lunedì 30 marzo 2015

Ehi, Dio! prima parte

La mia famiglia abitava sulle colline occidentali della Pennsylvania, a Burgettstown, una città abbastanza grande. Vi rimanemmo fino a quando avevo nove anni. Io e i miei fratelli Joseph, Costy, Carmen, George e Anthony siamo nati là, come pure due delle mie sorelle, Dolly e Jessie. Un giorno, nel 1925, papà tornò a casa dal deposito delle locomotive e annunciò a mamma che ci saremmo trasferiti. Mamma cominciò a piangere e a strepitare perché per lei trasferirsi significava dover lasciare tutti i suoi vicini italiani cattolici. Papà di solito la chiamava mamma, eccetto quando voleva essere particolarmente severo; allora la chiamava Angelina Crede Dio. Mamma credeva in Dio secondo l'insegnamento cattolico romano e non voleva abbandonare un vicinato di italiani con le stesse credenze religiose. Usò quest'argomento per convincere papà a restare a Burgettstown. Ma James Foglio, chiamato "little Jim" dai suoi compagni di lavoro, fu inflessibile. "Angelina," disse, "da diversi mesi qualche cosa mi dice di andare a vivere in campagna. Non capisco, ma so che ce ne andremo. Ho preso in fitto una fattoria per dieci dollari al mese a cinque miglia da qui. Si trova nel circolo didattico di Raccoon". Quello fu un discorso lungo per papà che non sapeva né leggere né scrivere.

venerdì 27 marzo 2015

Martiri in Cristo Gesù

John Wesley il grande predicatore evangelico Inglese del 1800, fu mandato via, fuori, dalla quella che allora era la chiesa madre d'Inghilterra, per motivi dottrinali. Lui non si scoraggiò e incominciò a predicare nelle piazze, nei cimiteri, nelle campagne, nei campi, insomma dappertutto ove gli era favorevole per annunziare la parola del Signore. E d'allora citò un motto che è tuttavia ricordato: "Il mondo è la mia cappella". Non aveva bisogno di chiese di legno o locali addebiti per proclamare l'Evangelo, gli bastava la strada e dei cuori attenti per proclamare la Parola di Dio. 
E sì, questo è quello che vuole Dio che ogni uomo arriva alla conoscenza della Buona Novella. Spesso abbiamo creduto che Dio si interessi più a noi dell'occidente, in quando paesi  "cristiani", e ci siamo sentiti privilegiati, se non addirittura coccolati e viziati. Ci siamo sentiti al centro della volontà di Dio.

giovedì 26 marzo 2015

Preparati per le Buone Opere

Qualche anno fa sono salito su un aereo per raggiungere Londra, per andare a svolgere una campagna d'evangelizzazione. Successe che si persero parte dei miei bagagli. Quell'inconveniente ci fece perdere due giorni del nostro viaggio. Dopo due settimane mentre stavamo tornando negli Stati Uniti, all'aereoporto di Londra fummo chiamati da una assistente della American Airlines che, sapendo dell'accaduto dei nostri bagagli, volle gratificarci permettendoci di viaggiare in prima classe. Era una donna gentile e sensibile e in qualche modo, a nome della compagnia, volle scusarsi per il malcapitato. Com'era bello viaggiare in prima classe, ci sono tante cose. Danno i gamberetti, si viaggia più comodamente, i sedili sono così grandi ti puoi anche stendere tutto e dormire comodo. Io non ho mai viaggiato in prima classe, sono un predicatore e non posso permettermelo. Allora dissi al fratello pastore che viaggiava con me.

lunedì 23 marzo 2015

Miracoli in Pakistan Da Maometto ai piedi di Cristo Gesù

Io, Gulshan Fatima, la figlia minore di una famiglia Sayed, musulmana discendente diretta del profeta Maometto attraverso l'altra Fatima, sua figlia, avevo sempre vissuto una tranquilla vita costretta nella mia casa, quasi reclusa, nella regione del Punjab, Pakistan. E ciò non solo perché ero stata educata secondo la purdah sin dall'età di sette anni nel pieno rispetto dei più rigidi dettami del codice islamico ortodosso sciita, ma anche perché paralizzata e quindi incapace di lasciare la mia stanza senza l'aiuto di qualcuno. Il mio volto era velato agli occhi degli uomini, fatta rara eccezione per i parenti più prossimi come mio padre, i due fratelli maggiori e mio zio. Per i primi 14 anni della mia debole esistenza i muri delimitanti il perimetro di un grande giardino a Jhang, a circa 250 miglia da Lahore, costituirono per me i confini del mondo.

