sabato 29 marzo 2014

Dio dirige i cuori dell'uomo come un ruscello!

In una provincia della Campania tempo fa una comunità Evangelica comprò un pezzo di terra per costruire una chiesa. Il pezzo di terra lo comprò ad un asta di stato ad un prezzo molto basso anche perché era l' unico acquirente in quanto tutti avevano paura di acquistarlo: il terreno apparteneva alla Camorra per cui nessuno voleva immischiarsi. I fratelli, in buona fede, videro l'affare e compra no la terra. Quando la cosa arrivò all'orecchio dei boss dell'organizzazione: erano tutti agitati per lo sgarro ma uno dei boss disse: "Questi Evangelici pregano Gesù?" - "Sì!" - gli risposero gli altri. "Bene, lasciateli in pace e che si costruiscono la loro chiesa". Il cuor dell'uomo nelle mani di Dio è come un ruscello e Lui lo dirige a proprio piacimento.

Testimonianza trascritta da Francesco La Manna
Storie di Fede Vissute

Il Pentimento

Nel medio Evo il padrone di una grande tenuta in Inghilterra giaceva morente nel suo letto. Chiamato a sé un servitore che conosceva come devoto credente, gli disse: "Jim, sto morendo. Non sono certo di andare in cielo. Sai dirmi che cosa debbo fare?". Il saggio vecchio servitore, conoscendo bene l'orgoglio del suo padrone, gli rispose: "Sir, se volete essere salvato, andate nel porcile, inginocchiatevi nel fango, e dite: Dio abbi pietà di me peccatore".
"Non potrei mai farlo" - replicò il padrone - "Che cosa direbbero i vicini e la servitù poi?".
Passò una settimana. Quindi egli richiamò il servitore. "Jim, che cosa avevi detto che dovevo fare per essere salvato?" gli chiese ancora. Il vecchio servitore replicò: "Andate nel porcile, Sir".
"Ci ho riflettuto, Jim" rispose il padrone. "Sono pronto ad andarci".
"Non avete veramente bisogno d'andarvi, padrone" - disse allora il servitore - "Basta che siate disposto a farlo".

Billy Graham
 trascritta da La Manna Francesco
Storie di Fede Vissute

mercoledì 26 marzo 2014

Il Signore manda i suoi servi dove loro non se l'aspettano!

Avevo ricevuto una chiamata per andare a predicare a New York per la mia prima volta da predicatore. Non ero nei panni per la tanta la gioia e l'emozione. La mattina presto presi la macchina e mi incamminai per andare a predicare. Stavo in macchina e ripetevo i passi biblici con entusiasmo quando, all'improvviso, mi spunta un uomo quasi nudo sulla strada. Feci come per evitarlo ed andare via ma lo Spirito Santo mi disse: "Tommaso ferma la macchina e aiutalo". Ero combattuto perché dovevo andare a svolgere il mio ministero. Fermai la macchina e l'uomo si gettò dietro all'autovettura. "Mi scusi" - mi disse - "Stanotte sono andato in un bar, devo essermi ubriacato e alcuni delinquenti mi hanno derubato di tutto anche dei miei abiti e mi hanno lasciato in strada. Poi stamattina cercavo aiuto ma non passava nessuno fino a quando non ho visto lei." "Capisco, capisco, ma io devo andare a New York...e mi dica come posso aiutarla?" - dissi all'uomo. "Mi porti a casa, la supplico!".

lunedì 24 marzo 2014

Dalla Chiesa Cattolica a Gesù Cristo!

Il Signore mi ha salvato 11 anni fa: io vivevo in una famiglia molto particolare a Napoli. Avevo mio padre alcolizzato; da 41 anni era stato schiavo dell'alcol. Vivevo all'Arenella. Mia madre a causa del vizio di mio padre si ammalò di esaurimento nervoso ed ebbe una forte depressione chiamata "depressione maggiore" che la isolò prima dalla società e poi dalla famiglia. Per 35 anni guardava il soffitto e piangeva e questa era la sua vita. Io studiavo per diventare prete e mancava poco per esserlo al 100% ma mi domandavo come mai che nella mia famiglia non succedeva mai niente; facevo il confronto tanto che un sabato, uscendo dal seminario di Capodimonte, trovai una situazione molto strana a casa. Trovai mio padre che era caduto ed era tutto sanguinante e mia madre era completamente assente e dissi: "Che vita è questa?" Io volevo farmi prete e seguire Dio ma vedevo che il Signore non interveniva nella mia famiglia e per la prima volta gridai a Lui e gli dissi: "Se tu esisti, fai qualcosa ma  non a me ma nella mia famiglia!

