Il suo nome era Paulo, e aveva sedici anni. Sembrava così timido ed insignificante che ebbi dei dubbi ad immaginarlo capace di resistere alla persecuzione che sicuramente sarebbe seguita. Gli dicemmo che cosa era successo ad altre quattro persone che, in diverse occasioni, erano entrate "nella vita di Dio", e come nessuno di loro sia stato in grado di perseverare. Paulo era molto determinato. Il suo ragionamento era che, anche se lo avessero ucciso, lui non avrebbe avuto nulla da perdere e tutto da guadagnare. Ci inginocchiammo insieme e fece la sua prima preghiera, chiedendo al Signore di perdonare i suoi peccati e di venire nel suo cuore. Due giorni dopo tornò da noi, estremamente combattuto. Aveva detto alla sua famiglia che non avrebbero più dovuto fare sacrifici per lui e che in futuro voleva essere dispensato dalla partecipazione a tutte le cerimonie. Ciò che era seguito fu anche peggio di quello che avevamo previsto. Gli anziani del suo villaggio Papel si riunirono insieme ammonendolo e minacciandolo (e che un giovane rifiutasse gli ammonimenti degli anziani era una cosa inaudita). Da momento che Paulo era rimasto fermo sulle sue posizioni, <i>t<b>utti i suoi parenti vicini e lontani si riunirono e lo piansero in un funerale.</b></i> Il suo fratello maggiore, quella mattina, si era recato nei campi minacciandolo che se non avesse abbandonato "la vita di Dio", al suo ritorno, quella notte, lo avrebbe picchiato fino a quando non avesse ritrattato, o non fosse morto. Anche suo zio minacciò di ucciderlo, e poi di suicidarsi. Paulo lasciò quella massa esaltata di persone che si lamentavano, e corse da noi. Che cosa potevamo fare? Non ce la sentivamo di azzardarci di tenerlo al centro missionario. Dopo aver pregato per lui e aver provato ad incoraggiarlo, lo accompagnammo a casa e non riuscivamo proprio ad immaginare quello che ci aspettava. Appena entrati nel recinto, sembrò che il Signore avesse fatto calare la calma su tutti loro ed essi ci si riunirono intorno per ascoltare quello che Domingos (un evangelista locale) aveva da dire. Predicò con potenza per circa un'ora, mentre loro erano fermi, immobili, senza quasi fare caso neppure alle zanzare. Quando finì, Paulo, in maniera pacata ma ferma, confessò la fede che aveva appena trovato e parlò della gioia che il Signore gli aveva detto di ubbidire ai suoi genitori e di rispettarli, e che il suo desiderio era quello di rimanere con loro e di lavorare per loro fino a quando non avessero accettato anch'essi Cristo quale Signore e Salvatore. Era stata ottenuta una vittoria. Ora tutti gli occhi erano puntati su di lui per vedere se gli spiriti della tribù si sarebbero presi la loro vendetta. <i><b>Paulo fu il primo convertito di Biombo a rendere una testimonianza così chiara. </b></i>Sentivamo che, se avesse continuato così, avrebbe potuto sicuramente essere la chiave per aprire le porte della tribù dei Papel. Nella storia della chiesa Papel, la vicenda di Paulo ha un posto di tutto rilievo. Una settimana o due dopo la sua conversione si presentò sulla nostra strada trascinandosi dietro un'automobilina giocattolo fatta in casa con una corda. Il mio cuore ebbe un cedimento. <i><b>"E' soltanto un bambino" pensai. "Non potrà mai reggere a tutte quelle pressioni". Mi sbagliavo. Resse.</b></i> Più tardi gli insegnai a leggere ed egli aiutò nella traduzione del Nuovo Testamento. Prestò anche servizio nel piccolo ambulatorio che gestivamo, dove la sua vibrante testimonianza, insieme con i miracoli di guarigione che il Signore ci donò, pose le basi della chiesa Papel. Alla fine, durante la guerra d'indipendenza, Paulo fu arruolato nell'esercito portoghese. L'obiezione di coscienza non era ammessa, ma egli ebbe fede nel Signore che non avrebbe mai dovuto uccidere. Dio rispose alla sua preghiera: gli fu insegnato a guidare e passò tutto il tempo a guidare Jeep, senza mai sparare un colpo. Più tardi si stabilì nella capitale e, insieme con altri, conquisto molti Papel alla fede in Cristo, e vi fondò due grandi chiese Papel. Paulo fu per diversi anni presidente dell'intera chiesa evangelica della Guinea Bissau. E' ancora un pastore nonché un membrò attivo del Consiglio di Chiesa. Nel corso degli anni, la chiesa di Biombo è cresciuta, arrivando a contare molte chiese. Da un inizio minuscolo, ora ci sono più di duemila credenti Papel nella Guinea Bissau, più alcuni altri in Portogallo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Lily Gaynor<br />
Francesco La Manna<br />