venerdì 20 marzo 2015

La ragazza che non aveva la Bibbia

Nel 1972, sul massiccio del Cader Idris, del nord del Galles, viveva la  famiglia Jones. Vivano in un una casetta di pietra grigia. L'arredamento era povero ed essenziale: un panca, due o tre sgabelli, una rozza credenza, un tavolo e un telaio. Avevano una figlia Mary, che aveva solo otto anni, ma amava ardentemente il Signore e la Sua Parola. Quella sera, accanto alla mamma Molly, camminava spedita per le oscure e deserte strade dei villaggi, ansiosa come sempre di arrivare alla riunione per ascoltare la Parola di Dio. Tutto quello che conosceva della Bibbia, l'aveva imparato alle riunioni, ma soprattutto dai genitori. fin da quando era molto piccola, nei lunghi pomeriggi della domenica, seduta accanto alla mamma, ascoltava a bocca aperta le storie dei grandi personaggi del popolo d'Israele e della vita di Gesù. Nella piccola comunità metodista del villaggio, come anche altrove, "il giorno del Signore" veniva osservato molto scrupolosamente. Gli uomini cercavano sempre di fare i lavori di sabato, perché la domenica si facevano l'indispensabile, come nutrire gli animali.

mercoledì 18 marzo 2015

Essere Umili una Grande Virtù

Ai tempi di Spurgeon, i lampioni stradali di Londra funzionavano a gas, ma dovevano essere accesi uno per uno, È a questo che si riferisce Spurgeon nella sua riflessione che segue:  "Giovedì, verso la fine dell'autunno, mentre ritornavo da un impegno dalle parti di Dulwich, mi ritrovai a passare sulla collina di Herne Hill. Arrivato all'inizio della salita, vidi una luce davanti a me e mi accorsi che questa luce risaliva piano piano la collina, lasciando dietro di sé una scia di stelle. Queste stelle appena nate, assumevano la forma di lampade, una dietro l'altra, e si estendevano dall'inizio fino alla cima della collina. Non potevo vedere il lampionaio. Non conoscevo il suo nome, la età e la sua residenza; ma vedevo le luci che aveva accesso e che continuavano a rimanere accese anche dopo che egli era andato via. Proseguendo lungo il cammino, pensavo fra me e me: "Quanto vorrei che la mia vita trascorresse nell'accendere un'anima dopo l'altra con la sacra fiamma della vita eterna! Vorrei essere visto il meno possibile mentre lavoro e svanire nella luce eterna in alto, quando il mio lavoro sarà compiuto".

Trascritta da La Manna Francesco
Storie di Fede Vissute
Charles Spurgeon

martedì 17 marzo 2015

LA CONVERSIONE DI CHARLES FINNEY

Una domenica sera dell'autunno del 1821, turbato e commosso dai rimproveri della propria coscienza, Charles prese la risoluzione di fare, se ciò gli fosse stato possibile, la pace con Dio. La conversione merita di essere raccontata per intero, perch'essa è così originale e nuova, per il modo in cui avvenne, e per l'influenza così profonda che esercitò, non solo sulla carriera del futuro evangelista. Appena Finney ebbe deciso di risolvere il problema della propria salvezza, un sentimento di vergogna si impadronì di lui. Da parecchi mesi, la sua Bibbia giaceva sul suo scrittoio, confusa fra i suoi libri di diritto: egli ve l'aveva nascosta, onde nessuno si accorgesse che egli si occupava seriamente di religione. Temendo che il suo capo gli rivolgesse delle domande personali, egli cercava di evitarle. Tre giorni trascorsero così, durante i quali il turbamento dell'anima sua non fece che accrescersi. La sera del martedì successivo, era più che mai agitato. Egli tremava al pensiero che, se non fosse morte, l'inferno sarebbe stato il suo destino. Trascorse una notte tormentosa. L'indomani mattina, mentre si recava in ufficio, la coscienza gli disse: Non hai promesso di dare il tuo cuore a Dio? Che cosa aspetti ancora per mantenere la tua promessa? Credi forse di poterti salvare da te stesso?

lunedì 16 marzo 2015

Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno.

