Joshua Saune, fratello di Romolo Saune, un altro martire cristiano, stava scontando una lunga detenzione in Perù perché accusato di attività sovversive. Era frustato dal lento sviluppo delle riforme necessarie. Ecco cosa ci ha raccontato. "In carcere ebbi una visione. Un uomo entrò attraverso le mura della prigione. Non riuscii a vedere chiaramente la Sua faccia, ma mi disse: 'Se vuoi essere libero devi seguirMi. Ti ho scelto per essere Mio servo'. Il mio corpo incominciò a tremare. La potenza della Sua presenza mi sommerse. Le lacrime cominciarono a sgorgare dai miei occhi. Per molti anni non avevo pensato a Gesù. Come poteva essere vero? Dovevo ancora scontare vent'anni in quel buco orrendo nella giungla peruviana!
Poi il buio della notte e le ruvide mura della cella mi rinchiusero nuovamente. Doveva essere stato un sogno". Joshua pregò: "Signore Gesù, se veramente sei venuto a visitarmi stanotte, dammi una conferma, per favore che mio padre venga a trovarmi domani". Mentre pregava non sapeva che molti chilometri da lui sua madre si era svegliata in un fiume di lacrime. Aveva visto suo figlio in sogno. Sapeva che era in crisi. Con uno scossone svegliò il padre di Joshua. "Tu devi andare a trovarlo. È assolutamente necessario! Joshua continua: Il giorno seguente mi alzai all'alba. Sarebbe venuto? Speravo quasi di no. Sentivo giungere automobili e persone, ma nessuno veniva per me. 'Forse fra poco verrà mia madre', pensai. Sarebbe stato bello, ma proprio in quel momento sentii dietro le sbarre la voce di mio padre: 'Tua madre ha avuto un sogno, mi ha detto che dovevo visitarti assolutamente. Uno sconosciuto mi ha dato un passaggio, ma quando mi sono girato per ringraziarlo era già sparito...'". Da quel momento la vita di Joshua si è trasformata. Ora non è prigioniero ma predicatore, perché il Signore gli ha affidato un lavoro. E il Regno di Dio continua a crescere grazie al ministero significativo di Joshua nelle prigioni, dove molti detenuti danno la loro vita a Cristo Gesù.
Poi il buio della notte e le ruvide mura della cella mi rinchiusero nuovamente. Doveva essere stato un sogno". Joshua pregò: "Signore Gesù, se veramente sei venuto a visitarmi stanotte, dammi una conferma, per favore che mio padre venga a trovarmi domani". Mentre pregava non sapeva che molti chilometri da lui sua madre si era svegliata in un fiume di lacrime. Aveva visto suo figlio in sogno. Sapeva che era in crisi. Con uno scossone svegliò il padre di Joshua. "Tu devi andare a trovarlo. È assolutamente necessario! Joshua continua: Il giorno seguente mi alzai all'alba. Sarebbe venuto? Speravo quasi di no. Sentivo giungere automobili e persone, ma nessuno veniva per me. 'Forse fra poco verrà mia madre', pensai. Sarebbe stato bello, ma proprio in quel momento sentii dietro le sbarre la voce di mio padre: 'Tua madre ha avuto un sogno, mi ha detto che dovevo visitarti assolutamente. Uno sconosciuto mi ha dato un passaggio, ma quando mi sono girato per ringraziarlo era già sparito...'". Da quel momento la vita di Joshua si è trasformata. Ora non è prigioniero ma predicatore, perché il Signore gli ha affidato un lavoro. E il Regno di Dio continua a crescere grazie al ministero significativo di Joshua nelle prigioni, dove molti detenuti danno la loro vita a Cristo Gesù.
Trascritto da Storie di Fede Vissute
Francesco La Manna
Porte Aperte
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