<a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it" rel="nofollow" style="background-color: #fafafa; color: #6611cc; cursor: text; font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; text-align: start; white-space: pre-wrap;" target="_blank">h</a>ttps://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-84118536818368024852015-11-20T08:21:00.000-08:002015-11-20T08:21:57.528-08:00Liberata dai demoni!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV9SEkWLwsmnszCcrVOc_pgIQfckefe_qL2PLjjgr6AFLtDa4nW3cIU-VyzhLUAowWzymHdcRCkh0WwtYrUztgCec0-FD_HngzYs8JMwNVP-gfC19np2PEj06qtSiNMnYfsYhyphenhyphen2HHlCT4/s1600/streghetta.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV9SEkWLwsmnszCcrVOc_pgIQfckefe_qL2PLjjgr6AFLtDa4nW3cIU-VyzhLUAowWzymHdcRCkh0WwtYrUztgCec0-FD_HngzYs8JMwNVP-gfC19np2PEj06qtSiNMnYfsYhyphenhyphen2HHlCT4/s320/streghetta.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Con uno sforzo sovrumano mi trascinai fino alla porta del tempio del villaggio. La porta si aprì; caddi dentro, all'ingresso, e restai lì a rotolarmi a terra. Uno spirito maligno era venuto su di me. Non avevo coscienza di nessun dolore a quel tempo, ma poi rimasi a letto per tre giorni, tutta dolorante. In un'altra occassione caddi sul fuoco e dovetti essere trascinata via da altre donne. In quel momento non sentii nulla, ma poi soffrii per molto tempo di terribili ustioni sulle spalle. Facevo parte della Defuntos, una congrega femminile. Ci incontravamo in determinate occasioni per certe cerimonie ero una persona importante, avendo ereditato il diritto di portare il pennacchio che apparteneva alla nostra discendenza. Quel pennacchio era stato<br />
<a name='more'></a> fatto dagli uomini del tempio ed era custodito nel tempio, ma in occasione delle cerimonie lo portavo sul capo e guidavo le altre donne. Tale posizione d'onore sarebbe stata ereditata dalla mia figlia maggiore. Quando la Parola di Dio incominciò ad essere predicate nella nostra isola, frequentai le riunioni e riflettei molto su quel nuovo messaggio, incominciando ad essere sempre più convinta che fosse vero. Ma come potevo rinunciare a quella mia ragguardevole posizione? <i><b>Alla fine, durante una visita di due evangelisti stranieri, la Parola penetrò nel mio cuore</b></i>. Quella notte non riuscii a dormire. Prendendo il coraggio a due mani, mi alzai e mi recai alla casa dove si trovavano tutti gli operai cristiani e bussai alla porta. Dopo averli messi a conoscenza delle mie paure e dei miei pesi, <i><b>entrai nella via di Gesù ed iniziò una nuova vita. Gli spiriti maligni non mi hanno mai più arrecato alcun disturbo.</b></i> Il desidero della fama e della gloria del mondo fu vinto nel momento stesso in cui venni a conoscere colui che lasciò che lasciò lo splendore della Sua dimora celeste per venire sulla terra a morire per i miei peccati. La vita, comunque, non fu facile. I problemi incominciarono il mattino dopo che avevo bruciato il cordone che era stato legato intorno al mio corpo per proteggermi dal male e per assicurare che avrei potuto avere bambini. La gente del villaggio si radunò insieme contro di me. Sembrava che i loro rimproveri non finissero mai. Mia madre piangeva amaramente, dicendo che l'avevo ripudiata. Aveva paura di quello che sarebbe successo se avessi rifiutato di portare ancora il pennacchio. Mio marito non era a casa ( ero una delle sue quattro mogli), ma tornò in fretta. Lui e i suoi parenti erano furibondi. Perché lo avevano fatto alle sue spalle? Perché non avevano aspettato prima di parlargliene? <i><b>"Fosse stata qualsiasi altra cosa" risposi, "ti avrei aspettato, ma non potevo aspettare di entrare nella vita di Dio mentre lui mi stava parlando.</b></i> Come potevo essere sicura di essere ancora in vita quando tu fossi tornato a casa?". Ma la loro rabbia non si placò, così mio marito mi ripudiò. Tornai a casa di mia madre. Tutte le donne si radunarono insieme e invitarono l'uomo del tempio a venire a compiere certe cerimonie per loro. Ogni gruppo d'età presentò un pollo per lui da uccidere mentre loro presentavano le loro suppliche. Dovevano essere ricondotta alla vecchia via e a prendere ancora una volta il pennacchio, o, se ancora mi fossi rifiutata, dovevo morire. Anche i membri della mia stessa famiglia vi presero parte, dato che nessuno ebbe la forza di opporsi. I giorni divennero settimane senza che io né tornassi alla vecchia via né morissi! Molti di loro, compresa mia sorella, furono presi dalla paura che la maledizione sarebbe ricaduta sui loro capi. La persecuzione nel villaggio, gradualmente, si calmò, ma proseguì a casa. Quando ringraziavo per i miei pasti, i miei familiari si alzavano in preda all'ira e io facevo fatica a inghiottire il mio cibo. Non mi era concessa la tranquillità di pregare a casa, così dovetti trovare un posto tranquillo nel bosco. Ma quando mia sorella vide che nessuno di noi accadde nulla di male, le sue paure scemarono, e incominciò a prendere le mie difese. A poco a poco i miei familiari cominciarono a rassegnarsi al mio nuovo stile di vita ed iniziarono perfino ad ascoltare la Parola. Una volta mi ammalai seriamente e mi fu impossibile camminare. La gente pensava che alla fine sarei morta. Mia mad<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV9SEkWLwsmnszCcrVOc_pgIQfckefe_qL2PLjjgr6AFLtDa4nW3cIU-VyzhLUAowWzymHdcRCkh0WwtYrUztgCec0-FD_HngzYs8JMwNVP-gfC19np2PEj06qtSiNMnYfsYhyphenhyphen2HHlCT4/s1600/streghetta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV9SEkWLwsmnszCcrVOc_pgIQfckefe_qL2PLjjgr6AFLtDa4nW3cIU-VyzhLUAowWzymHdcRCkh0WwtYrUztgCec0-FD_HngzYs8JMwNVP-gfC19np2PEj06qtSiNMnYfsYhyphenhyphen2HHlCT4/s320/streghetta.jpg" width="320" /></a></div>
