martedì 29 settembre 2015

Leggeva con la lingua!

Un credente norvegese che soggiornò per qualche tempo negli Stati Uniti, racconta la visita che fece ad un vecchio signore cieco, senza mani e semiparalizzato: "Sul pavimento di legno, tutt'intorno a lui erano sparsi dei fogli di cartone, perforati con piccoli fori. Egli mi raccontò l'incidente che lo aveva ridotto in un tale stato di infermità. L'avvenire gli sembrava senza speranza, ma un giorno Gesù Cristo lo incontrò. “L'ho ricevuto come il mio Salvatore. Egli mi ha reso la serenità. In me si è risvegliato il desiderio di leggere la Parola di Dio per poter meglio conoscere il Signore Gesù. La scrittura Braille (la scrittura dei ciechi) non mi pareva essere di alcun soccorso poiché si decifra con le dita e io non ne avevo più. Un giorno ho creduto di udire la voce del Signore che mi diceva: "Impara a leggere con la tua lingua". Ho pregato per ricevere una Bibbia Braille e ho imparato a leggere così il libro di Dio. Ho dovuto avere molta pazienza, ma infine sono riuscito nel mio intento. “Gli domandai: "Vorrei che mi leggesse un versetto". Aveva la sua Bibbia davanti a sé. Con la lingua, toccò leggermente i segni e tradusse: "Rallegratevi del continuo nel Signore" (Filippesi 4:4). Aggiunsi: "Quanti capitoli ha già letto nella Bibbia?". "Ho già letto tutta la Bibbia, parecchie volte", rispose il vecchio, sorridendo. Quanti credenti hanno delle mani, degli occhi e una Bibbia, ma non hanno fame della Parola di Dio!

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di Francesco La Manna

venerdì 25 settembre 2015

Testimonianza di un ex guru

Rabindranath Rabi Maharaj discende da una lunga stirpe di sacerdoti e di guru bramini e fu educato allo scopo di divenire uno yoghi. Si esercitava per lunghe ore al giorno in riti e preghiere e nell'adorazione dei suoi numerosi dei. Durante le sue meditazioni cadeva in trance, entrava in contatto con degli spiriti, vedeva delle luci, udiva musiche misteriose e veniva trasportato in altri "mondi". Rabi approfondì le sue conoscenze nel campo dell'astrologia e ottenne il titolo di Pundit induista. La popolazione lo adorava come un dio e deponeva delle offerte ai suoi piedi. Quando, col passare del tempo, il giovane guru cominciò a sentirsi deluso, iniziò a rimettere in discussione le sue conoscenze ed esperienze mistiche. [...] "Luce di sole, luce di sole nell'animo quest'oggi. Luce di sole, luce di sole lungo tutto il cammino.

lunedì 21 settembre 2015

Testimonianza di un "Ateo"

Dio, per me, non era una realtà e neppure un'ipotesi, , ama semplicemente una superstizione e una prova di ignoranza per quelli che affermano di crederci. Ritenevo che credere in Dio fosse una capitolazione dell'uomo dinanzi alla sua missione di padrone del mondo, ed ero convinto che la scienza, col suo progredire continuo, avrebbe presto dimostrato quello che io asserivo. Un giorno passai davanti a un edificio su cui c'era una grossa scritta: "Dio ti cerca". Bene, pensai sorridendo, mi cerchi pure! Dicendo a tutti che la fede cristiana sarebbe presto scomparsa non appena fossero vinti l'analfabetismo e l'ignoranza. "La religione è l'oppio dei popoli" si diceva, e io ne ero convinto. Avevo fiducia nell'uomo, nelle sue possibilità, nella sua bontà, e non volevo accettare l'idea della sua innata malvagità; anzi, nutrivo la speranza che potesse costruirsi una meravigliosa vita morale solo su se stesso, escludendo Dio. Eppure io stesso, che mi ritenevo intelligente, ma ero stupidamente orgoglioso, non riuscivo a realizzare una tale