sabato 22 marzo 2014

Gesù, il nostro fratello maggiore

In un paesino dell'estremo Oriente, c'erano due fratelli: il più grande era un onesto lavoratore mentre il più piccolo era un ladruncolo che viveva d'espedienti. Il maggiore amava molto il fratello minore. Una sera lo vide tornare con gli abiti sporchi di sangue e tutto impaurito gli domandò: "Che cosa hai fatto!?". Il fratello minore gli rispose: "Ho ucciso un uomo ma non volevo farlo! Io lo volevo solo rapinarlo ma lui mi ha aggredito, abbiamo lottato ed è caduto con la testa a terra ed è morto! Io volevo aiutarlo ma poi c'era gente e qualcuno ha chiamato la polizia e così sono scappato". Allora il fratello maggiore disse al minore: "Presto, togliti gli abiti e dalli a me: li indosserò io e tu mettiti i miei e quando la polizia scoprirà dove abitiamo, diremo che sono stato io." Così fu e dopo un po' la polizia arrivò e arrestò il fratello maggiore: fu condannato a morte per fucilazione. Il fratello più piccolo non trovava pace per la morte del fratello e tutti i giorni e tutte le notti viveva con il rimorso per aver fatto condannate suo fratello innocente. Tanto che si recò alla polizia e raccontò tutto ma poichè vigeva una legge in quel paese che se una persona veniva giustiziata al posto di un'altra persona colpevole, quest'ultimo poteva essere libero in quanto già c'era stato chi aveva pagato per lui. "Mi dispiace" - gli dissero - "Suo fratello ha pagato per il tuo delitto; è stato condannato e messo a morte per quello che tu hai fatto". "Ma sono stato io!" - insisteva il ragazzo - "Non mio fratello!". La polizia, cercando di mandarlo via, gli rispose: "Ringrazi tuo fratello e dormici su, ora sei libero". Un giorno, nel Tribunale celeste, un libro si aprirà e il tuo nome sarà fatto e se starai scritto nel Libro della Vita, non ci saranno accuse e condanne per te perché tutta la colpa se l'è presa Tuo fratello Maggiore, Cristo Gesù. Sarai come il fratello minore libero e immacolato: ricorda solo che devi scrivere il tuo nome nel Libro della Vita. 
Testimonianza trascritta da Francesco La Manna
Storie di Fede Vissuta

giovedì 20 marzo 2014

Nancy, la piccola ragazzina zoppa

Nancy era nata con i piedi storti e portava delle calzature ortopediche che la costringevano a camminare facendo grandi movimenti sgraziati; ella si trovò un giorno con sua madre davanti ad una grande tenda evangelica dalla quale uscivano i suoni di lieti inni cantati con entusiasmo da più di tremila persone. Entrarono e udirono un uomo di Dio che invitava alla gente alla conversione. Egli spiegò che Gesù era sempre il medesimo, ieri oggi e in eterno e che Egli voleva continuare il Suo ministero di misericordia in favore dei malati. Il servo di Dio propose poi di pregare, imponendo le mani agli ammalati nel nome del Cristo vivente e di guarirli, secondo come è scritto nelle Sacre Scritture. Parecchie persone si fecero avanti per la preghiera e in quel momento la piccola Nancy disse:

Se il seme non cade in terra muore e non porta frutto

Anni fa, in un paese della Cina, vennero catturati dalla polizia una coppia di missionari cristiani e con loro le due figlie di sei e otto anni. Gli fecero scavare una fossa profonda e larga e poi li calarono dentro. Un poliziotto gli disse: "Da tanto tempo vi è stato dato l'ordine di non parlare più di questo Gesù e voi continuate. Bene! Oggi dichiarerete davanti a tutto il paese che la vostra religione è falsa come è falso il vostro Gesù. Se non l'ho fate vi uccideremo tutti.". Il missionario guardò la moglie e le due bimbe: fu tentato di rinnegare il Signore per amor loro. Ma quando stava per parlare, la moglie lo interruppe e disse: "Coraggio bambine, stasera ceneremo con il Signore!". Furono uccisi e seppelliti davanti ad un centinaio di anime viventi.
Ma...solo pochi anni dopo i convertiti e i salvati in quel paese erano a migliaia di migliaia di persone perché i missionari non avevano rinnegato l'amore di Cristo e Gesù lì onorò grandemente facendogli vedere che la loro passione per le anime e la loro morte non era stata vana.

Trascritta da Francesco La Manna

martedì 18 marzo 2014

Conversione di Carlo Mirabelli, boss della Ndrangheta

Quando uscii dal carcere dissi a mia moglie: "Senti Rina, noi staremo assieme quaranta giorni perché poi dovrò ammazzare tutta questa gente che ha cercato di farmi morire in galera. Sono ventisette dei nomi i più importanti e li ho scritti su un foglio che porto in tasca. Questi devono morire!". Andai a salutare mio fratello a Crotone perché gli volevo bene: ormai erano trentanove giorni che ero in libertà provvisoria e il giorno dopo avrei dovuto buttarmi latitante. Dovevo andare a fare quelle azioni criminali che avevo programmato. Quando andai da mio fratello lui usciva di casa con una Bibbia in mano. Gli dissi: "Sei un vigliacco! Non ti vergogni? Tu hai un libro in mano, io invece ho questa!"