re avrebbe voluto che si compissero i dovuti rituali, ma io mi rifiutai. Continuai invece a pregare e a confidare in Dio. Il Signore udì e rispose, e mi rimise in fretta. Dopo essere stata per un po' di tempo su un'altra isola tornai a casa. Le donne si riunirono per osservarmi, e furono stupite del fatto che fossi in forze e in buona salute - forse più di tutte loro. Questo fece una profonda impressione su molti e fu un anello della catena che avrebbe portato alla conversione di almeno due donne, una delle quali era mia sorella. <i><b>Dio ha fatto grandi cose per me.</b></i> Ora sono sposata con un evangelista, e Dio ci ha dato tre bambine. Egli mi ha protetto, aiutato, e benedetto abbondantemente. A Lui appartiene la gloria! Amen</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Joia Nascimento</div>
https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it<br />
<div style="text-align: justify;">
Francesco La Manna</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-83895423523553323372015-11-13T08:40:00.000-08:002015-11-13T08:40:11.557-08:00Il mio aiuto viene dal Signore<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRd9wtBx1gFPtmnREZHNNxX_LqguF_zxJ8fFlrYjc164qr8F9kXt9orYniXAFk7fIB_a2pmvVKwqN0XlJSFaWQxaISfOP20njtoZ1QEX9YNWP3OqrGvdRXs65oHbCJ0XUwhkxiWUrhC4Q/s1600/IMG_6199.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRd9wtBx1gFPtmnREZHNNxX_LqguF_zxJ8fFlrYjc164qr8F9kXt9orYniXAFk7fIB_a2pmvVKwqN0XlJSFaWQxaISfOP20njtoZ1QEX9YNWP3OqrGvdRXs65oHbCJ0XUwhkxiWUrhC4Q/s320/IMG_6199.jpg" width="320" /></a></div>
Era l'epoca della Seconda Guerra Mondiale, e quel giorno i miei genitori si stavano preparando per andare in chiesa. Una bandiera rossa, bianca e blu con quattro stelle blu faceva bella mostra di sé, appesa alla vetrata della porta d'ingresso. Le stelle rappresentano i due generi e i due figli che stavano presentando servizio nell'esercito e nella marina americana. Mio fratello Vernley presto sarebbe partito per la campagna nell'Africa del nord, mentre l'altro, Wesley, era in marina e si trovava da qualche parte, in alto mare. Mio padre si girò lentamente sulla sedia: sembrava che qualcuno avesse bussato timidamente alla porta. Andò ad aprire e vide un ragazzo in uniforme che gli mise velocemente una busta gialla fra le mani tremanti e scappo via. La mamma si avvicinò per leggere insieme a lui quelle parole strazianti: <i><b>"Dipartimento di Guerra degli Stati Uniti: siamo spiacenti di dovervi informare che vostro figlio, Wesley Jens Illum, risulta disperso in combattimento"</b></i>. Lo stesso amore che li aveva uniti, durante il parto, mentre li educavano e infine quando li avevano dovuti lasciare andare ciascuno per la loro strada, teneva stretti Hans e Lilly Illum l'uno all'altra, indissolubilmente legati dal loro atroce dolore. Dopo aver pianto a lungo, <i><b>si inginocchiarono e ringraziarono il Signore, perché nella Sua bontà aveva concesso loro il privilegio di gioire del loro amato figlio per ventisei anni.</b></i> Poi spedirono dei telegrammi agli altri figli e andarono in chiesa. Essendo solo una ragazza, e ultimogenita di sette figli, la mia reazione a questa esperienza traumatica fu terribilmente diversa. Wesley era il mio amico, il mio confidente, il mio consigliere. Quando quell'orribile messaggio mi raggiunse, mi trovavo da alcuni parenti, sulle montagne della Virginia occidentale. Io e mia cognata stavamo tornando a casa da una visita a mio fratello Vernley, che si trovava a Camp Lee, in Virginia. Zio Sofus, zia Emma e la loro famiglia stavano facendo colazione nella loro casetta accogliente situata in pittoresco paesino di montagna. Quando entrammo in casa, mi chiesi subito, perché fossero tutti così seri. Cercando di trovare le parole giuste, zio Sofus disse con tono compassionevole: "Vonnie, Wesley risulta disperso in combattimento". Appena ebbe pronunziato queste parole, mi gettai per terra con un grido di dolore. Improvvisamente mi sentii assalire da una sensazione orribile. Mi pareva di essere stata intrappolata e stretta in una morsa da una rete con le maglie di ferro. Uscii di casa e mi trovai a correre per la strada, che pareva l'unica via d'uscita rimasta. Quando ebbi esaurito tutte le energie, mi gettai sul bordo della strada ansimando e singhiozzando convulsamente. <i><b>E Lui era lì! Dio era lì!</b></i> Mi parlò dolcemente, ricordandomi delle parole che avevo letto tante volte, ma non avevo imparato a memoria: "<i><b>Alzo gli occhi verso i monti. da dove mi verrà l'aiuto? (Salmo 121:1). </b></i>Il mio aiuto viene dal Signore! Mi stava abbracciando. Alzai gli occhi velati dalle lacrime verso quei monti che mi erano parsi così strani, abituati com'ero alle distese di campi coltivati dell'Iowa. Tuttavia ora mi trasmettevano un senso di pace. Mi sentivo appagata, circondata non da una gabbia che imprigiona, ma dalle braccia del mio Padre Celeste e dal Suo amore tenero e compassionevole. Era Lui che aveva creato le montagne. Era l'Uomo dei dolori, che conosce il patire, anche il mio. Un po' di tempo dopo avere saputo che Wesley era morto, ricevemmo la sua ultima lettera. In essa faceva riferimento al Salmo 121, lo stesso passo che Dio mi aveva riportato alla mente in quel momento di consolazione. Scriveva:<i><b> "E' il mio conforto nei miei tristi".</b></i> Alcuni mesi dopo parlammo con due commilitoni di Wesley che erano sopravvissuti. Ci raccontarono dei particolari orrendi di quella notte spaventosa. Ci dissero anche qual era stata l'ultima preghiera di Wesley, la sera prima della sua scomparsa: <i><b>"O Signore, ti lodo perché ti conosco e sono pronto a raggiungerti".