giovedì 10 settembre 2015

11 Settembre 2001


11 Settembre 2001: chi mai potrà dimenticare quella data, specialmente per noi americani? C'era una giovane coppia, si chiamavano Tod e Lisa e avevano entrambi 32 anni, avevano una bambina di 5 anni e Lisa era anche in stato interessante. Tod lavorava per una ditta di computer, e i due erano insegnanti nella scuola domenicale della loro chiesa. Erano due giovani credenti fedeli al Signore. Si alzavano la mattina, leggevano la Bibbia e poi andavano a lavorare. Quella mattina del 2001, Tod si era alzato molto presto, perché doveva prendere un aereo che andava da Boston fino a Los Angeles. Così dopo aver salutato la moglie Lisa e la sua bambina, andò all'aeroporto e si è imbarcò sul volo numero 93. Dopo 40 minuti di volo, saltarono fuori all'improvviso 4 terroristi, che con un coltello sgozzarono un'assistente di volo. Tutti i passeggeri furono fatti mettere in fondo all'aereo. Poi si chiusero nella cabina di pilotaggio dopo d'aver ucciso brutalmente anche i due piloti. Quando i terroristi si chiusero nella cabina pilotaggio, tutti i passeggeri incominciarono a tirare fuori i loro telefonini e a chiamare alle loro case. Tod cercava disperatamente di rintracciare Lisa, ma lei non rispondeva. Allora chiamò l'asilo, ma anche lì Lisa non c'era, così chiamò la sua segretaria. Gli disse:" Guarda noi siamo stati dirottati da dei terroristi, non sappiamo dove ci stanno portando". La segretaria aveva il brutto compito di raccontare a Tod quello che stava accadendo, così con le lacrime agli occhi le disse: "Mi dispiace Tod, ma stamattina due aerei si sono abbattuti contro le torri gemelle, e non sappiamo quanti morti ci sono, poi abbiamo appreso che un altro aereo si lanciato contro il Pentagono. Mi dispiace Tod, ...mi dispiace ...ma voi state per morire". Io non so come avrei preso la notizia che dovevo morire, sicuramente non bene, nessuno vuole morire e per giunta quando sei giovane. Io credo che una doccia gelida sarebbe stato niente a confronto di quelle parole: "voi state per morire". In tutto questo però c'è un vantaggio, cioè che qualcuno ti ha avvisato che devi morire, e così, per lo meno hai il tempo di metterti a posto con Dio. Si lo so, non è bello, ma ormai ci sei dentro e non puoi far altro che pensare che devi morire. Su quel volo c'erano uomini e donne d'affari, ricchissimi, i cosiddetti business man. Certo è triste di sapere che a lì a poco perderai la vita, ma avrai avuto il vantaggio rispetto a chi perde la vita in un incidente all'improvviso. Non si tratta nemmeno di aver un cancro, un tumore maligno, dove speri che, magari fino all'ultimo qualcosa, qualche medicina ti salvi la vita. Quell'aereo era destinato oramai a cadere, e la morte era certa al 100 per 100. Non c'era nessuna probabilità di sopravvivenza. Anche se riuscivano a recuperare l'aereo, non c'era chi lo pilotasse, nessuno era capace. Se io mi sarei trovato al posto di uno di quei passeggeri, avrei incominciato a pensare: "A che mi servono tutti i soldi che ho in banca? L'auto, la casa, la carriera, i progetti, la villa al mare... tutto cancellato, tutto finito... anni di sacrifici, una vita buttata per crearti un avvenire per te e per la tua famiglia cercando di dargli il meglio, ma adesso, fra qualche ora dovrò morire e dovrò rendere conto al Creatore. Adesso cerco di mettermi a posto con Dio, ho poco tempo. Forse mi potrà bastare?". Questo è quello che mi sarei domandato, come quello che si domandò il ladrone in croce. "Ma l'altro lo rimproverava, dicendo: Non hai nemmeno timor di Dio, tu che ti trovi nel medesimo supplizio?" (Luca 23:40). Tod, con la sua fede, cercò in pochi minuti di far riflettere i passeggeri e di aprire il cuore a Gesù, ma prima voleva salutare sua moglie Lisa e cercò di rintracciarla ancora, ma ancora non riusciva. Allora ritelefonò alla segretaria e le disse: "Pronto sono Tod... noi come passeggeri abbiamo deciso di pregare" mentre dall'altra parte la segretaria piangeva. Tutti si misero a pregare e Tod li condusse in preghiera ai piedi di Gesù. Poi presero i carrelli del cibo e sfondarono la porta della cabina, ebbero una colluttazione con i terroristi e precipitarono, evitando che l'aereo colpisse altre vittime innocenti e fecero saltare il quarto obbiettivo dei terroristi. Le ultime parole di Tod alla segretaria furono queste: "Ascoltami... tra poco dobbiamo morire, mi saluti Lisa per me, le dica che amo tanto a lei e la mia bambina e che ci rivedremo nel cielo, Amen". Il resto è cronaca.

Terry Peretti
Di Francesco La Manna

lunedì 7 settembre 2015

Un pubblico particolare

Circa una quindicina d'anni fa al telegiornale della sera diedero una notizia stravagante. All'interno di uno zoo dell'Australia, c'era un piccolo parco dove risiedevano una decina di leoni, quando si avvicinò un uomo che incominciò ad attirare a se i grossi felini e incominciò ad annunciargli di Gesù e la Sua salvezza. Il fatto fu ripreso da un turista con una telecamera. Ad un certo punto si vede questo "predicatore" fuori di se che incomincia a scavalcare il recinto dei leoni. La gente incominciò a preoccuparsi e subito chiamarono gli addetti dello zoo che nel giro di pochi minuti intervennero per salvare la vita al "predicatori di leoni".

mercoledì 2 settembre 2015

Il mio dito per il Signore

Siamo nel nord della Russia. In una camera ingombra di vecchi mobili, c'è una donna attempata, semicoricata e semiseduta su un divano, incapace di fare il minimo movimento se non di alzare la mano destra lentamente e a scatti.
Davanti a lei, su un tavolino, una macchina da scrivere. Per tutto il giorno, e sovente fino a notte fonda, ella batte i tasti con il suo dito ancora valido. Traduce in russo, in lettone, in lituano delle porzioni della Bibbia e di libri evangelici. Ed ella prega sia per quelli che scrivono che per quelli che leggono quei messaggi. Suo marito credente, credente fedele, è sempre vicino a lei per voltare una pagina, per porgerle un foglio o per accomodarle un cuscino. Ci dice, "Dio ha le sue ragioni per permettere quest'infermità. La polizia segreta sorveglia tutti gli altri credenti della città. Ma, sapendo che mia moglie è malata da tanto tempo, non si preoccupa di lei e nessuno sa quello che fa. Ci lasciano tranquilli. Io raccolto i dattiloscritti e li consegno ai nostri fratelli che li fanno circolare". Quella credente ha ormai terminato il proprio servizio. Ha lavorato fino al minuto che ha preceduto il momento di lasciare questo luogo di sofferenza, scrivendo col suo dito per la gloria di Dio.



Ciro Carmela Di Criscito
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Di Francesco La Manna