"Non c'e maniera di attaccarmi, sono a prova di ragionamento, non credo in nessuna di quelle cose che riguardano Dio". Mi resi conto che non era il caso di discutere con lui, così risposi subito: "Pregherò per lei e, quando si sarà convertito, voglio che mi prometta che me lo farà sapere". Certamente, glielo farò sapere", annuì con sarcasmo. Ma ne andai, ma continuai a pregare per lui. Poco tempo dopo udii la notizia della sua conversione. Qualche mese più tardi mi trovavo ancora a predicare in quella città, e alla fine della riunione l'anziano giudice mi venne incontro dicendo: "Promisi che le avrei fatto sapere quando mi fossi convertito; eccomi qua. Non ne ha sentito parlare?", "Certo, ma vorrei sentire da voi com'è accaduto". "Una sera", rispose il giudice, "un po' di tempo dopo il nostro incontro, mia moglie era in chiesa; non c'era nessuno in casa, tranne la servitù. Mi sedetti davanti al caminetto dello studio e cominciai a pensare: 'E se mia moglie avesse ragione sul fatto che esistono un cielo e un inferno? E se lei si trova sulla via del cielo, allora io dove sto andando?' Scacciai questo pensiero, ma me ne venne subito un altro: 'sicuramente, Colui che mi ha creato può istruirmi. Sì, deve essere proprio così. Allora perché non chiederglielo?' Feci resistenza ai miei pensieri ma, alla fine, sebbene fossi troppo orgoglioso per inginocchiarmi, dissi: 'Padre, tutto è buio. Tu che mi hai creato, puoi parlarmi'. Successe qualcosa: più pregavo e peggio mi sentivo. Ero davvero triste. Non volevo che mia moglie, tornando a casa, mi trovasse in quelle condizioni, così mi infilai sotto le coperte e, quando lei giunse, finsi di essere addormentato. Si inginocchio e si mise a pregare. Sapevo che stava pregando per me, e che lo aveva fatto per tanti anni. Volevo inginocchiarmi affianco a lei, ma il mio cuore altero non me lo permetteva; così rimasi immobile. Ma quella notte non dormii. La mia preghiera cambiò; chiedevo: 'O Dio, salva; togli via questo peso terribile!'. Non credo ancora in Cristo. Pensavo di poter avere accesso diretto al Padre. Ma più pregavo, più mi sentivo miserabile; il mio fardello diveniva sempre più pesante. La mattina successiva non avevo alcuna voglia di vedere mia moglie. Uscii presto, andai in ufficio, diedi un giorno di vacanza a tutti quelli che lavoravano con me e chiusi le porte della stanza: volevo starmene solo con Dio. Ero agonizzante, e gridai al Signore di togliermi quel peso del peccato. Poi decisi di recarmi dal pastore della comunità che mia moglie frequentava, che assieme a lei aveva pregato per anni per la mia conversione e, tempo addietro, con mia madre, prima che lei morisse. Mentre camminavo per la strada, mi venne alla mente un versetto che mia madre mi aveva insegnato: 'Qualunque cosa chiedete in preghiera, credete di averla ricevuta, e la otterrete'. 'Bene', pensai, 'ho chiesto a Dio, e ora vado a chiedere a un uomo? Non andrò; credo di essere già un credente. Mi girai, e me ne tornai a casa. Entrando nell'ingresso, trovai mia moglie. Le presi la mano e le dissi:'Ora sono un cristiano'. Impallidì. Aveva pregato per me per vent anni, eppure, in quell'istante, non riusciva a credere che Dio le avesse risposto. Entrammo in camera nostra, c'inginocchiammo per la prima volta insieme, e lì edificammo il nostro 'altare di famiglia'. Posso soltanto aggiungere che questi ultimi tre mesi sono stati i più belli della mia vita". Sei un incredulo incallito? Vai con sincerità a Dio, ed Egli ti mostrerà la via della salvezza. Egli non ti lascerà nell'oscurità e nel dubbio. Dio vuole mostrarti qual sia la via da percorrere; Cristo è il Maestro che ha ricevuto quest'incarico dal Padre.
Francesco La Manna
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