</b></i> Un anno dopo ci fu consegnato un secondo telegramma del Dipartimento di Guerra degli Stati Uniti, in cui si dichiarava ufficialmente che Wesley era morto. Tutti noi sapevamo che era vivo per l'eternità. Purtroppo mio padre era convinto che, dopo un anno di incertezze riguardo alla sorte di Wesley, una funzione pubblica in sua memoria non sarebbe stata un bene né per la famiglia né per gli amici. Quando andai per la prima volta lungo la costa dell'Oceano Pacifico, diversi anni dopo, celebrai la mia funzione personale in sua memoria. Ero sola in spiaggia, in piedi davanti all'oceano, con il volto rigato da un fiume di lacrime amare. Fui sopraffatta da un senso di repulsione nei confronti dell'oceano, che mi pareva soltanto una tomba. Poi improvvisamente Dio parlò al mio cuore: <i><b>"Non è stato l'oceano a portarti via Wesley. Sapevo che aveva bisogno del cielo, perciò l'ho chiamato a me".</b></i> Scese su di me un senso di pace e di accettazione totale e benedetta, mentre Dio continuava a sussurrarmi nel cuore al di sopra del rumoreggiare delle onde: <i><b>"E i milioni di persone che dormono nelle profondità abissali e silenziose presto regneranno ancora su questa terra".</b></i><br />
<i><b><br /></b></i></div>
Lavon Illum Swink<div>
<a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a><div style="text-align: justify;">
di Francesco La Manna</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-44438640683905083172015-11-09T05:56:00.000-08:002016-05-31T16:15:20.777-07:00L'ultimo desiderio di un condannato a morte!<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCbCfdTrx3P7Lq2MI4qwnVTQ-lkHySfGT46MRrjmIXlv-Ys2ir4_zSZb1GQBHbjxDUiIM5QcR_QkHK61q-W3Q4hyvbt5afoEcl3wcfS9ycdnc_2Bx7Q5UsabiOdwmE4bU9MqgDsuk9Yx8/s1600/30727_Ready_for_Electrocution2MID.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCbCfdTrx3P7Lq2MI4qwnVTQ-lkHySfGT46MRrjmIXlv-Ys2ir4_zSZb1GQBHbjxDUiIM5QcR_QkHK61q-W3Q4hyvbt5afoEcl3wcfS9ycdnc_2Bx7Q5UsabiOdwmE4bU9MqgDsuk9Yx8/s320/30727_Ready_for_Electrocution2MID.jpg" width="320" /></a></div>
A poche ore nella sua cella prima di essere giustiziato, il condannato chiese un ultimo desiderio: un penna e un foglio per scriverci le sue ultime volontà. Dopo di aver scritto per vari minuti, disse alla guardia: "Per piacere, date questa lettera a mia madre". La lettera diceva così: "Cara madre, credo che se ci fosse più giustizia in questo mondo, tu saresti giustiziata come lo sarò io tra poco. Tu sei colpevole di questa mia vita miserabile! Ti ricordi, madre, quando portai a casa quella bicicletta che ti dissi che l'avevo rubata ad un altro ragazzo come me? Mi hai aiutato a nasconderla affinché mio padre non se ne accorgesse. Ti ricordi, madre, quando rubai il portafoglio della vicina di casa? Andammo subito al centro commerciale e spendemmo fino all'ultimo centesimo. Ti ricordi, madre, quando buttasti fuori di casa mio padre? Lui mi voleva solo correggere perché provai a corrompere alcune persone per comprarmi il diploma alla scuola media, con conseguenza l'espulsione dalla scuola stessa. <i><b>Madre, io ero solo un ragazzo che aveva bisogno di essere corretto e educato.</b></i> Io ero solo un ragazzo, poi fu adolescente e adesso sono un uomo formato, ma è troppo tardi per tornare indietro e non fare le cose di cui ora mi vergogno. Ti perdono, madre, e vorrei che facesti arrivare a tutti i genitori del mondo questa breve riflessione: che loro sono gli unici responsabili a formare un uomo decente o un delinquente. <i><b>Grazie madre per avermi dato la vita e grazie anche per avermi aiutato a perderla. Firmato: tuo figlio, il delinquente.</b></i> Se volete aiutare a salvare i vostri figli, educateli fin da piccoli ad essere ubbidienti, specialmente e principalmente nelle vie di Dio, altrimenti molti di loro cresceranno come degli assassini, dei delinquenti, dei ladri o anche come persone per bene, ma molti saranno pieni di agnosticismo e ateismo. Saranno sempre ribelli a qualsiasi riprensione ed educazione cristiana. Che questo esempio ci possa far riflettere. "Inculca al fanciullo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne dipartirà" (Proverbi 22:6).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<br />
<a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it" rel="nofollow" style="background-color: #fafafa; color: #6611cc; cursor: text; font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; text-align: start; white-space: pre-wrap;" target="_blank">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a><br />