Ho trascorso dei bei momenti a Belfast e in tutta l'Irlanda. Un giorno mi trovavo a Belfast, quando un giovane venne da me dicendomi: "Fratello Wigglesworth, sono in distretta" e mi spiegò il motivo. Nella loro congregazione c'era un'anziana signora molto fervente che aveva subito un incidente, e si era fratturata il femore. L'avevano portata all'ospedale, dove l'avevano ingessata e con quel gesso era rimasta per cinque mesi. Dopo averle tolto il gesso, l'avevano messa in piedi e le avevano ordinato di camminare. Ma era caduta di nuovo, fratturandosi l'osso in un altro punto. Infatti, come scoprirono più tardi, la prima fattura non si era mai risanata. Quindi l'avevano portata a casa, e lì era rimasta, distesa su un letto. Per questo il giovane era venuto a chiedermi di andare a pregare per lei. Quando entrai nella casa le chiesi: "Credi che Gesù può guarirti?" E lei mi rispose: "Certo. Quando ho saputo che saresti vento in città, mi sono detta: Questa è la mia opportunità per guarire". Suo marito, un anziano signore, era seduto su una sedia, immobilizzato da quattro anni. Lui mi disse: "Non credo, e non crederò mai. Mia moglie era il mio aiuto. Si è rotta una gamba ed è tornata a casa con due fratture. Come posso credere in Dio?" Mi voltai verso di lei e le chiesi: "Va tutto bene, adesso?" "Sì", mi rispose, "va tutto bene". La gamba destra era fratturata in due punti. I dottori possono riunire due ossa in maniera straordinaria, e possono farle combaciare alla perfezione, ma se Dio non interviene con la sua  potenza guaritrice, nessun dottore può guarirle. Non appena la unsi con olio, istintivamente la gamba destra ebbe un fremito di vita, ma lei già lo sapeva. Mi disse:"Sono guarita". Le risposi: "Se sei guarita, non hai più bisogno di aiuto". Uscii. Si aggrappò alla mensola che le sovrasta il capo, si spinse fuori dal letto ed iniziò a camminare per tutta la stanza. Era perfettamente guarita. Il marito allora mi chiese: "Fammi camminare". Gli risposi: "Tu, vecchio peccatore, devi pentirti dei tuoi peccati". Così egli pregò il Signore: Signore, lo sai che non volevo dire quelle cose". Credo che fosse sincero, e proprio perché Dio è misericordioso e compassionevole, quando gli imposi le mani, la potenza divina lo attraversò ed egli si alzò in piedi e, dopo quattro anni d'immobilità, cominciò a camminare per la stanza. Quel giorno lui e sua moglie furono guariti totalmente.


Trascritta da: La Manna Francesco
Storie di Fede Vissute
Autore: Warner Lee

martedì 10 marzo 2015

Il Medico Divino

Eravamo in missione nel Burkina faso. Un giorno mia moglie fu colpita da una terribile malattia, la portai subito in ospedale e i dottori la esaminarono e poi mi dissero che sarebbe morta nel giro di tre giorni. Qualche ora dopo ricevetti un telegramma, lo lessi e diceva: "Pastore Greenaway, vieni a Dakar fra due giorni, c'è una riunione con il commissario generale affinché nel Senegal possa essere aperta una vostra missione evangelica". Piansi, nessun missionario aveva mai messo piede nel Senegal fino a quel momento. Adesso mi dicevano che potevo aprire una missione. Ma mia moglie stava per morire; perciò ritornai all'ospedale, mi accostai vicino al suo letto, lessi questo telegramma, e piansi. Lei era così debole che non poteva tenere la mia mano ma mi disse: "Vai". Gli risposi:

venerdì 6 marzo 2015

Volete Sapere come si va a Gesù?

