Quando mi recai in Inghilterra, incontrai sul battello dei cristiani armeni che mi parlarono delle sofferenze dei loro compatrioti, migliaia dei quali avevano rinunciato alla propria vita per la fede. Il racconto che segue mi ha molto colpito ed ha fatto un'impressione profonda anche su altri. I turchi pretesero che quaranta cristiani armeni rinnegassero la loro fede in Gesù Cristo. Essi risposero: "Ciò è impossibile; Egli è il Re dei re; Egli è tutto per noi; non possiamo rinnegarlo". Venne loro promessa una forte ricompensa, ricchezze e onori. Ma essi dissero: "Anche se ci offriste il mondo intero noi non rinnegheremo il Cristo". Poi furono condotti fuori dal villaggio.
C'era neve ed il freddo era intenso. Li fecero disporre in fila, li spogliarono ed a qualche metro da loro accesero un fuoco. Gli fu detto che avrebbero potuto andare a scaldarsi se avessero negato il Cristo; ma loro rifiutarono. Allora vennero inzuppati nell'acqua ghiacciata e poi furono fatti tornare in fila. I turchi erano convinti che ora avrebbero sicuramente negato la loro fede. Ma essi pregarono: "Grazie Dio per questo grande onore!" L'ufficiale turco che li sorvegliava fu molto stupito e disse più tardi: "Quegli uomini soffrirono eppure si incoraggiavano a perseverare parlando di una corona della vita che avrebbero ricevuto". Improvvisamente uno dei quaranta cadde a terra e morì. Gli occhi dell'ufficiale vennero aperti ed egli vide il Cristo tenere in mano una corona e posarla sulla fronte di quello che era morto. Gli altri morirono a loro volta e per ognuno di loro Cristo aveva una corna della vita. Dopo aver portato trentanove corone, il Cristo esitò un istante poi se ne ritornò. L'ufficiale era sbalordito; c'erano quaranta cristiani ma solo trentanove corone. Per cercare di capire contò i cadaveri. Ce n'erano trentanove. Cercò il quarantesimo cristiano e lo trovò seduto accanto al fuoco. "Stolto", gridò "ho visto io stesso che la vostra fede è vera e tu, tu la rinneghi?" Profondamente turbato il turco si recò a casa del governatore per riferirgli ciò che aveva visto con i propri occhi e per dichiarare che anche lui, ora, credeva in Cristo. Immediatamente fu dato l'ordine di ucciderlo nello stesso posto dove gli altri avevano perso la loro vita terrena. Egli s'inginocchio e pregò, chiedendo che gli venisse accordata la quarantesima corona della vita. Qualche istante dopo morì placidamente. Quanto al cristiano che aveva rinnegato il Cristo, divenne folle. Gli armeni mi assicurarono la veridicità del racconto. Se siamo indifferenti e rinneghiamo il nostro Maestro, perdiamo la nostra corona così come altri l'hanno davvero perduta. Quando verrà il Re di gloria essi saranno dannati eternamente. Ma se vogliamo e preghiamo, riceveremo la corona della vita che anche il quarantesimo cristiano avrebbe ricevuto se fosse rimasto fedele.
C'era neve ed il freddo era intenso. Li fecero disporre in fila, li spogliarono ed a qualche metro da loro accesero un fuoco. Gli fu detto che avrebbero potuto andare a scaldarsi se avessero negato il Cristo; ma loro rifiutarono. Allora vennero inzuppati nell'acqua ghiacciata e poi furono fatti tornare in fila. I turchi erano convinti che ora avrebbero sicuramente negato la loro fede. Ma essi pregarono: "Grazie Dio per questo grande onore!" L'ufficiale turco che li sorvegliava fu molto stupito e disse più tardi: "Quegli uomini soffrirono eppure si incoraggiavano a perseverare parlando di una corona della vita che avrebbero ricevuto". Improvvisamente uno dei quaranta cadde a terra e morì. Gli occhi dell'ufficiale vennero aperti ed egli vide il Cristo tenere in mano una corona e posarla sulla fronte di quello che era morto. Gli altri morirono a loro volta e per ognuno di loro Cristo aveva una corna della vita. Dopo aver portato trentanove corone, il Cristo esitò un istante poi se ne ritornò. L'ufficiale era sbalordito; c'erano quaranta cristiani ma solo trentanove corone. Per cercare di capire contò i cadaveri. Ce n'erano trentanove. Cercò il quarantesimo cristiano e lo trovò seduto accanto al fuoco. "Stolto", gridò "ho visto io stesso che la vostra fede è vera e tu, tu la rinneghi?" Profondamente turbato il turco si recò a casa del governatore per riferirgli ciò che aveva visto con i propri occhi e per dichiarare che anche lui, ora, credeva in Cristo. Immediatamente fu dato l'ordine di ucciderlo nello stesso posto dove gli altri avevano perso la loro vita terrena. Egli s'inginocchio e pregò, chiedendo che gli venisse accordata la quarantesima corona della vita. Qualche istante dopo morì placidamente. Quanto al cristiano che aveva rinnegato il Cristo, divenne folle. Gli armeni mi assicurarono la veridicità del racconto. Se siamo indifferenti e rinneghiamo il nostro Maestro, perdiamo la nostra corona così come altri l'hanno davvero perduta. Quando verrà il Re di gloria essi saranno dannati eternamente. Ma se vogliamo e preghiamo, riceveremo la corona della vita che anche il quarantesimo cristiano avrebbe ricevuto se fosse rimasto fedele.
"Beato l'uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promesso a quelli che lo amano" (Giacomo 1:12).
Anche se può sembrare fantascienza, o addirittura inverosimile queste sono storie che troviamo anche nella Bibbia. Vedi Daniele nella fossa dei leoni (Daniele 6: 16). O i tre Giudei Sadrac, Mesac e Abed-Nego che uscirono intatti dopo di aver soggiornato per ore nella grande fornace ardente. (Daniele 3: 25). Non voler credere a queste storie, vuol dire non credere nella Bibbia e in Dio. Ogni giorno, ogni momento nel mondo, proprio adesso mentre leggi questa testimonianza, ci sono persone che muoiono nella loro fede in Cristo Gesù. Ed è dedicata a loro e a tutti i martiri in Cristo, questa testimonianza. Dio ci benedica.
Trascritta da: La Manna Francesco
Storie di Fede Vissute
S. Singh
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