di Francesco La Manna</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-38810777931803766882015-11-02T11:37:00.000-08:002015-11-02T11:37:58.309-08:00Stregoneria<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeYMJ5HhmMPctVhhUXkZ9ch4x0YZaEGMd4RaQnELHcrYd_UTqGgJuY6QGCnGXpT0SrItAggtMYqPRn2e9E2UyC02NcZ8lj9f_C2Y7XVc0mW20J_6qqvXOwcnRFnyyCmbYety-T6LhPVZA/s1600/house-of-darkness.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeYMJ5HhmMPctVhhUXkZ9ch4x0YZaEGMd4RaQnELHcrYd_UTqGgJuY6QGCnGXpT0SrItAggtMYqPRn2e9E2UyC02NcZ8lj9f_C2Y7XVc0mW20J_6qqvXOwcnRFnyyCmbYety-T6LhPVZA/s320/house-of-darkness.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Prima che Hazel, il mio collaboratore canadese, ed io ci recassimo ad incominciare un'opera pionieristica nel villaggio di Touba, nel nord della Costa d'Avorio, avevo sentito dire che l'area era rinomata per le stregoneria. La popolazione era in prevalenza musulmana, ma c'era anche una piccola tribù di animisti. Le altre tribù avevamo paura a mettere piedi nella regione Touba. Ci avventurammo pieni di entusiasmo, senza sapere realmente a cosa stavamo andando incontro, ma confidando in Gesù. "Io posso fare tutte le cose per mezzo della forza di Colui che vive dentro di me" ( Filippesi 4:13). Mentre apprendevo la lingua del posto, due veterani dell'opera fra i musulmani, Adeline ed Helen, giunsero a Touba per sei mesi per "spianare" la strada a noi due missionari più giovani. Presero contatti con alcuni funzionari governativi e con il capo tribù e affittarono per noi una capanna di fango, che avrebbe dovuto farci da dimora per quindici mesi. Adeline ed Helen incominciarono a girare per la foresta in cerca di villaggi, <i><b>dove poter condividere la Buona Novella</b>. </i>Appena giunti, continuammo a viaggiare in lungo e in largo per la regione. Il "Prefetto" (vale a dire il funzionario governativo) ci aveva detto che in quel distretto c'erano più di 400 villaggi. Che emozione essere le primissime persone a parlare loro di Gesù! Visitammo villaggi sia animisti sia musulmani. Le cose procedettero senza intoppi fino a quando non incominciai ad avvertire un forte dolore alla mia gamba destra. Dal momento che eravamo entrambi infermieri, facemmo tutto quello che ci fu possibile per arrecare sollievo al dolore. Ma nulla sembrava servire, così ci recammo dal medico più vicino, a oltre 100 Km di distanza. Neppure lui fu in grado di aiutarmi, così ci abbandonammo completamente fra le braccia del Signore. Passammo molto tempo in preghiera, e una notte Hazel ebbe un sogno. Nel suo sogno, vide un "feticcio" nascosto nel tetto in paglia della nostra casa, al di sopra della porta d'ingresso. Poi udì una voce che diceva: "E' questo che sta affliggendo Betty." Quando si alzò, montò su una sedia e incominciò a frugare tra la paglia. "Ma che diamine stai facendo? E' notte fonda!" chiesi. Non rispose, ma continuò a rovistare, fino a quando non trovò il "feticcio", una scopa africana in miniatura, una manciata di ramoscelli legati insieme con uno spago rosso. Quando sedette sul mio letto sembrava scossa e mi disse del suo sogno. Risposi subito: "Se una parte del sogno è vera, deve esserlo anche la seconda". Piegammo entrambi a terra le nostre ginocchia e ringraziammo Dio per avercelo rivelato. <i><b>Reclamammo la copertura del sangue di Gesù e affidammo tutta la cosa al Signore. E quel forte dolore lasciò il mio corpo!</b></i> Il mattino dopo mostrammo quel "feticcio" all'evangelista del luogo, Jean Paul. Divenne grigio in volto e ci spiegò che era la peggiore stregoneria di quel luogo. Il senso di quella scopa era quello di ucciderci entrambi - di spazzarci via dal villaggio. Accendemmo un fuoco e ci rallegrammo insieme nel vedere quella piccola scopa consumarsi tra le fiamme! Davvero il Signore è fedele alla Sua promessa di Marco 16, dove Gesù ci dice di andare in tutto il mondo e di predicare la buona notizia - e nulla, per nessun motivo, potrà farvi del male!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Betty, Nowland, Costa d'Avorio<br />
<a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it" rel="nofollow" style="background-color: #fafafa; color: #6611cc; cursor: text; font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; white-space: pre-wrap;" target="_blank">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a><br />
di Francesco La MannaAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-21027469445075976422015-10-21T10:48:00.004-07:002015-10-21T10:48:51.986-07:00Se pace qual fiume<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJIO-UPFUQW4YTmmhTXXXj-ZqfSvas_iA69qrWYRZUkT16zms-yfiqBvh-fc8Bc4CJeMNJ_vOzTMYXzAarLqDEowyOHmdU2P4qRcqoxcfwIZrWEmsDG5qzEnk_bYMV3A3ChVI4pqiqgAA/s1600/fiume_al_tramonto_bellissimo.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJIO-UPFUQW4YTmmhTXXXj-ZqfSvas_iA69qrWYRZUkT16zms-yfiqBvh-fc8Bc4CJeMNJ_vOzTMYXzAarLqDEowyOHmdU2P4qRcqoxcfwIZrWEmsDG5qzEnk_bYMV3A3ChVI4pqiqgAA/s320/fiume_al_tramonto_bellissimo.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Horatio G. Spafford e sua moglie, Anna, erano abbastanza noti nella Chicago del 1860, non solo per la carriera legale di Spafford, ma anche perché i coniugi erano amici sostenitori di D. L. Moody, il famoso predicatore famoso. Nel 1870, l’unico figlio maschio degli Spafford morì di scarlattina, all’età di quattro anni. Un anno dopo, il grande incendio di Chicago distrusse le proprietà degli Spafford. Per lasciarsi in qualche modo alle spalle tali sofferenze, la famiglia decise di trascorrere un periodo in Inghilterra, sia come vacanza, sia per sostenere D. L. Moody, che teneva una campagna Evangelistica in quel periodo. Avrebbero raggiunto il loro pastore con qualche giorno di ritardo, nel 1873. Giunti a New York, per imbarcarsi sul battello, Spafford fu costretto a trattenersi per un importante impegno di lavoro. Non volendo rovinare i piani della moglie e delle quattro figlie, decise di farle partire. Lui le avrebbe raggiunte in un secondo