Un ragazzo era stato condannato dal Consiglio di Guerra ad essere fucilato. A quella notizia il cuore dei suoi genitori sembrava spezzarsi. Avevano anche una figlioletta, la quale aveva letto la biografia del Presidente Abramo Lincoln e diceva fra sé: "Se Abramo Lincoln sapesse quanto papà e mamma vogliono bene a mio fratello, non permetterebbe che lo fucilassero". Pregò quindi suo padre di andare di persona dal Presidente, a chiedere la grazia per il figlio, ma il padre le rispose: "No, è inutile; bisogna che la legge segua il suo corso. Hanno già respinto il ricorso di due che sono stati condannati da quel Consiglio, ed è stato emanato un decreto con cui il Presidente rende noto che non si intrometterà più in simili casi. Quando una persona è stata condannata dal Consiglio di guerra, deve subirne la sentenza". Quei genitori non credevano che il loro figlio potesse essere perdonato. Ma la bambina aveva una grande speranza. Partì con il treno per la capitale. Arrivata alla Casa Bianca, i soldati le impedirono di passare; ella raccontò allora la sua storia compassionevole e così la lasciarono entrare. Quando giunse alla Segreteria, ove si trovava il Segretario particolare del Presidente, questi si rifiutò di lasciarla entrare nella sala del Presidente. Ma la ragazza gli narrò la sua storia pietosa ed anche il Segretario fu commosso e la lasciò passare. Nella sala del Presidente degli Stati Uniti c'erano senatori, generali, governatori e altri uomini politici, che tenevano convegno su questioni importanti riguardanti la guerra; ma lo sguardo del Presidente cadde sulla bambina che s'era fermata vicino alla porta. Volle sapere che cosa desiderasse; ella andò direttamente da lui e gli raccontò la sua storia, nel suo linguaggio semplice e innocente di ragazzina. Il Presidente era anche lui padre e presto due grosse lacrime gli rigarono il volto. Scrisse un dispaccio e lo inviò al campo, ordinando che il ragazzo fosse mandato subito da lui. Appena questi fu giunto, il Presidente lo graziò e gli diede trenta giorni di congedo, perché tornasse a casa con la sorellina a consolare i genitori. Volete sapere come si va a Gesù? Andate come quella bambina si recò da Abramo Lincoln. Può darsi che abbiate una triste storia da raccontarGli. Narratela interamente: non nascondete nulla. Se Abramo Lincoln ebbe pietà di quella ragazzina, ascoltò la sua preghiera e l'esaudì, credete che il Signore Gesù non vi ascolterà? Credete che Abramo Lincoln, o chiunque altro in questo mondo, possa essere più compassionevole quanto Gesù. No! Gesù si commuoverà anche se chiunque altro restasse indifferente. Se andate direttamente a lui e Gli confessate il vostro peccato e la vostra miseria, Egli vi salverà


Trascritta da La Manna Francesco
Storie di Fede Vissute
D. L. Moody

lunedì 2 marzo 2015

Quando Cristo Vive in Te!

La sorella Chen, conosciuta anche come sorella Ruth, aveva delle responsabilità in una grande rete di comunità familiari in Cina. Continuava ad evangelizzare e per questo fu arrestata e imprigionata tre volte. Durante la sua prima detenzione le autorità la tiravano ripetutamente fuori dalla cella dicendole di confessare i suoi crimini. Un giorno le dissero "ieri hai parlato di Gesù! Oggi dovrai parlare di qualcosa di diverso. Quanti collaboratori hai? E quante comunità familiari? Come hai cominciato?" Lei rispose: "Conosco Gesù; Egli è il mio Salvatore e può essere anche il vostro. Non ho nient'altro da dire. I miei collaboratori non hanno commesso alcun crimine. E io stessa non ho nulla da confessare". Insistettero però affinché scrivesse la sua confessione. Lo Spirito Santo la spinse a scrivere 37 pagine. Scrisse della nascita, della morte e della resurrezione di Gesù. Scrisse anche del cielo e dell'inferno.