momento. Nove giorni dopo, Horatio Spafford ricevette un telegramma da parte di sua moglie, dal Galles: <i><b>“Io sono l’unica a essersi salvata”</b></i>. Il 2 novembre 1873, il battello 'Ville de Havre' si era urtato in pieno oceano con un vascello inglese, affondando in 12 minuti e portando con sé 226 persone. Anna Spafford si era coraggiosamente aggrappata ad alcuni resti, tenendo le figlie disperatamente fino a quando – questo fu il suo ultimo ricordo – l’ultima delle figlie le scivolò dalle braccia e venne trascinata dalla forza delle acque. La donna sopravvisse soltanto perché, priva di sensi, rimase sopra un rottame che galleggiava. Quando rinvenne e seppe che era tra i pochi superstiti, la sua reazione fu di disperazione completa. Ma poi sentì dentro di lei una voce che le disse: “<i><b>Sei stata risparmiata per uno scopo”. Ricordò le parole di un amico che diceva “E’ facile essere riconoscenti e fedeli a Dio quando tutto va bene, ma nella prova saprai se sei sottomesso”. </b></i>Alla notizia della disgrazia, Spafford si imbarcò sulla prima nave da New York, per ricongiungersi con sua moglie. Durante il viaggio, il capitano della nave l’aveva chiamato sul ponte. “E’ stato fatto un calcolo preciso”, disse “e credo di poter dire che stiamo passando proprio in questo momento <i><b>sul luogo dove il 'Ville de Havre' è affondato.</b></i> L’acqua qui è profonda tre miglia. Spafford si chiuse nella sua cabina e scrisse le parole di questo <i><b>grande inno.</b></i> Le parole che scrisse quel giorno furono ispirate da 2 Re 4:26. Le sue parole fanno eco alla risposta della sunamita alla domanda circa la salute di suo figlio. Benché l’animo della donna fosse in gran dolore, rispose “Sta bene”. Spafford ebbe gli stessi sentimenti. Qualunque sia la circostanza che dovremo affrontare, possiamo dire con Horatio Spafford…</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Se pace qual fiume:<br />
Ascolta il cantico mentre leggi le parole:<br />
<br />
<a href="https://www.youtube.com/watch?v=My6BNuPRe_o">https://www.youtube.com/watch?v=My6BNuPRe_o</a><br />
<br />
Se pace qual fiume m'inonda dal ciel;<br />
O il duolo si abbatte su me.<br />
Qualunque la sorte ripeter potrò:<br />
O mio cuor, calmo sta in Gesù!<br />
<br />
Coro:<br />
O mio cuor (o mio cuor)<br />
Calmo sta (calmo sta)<br />
Sta sereno, al sicuro in Gesù.<br />
<br />
Se sono tentato da prove e dolor,<br />Certezza infinita sei Tu!<div>
Dal mal, dal peccato redento io sono<br />Per il sangue che hai sparso Gesù!<br /></div>
<div>
Coro:<br />O mio cuor (o mio cuor)...</div>
<div>
<br />I miei peccati Gesù cancellò<br />L'ha tutti inchiodati quel dì,<br />Lassù sulla croce. Or libero son<br />E do lode e gloria a Gesù!<br /></div>
<div>
Coro:<br />O mio cuor (o mio cuor)...<br /><br />Or vivere è Cristo, sol Cristo per me.<br />Se anche il Giordan passerò,<br />Non temo la morte, la prova e il dolor.<br />Sempre pace godrò in Gesù!<br /><br />Coro:<br />O mio cuor (o mio cuor)...</div>
<div>
<br />Ma il tuo ritorno Signore bramiam.<br />Non morte, ma gloria attendiam.<br />Oh, angelica voce, oh, tromba dal ciel,<br />Oh, beata speranza in Gesù!<br /></div>
<div>
Coro:<br />O mio cuor (o mio cuor)<br /><br /><a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a></div>
<div>
<br />Francesco La Manna<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-18840938575158448962015-10-16T07:39:00.000-07:002015-10-16T07:39:13.150-07:00Una guarigione profonda<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEay1kK4EcDubwl7_W1bFL1-ci54vautg6-qi2an5UeU9zYNHLiLdSdCi0XDtFqu8x4sPEZFvcDlfKbTqrxn5v0gt79VzpW7pawwBMGtD37iQBFiQsrtd-X-Hy3B4p2ev1OAoKXgwIyrU/s1600/Cieco-nato_3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="237" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEay1kK4EcDubwl7_W1bFL1-ci54vautg6-qi2an5UeU9zYNHLiLdSdCi0XDtFqu8x4sPEZFvcDlfKbTqrxn5v0gt79VzpW7pawwBMGtD37iQBFiQsrtd-X-Hy3B4p2ev1OAoKXgwIyrU/s320/Cieco-nato_3.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Qualche tempo fa ho ascoltato un'audiocassetta su cui era registrato il vivo resoconto di un miracolo di guarigione. Un fratello in fede stava insegnando ad una classe della Scuola Domenicale commentando il Salmo 103. Tre anni prima aveva dovuto lasciare il ministero perché un virus aveva attaccato la mielina intorno ai nervi delle sue corde vocali, riducendo la sua voce a un aspro bisbiglio. Aveva provato in prima persona il travaglio descritto nel Salmo 102, contrapposto alla gioia descritta nel Salmo 103. Quel giorno, mentre parlava alla sua classe con un microfono appoggiato alle labbra, stava testimoniando la propria fiducia e la fede nella guarigione divina, <i><b>dichiarando che il tempo dei miracoli non era finito con i libri degli Atti.</b></i> Ascoltando la cassetta, a volte non si riuscivano a percepire distintamente le sue affannose parole di fede: "Dio ... salva la tua vita dalla fossa, ti corona di bontà e compassioni". Mentre leggeva il versetto 4, si verificò un miracolo. Alla parola <i><b>"fossa"</b></i> la sua vita cambiò, <i><b>la voce venne fuori forte e cristallina come una campana, in netto contrasto con l'enunciazione flebile delle parole precedenti.</b></i> Quel fratello si fermò trasalendo, poi continuò, e si arrestò ancora. Disse alcune parole, tutte con tono di voce normale, e poi si fermò di nuovo. <i><b>La classe eruppe in grida e pianti di gioia e di meraviglia.</b></i> Dio lo aveva guarito completamente mentre dichiarava con fede la verità contenuta in questo Salmo magnifico.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
George Wood</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it" rel="nofollow" style="background-color: #fafafa; color: #6611cc; cursor: text; font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; text-align: start; white-space: pre-wrap;" target="_blank">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a></div>
<div style="text-align: justify;">
di Francesco La Manna</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-42114072080656425552015-10-11T13:26:00.000-07:002015-10-11T13:26:43.408-07:00Testimonianza di Joni Eareckson Tada<br />
<div align="left" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; font-family: Times; font-size: medium; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: auto; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwM2AUop7P3lcjxcX6vFGPbFxvQyFd3Vu5CnKvoSphoN26RUQ7BgbhlTlDfNWRjt9pYTkMSijsiYAQ036DGtuuGFbz5pA0sadlVZptnJ7KMDW6cTP92qdWepRLKnUphHlKu5FYobdEn6k/s1600/10338267_326332720873381_7918540503274706761_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwM2AUop7P3lcjxcX6vFGPbFxvQyFd3Vu5CnKvoSphoN26RUQ7BgbhlTlDfNWRjt9pYTkMSijsiYAQ036DGtuuGFbz5pA0sadlVZptnJ7KMDW6cTP92qdWepRLKnUphHlKu5FYobdEn6k/s320/10338267_326332720873381_7918540503274706761_n.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Per anni ho pensato: "Gli incidenti capitano solo agli altri. Non si vedrà mai una sedia a rotelle in casa mia". Non che volessi essere "snob", stavo semplicemente vivendo quella realtà. La mia, era quel genere di famiglia sempre pronta a fare una partita a tennis o a prepararsi per una gita in campagna. In effetti, io e le mie tre sorelle più grandi, non ci eravamo mai slogate nemmeno una caviglia. Tutto ciò cambiò in un caldo pomeriggio di luglio del 1967, quando mia sorella Kathy ed io andammo alla spiaggia di Chesapeake Bay a fare una nuotata. L'acqua era scura e densa e non mi curai di controllarne la profondità prima di salire su una zattera ancorata al largo. Appoggiai i piedi sul bordo, respirai profondamente e mi tuffai. <i><b>La mia testa urtò contro qualcosa di duro ed indietreggio con uno strattone. Provai una strana scossa alla nuca.</b></i> Sott'acqua, intontita, mi sentii galleggiare trascinata dalla corrente, incapace di risalire in superficie. <br />
<a name='more'></a>I miei polmoni sembravano scoppiare, ma quando fui sul punto di aprire istintivamente la bocca per respirare, sentii le braccia di mia sorella attorno a me, che mi sollevarono verso l'alto. "<i><b>Kathy – farfugliai vedendo il mio braccio senza vita sulle spalle – ho perduto la sensibilità".</b></i> Un bagnante si precipitò in acqua per portarci la sua zattera. Qualcun altro chiamo un'ambulanza. Un'ora dopo, nella sala del Pronto Soccorso dell'ospedale, le infermiere tagliarono il mio costume da bagno e mi tolsero anche la collana e gli anelli. Mi girava la testa e cominciai a perdere coscienza, quando sentii il ronzio di un trapano vicino al mio capo. L'incidente causato dal tuffo mi fece precipitare in un mondo strano e spaventoso di odori, antisettici, tubi e macchine. Per mesi stetti sdraiata su una struttura chiamata <b>"Stryker",</b> <i><b>fatta come un lungo sandwich di tela, sulla quale rimanevo a faccia in su per alcune ore e, poi venivo rigirata per evitare che si formassero delle piaghe, che vennero comunque</b></i>. Persi così tanto peso, durante quei primi mesi, che le ossa cominciarono a spuntare fuori dalla pelle. Di conseguenza fui operata di nuovo e passai altri mesi sullo "Stryker". Sprofondai in una profonda depressione. "<i><b>Come hai potuto lasciare che tutto questo succedesse a me, Dio?"</b></i> – chiesi. "Ero già cristiana prima dell'incidente e se questa è la risposta alla mia richiesta di camminare più vicino a te, non mi fiderò più di pregare!" Ero ignara del fatto che i miei amici pregavano per me 24 ore su 24. Lentamente, mentre passavano le settimane, cominciai a sentire un cambiamento. Poco alla volta la mia rabbia diminuì. La depressione cominciava a svanire. Senza che me ne rendessi conto, Dio stava abbattendo ogni mia resistenza attraverso la potenza e l'insistenza della preghiera. Notai il cambiamento durante la terapia di rieducazione. Alcune settimane prima avevo rifiutato ostinatamente di imparare a scrivere tenendo una matita fra i denti. Ma quello avvenne prima che incontrassi <i><b>Tom, un giovane tetraplegico dipendente da un ventilatore d'ossigeno, il quale era molto più paralizzato di me. Egli aveva un atteggiamento allegro ed ottimista mentre, con buona volontà, permetteva alla terapista di inserire la penna nella sua bocca. Mi vergognai delle mie lamentele</b></i>. Tramite le preghiere dei miei amici e l'esempio di Tom, Dio mi stava mostrando una verità: "Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio" (Romani 8:28). Forse, nel bene che Dio intendeva per me, non era compresa la guarigione fisica, ma il Suo bene mi avrebbe insegnato ad avere un atteggiamento più flessibile, apprezzamento per le piccole cose, una più profonda gratitudine per le amicizie ed un carattere che avrebbe dimostrato pazienza, tolleranza e gioia che non dipendono dalle circostanze. Oggi, nonostante i molti anni trascorsi da quel lontano 1967, ripeterei le stesse parole. Non è stato facile, ma la potenza e la forza di Dio continuano a risplendere. D'altronde, Egli sa perfettamente come mi sento. Anche Lui ha sofferto. Siccome Gesù poté trasformare la Sua croce in un simbolo di speranza e libertà, posso io fare di meno? La mia sedia a rotelle è la prigione che Dio ha adoperato per liberare il mio spirito.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Joni Eareckson Tada</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it" rel="nofollow" style="background-color: #fafafa; color: #6611cc; cursor: text; font-family: 'Roboto Slab', 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 19px; text-align: start; white-space: pre-wrap;" target="_blank">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a></div>
<div style="text-align: justify;">
di Francesco La Manna</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3291984275604782263.post-31783676984784510132015-10-08T09:30:00.002-07:002015-10-08T09:30:18.398-07:00Perché tutto ciò?<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq2WW_VhK3o4l7F0eAe8-keR31NW0l_J0vHmkLXr6prXk2XPrGAgIY3vQsOFnr74_oiiOx_B_TcTSKsG6owdwuvlSrb5gGbrO5ulo1ilu8v08g3g6F9jXmcZQ06lXjOd1Q5VeEgG0VFM8/s1600/o-SIRIA-facebook.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq2WW_VhK3o4l7F0eAe8-keR31NW0l_J0vHmkLXr6prXk2XPrGAgIY3vQsOFnr74_oiiOx_B_TcTSKsG6owdwuvlSrb5gGbrO5ulo1ilu8v08g3g6F9jXmcZQ06lXjOd1Q5VeEgG0VFM8/s320/o-SIRIA-facebook.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Nel mondo accadono eventi terribili, e quando li leggiamo nel giornale, ci ritorna sempre la domanda: "Dio? Ma come può permettere tutto ciò?" La domanda diventa molto più angosciosa quando siamo toccati personalmente: Magari uno dei nostri bambini che amiamo ci viene preso. Oppure ci viene inferto un colpo talmente duro da sconvolgere tutta la nostra vita. Allora la domanda non è più teorica, ma brucia come un fuoco dentro di noi: "Perché mi è accaduto questo? Come ha potuto Dio farmi una cosa simile?" Non troveremo riposo finché non avremo la risposta. Fu qui che un giorno un minatore di nome Amsel mi aiutò enormemente: Era un uomo grande e forte, e non si preoccupava né di Dio né del diavolo. Ma un giorno rimase coinvolto nel crollo di una galleria. Mi fu riferito che era rimasto paralizzato agli arti inferiori. Così mi misi in cammino per rendergli visita. Lo trovai nel suo appartamento, seduto su una sedia a rotelle, circondato da alcuni compagni. Quando mi vide alla porta si mise a sbraitare: "<i><b>Ah, eccoti, prete dei miei stivali! E dov'era il tuo buon Dio quando mi è crollata addosso la galleria? Va' al diavolo coi tuoi discorsi.</b></i>" Era una situazione tale che non riuscii nemmeno ad aprir bocca e me ne andai in silenzio. Ci furono però alcuni minatori che si preoccuparono di lui. Erano veri cristiani. Gli mostrarono la via che conduce a Gesù, sulla quale Dio ci dona la salvezza. E così ebbe inizio un grande cambiamento in quest'uomo. Trovò perdono per i suoi peccati e vera pace con Dio. Un giorno andai a trovarlo. Era nella sedia a rotelle, sulla strada davanti al suo appartamento. (Nel frattempo eravamo divenuti talmente amici da darci del tu). Mi sedetti sull'uscio accanto a lui, poiché mi accorsi che mi voleva confidare qualcosa d'importante. Infatti cominciò: <i><b>"Sai", mi disse, "ho la sensazione che non starò più a lungo su questa terra. Però so anche dove andrò quando chiuderò gli occhi. Quando sarò davanti a Dio mi prostrerò ai suoi piedi e lo ringrazierò di avermi rotto la spina dorsale.</b></i>" "Ma Amsel! Cosa dici?" esclamai. Amsel sorrise e mi spiegò: "Se non fosse capitato questo incidente, avrei continuato ad allontanarmi da Dio fino a giungere all'inferno. Ecco perché Dio ha dovuto intervenire in modo così drastico, per attirarmi verso suo Figlio, il mio Salvatore. Sì, è stata dura. Ma è servito per la mia salvezza eterna." Fece una pausa, poi proseguì lentamente: "<i><b>È meglio entrare storpio in paradiso piuttosto che camminare con due gambe verso l'inferno."</b> </i>Presi la sua mano e gli dissi: "Amsel, sei stato nella dura scuola di Dio. Ma non invano. Hai imparato la lezione." Quando guardiamo il lato inferiore di un tappeto persiano, vediamo un inestricabile intrico di fili che sembrano incrociarsi a caso. Però, appena giro il tappeto, si vede un meraviglioso disegno e si scopre che l'apparente disordine nascondeva un ordine perfetto. Quaggiù vediamo il tappeto degli eventi all'inverso, tutto ci sembra confuso e assurdo. Nell'eternità però vedremo il tappeto dal lato giusto e saremo stupiti di vedere con quale saggezza e arte Dio ci ha guidati sulla terra.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Wilhelm Busch</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it">https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it</a></div>
<div style="text-align: justify;">
di Francesco La Manna</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01550784718023978513noreply@blogger.com0