Si chiamava Kaboo e suo padre era il capo di una tribù dell'etnia Kru, che popolava la foreste occidentali della costa d'Avorio. Kaboo era il figlio maggiore e l'erede al trono, ma questa prospettiva non rese più facile la sua vita. Infatti, in quelle zone vigeva l'usanza che il capo tribù sconfitto in guerra dava il proprio primogenito in pegno ai vincitori, o meglio in ostaggio. Quando Kaboo era ancora ragazzo, suo padre fu sconfitto ben due volte nelle guerre con le tribù vicine, così in tutte e due le occasioni Kaboo finì ostaggio del capo vittorioso. Il padre era sempre riuscito a pagare il suo riscatto. Anni dopo la sua tribù fece guerra ad un'altra tribù vicino, e anche questa volta Kaboo fu preso in ostaggio. Per ben due volte il padre si recò al villaggio del capo tribù per barattare il prezzo del figlio, ma quello che offriva risultava essere sempre troppo poco. Per il povero Kaboo diventò una vera e propria tortura. Lo frustavano davanti ad uno della sua tribù che poi dopo doveva riferire tutto al padre di Kaboo.
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martedì 19 maggio 2015
Kaboo l'uomo di Dio.
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mercoledì 13 maggio 2015
Autostima
Una storia Africana narra di una tribù primitiva in cui gli uomini acquistavano le loro mogli dando in cambio del bestiame ai genitori. Una donna di media bellezza poteva valere due mucche, una donna eccezionalmente attraente poteva valerne tre, mentre la famiglia di una donna meno desiderabile ne riceveva solo una. Un giorno un ricco e attraente pretendente giunse nel villaggio in cerca di una moglie, e allora tutte le famiglie sfoggiarono le loro figlie in età da marito. Furono tutti sorpresi, però, quando l'uomo dichiarò di aver deciso di negoziare con la famiglia di una giovane donna scialba e piuttosto goffa. La gente pensò: " Probabilmente sta cercando di fare un affare", e si chiedeva se l'uomo avrebbe offerto galline invece che mucche. Lasciando tutti di sasso, l'uomo offrì ai genitori della ragazza sei mucche in cambio della loro figliola, e subito partì con lei per una luna di miele. Quando ritornarono, alcuni mesi dopo, nessuno riconobbe la sposa novella. Non c'era traccia delle spalle curve e degli occhi spenti. Era un'altra persona, irradiava bellezza e sicurezza di sé. No, suo marito non le aveva pagato dei trattamenti estetici o lifting. Aveva cominciato la relazione con lei dimostrandole concretamente che lei era importante e preziosa ai suoi occhi. Lei aveva cominciato ad assumere quel nuovo ruolo, a vedersi come lui la vedeva, e per tutto il resto della vita fu considerata con rispetto dai suoi amici: una donna che vale sei mucche. Dio vede i Suoi figli non che valgono tre o sei mucche, ma come coloro che valgono tanto ai Suoi occhi. Ci ha donato il Suo regalo più prezioso, Gesù, più volgiamo lo sguardo verso di Lui, maggiore sarà la nostra autostima.
Miller
Storie di Fede VissuteFrancesco La Manna
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venerdì 20 febbraio 2015
Salvati Da Un Neonato
Una volta, in una località primitiva dell'Africa, visitai una coppia di missionari. La loro piccola casa era situata in un angolino delizioso da cui si godeva una bellissima e invidiabile vista su laghi e montagne. Erano poveri dei beni di questo mondo, ma erano ricchi della grazia di Dio. Ammassati in quella piccola capanna c'erano sei bambini, l'ultimo dei quali aveva appena pochi mesi. "Venga con me," disse la moglie del missionario prendendo in braccio il suo piccino e uscendo fuori. "Voglio raccontarle una storia." Sedemmo su una panca dalla quale si godeva un panorama grandioso: una distesa di montagne, vallate tappezzate da una fitta giungla e laghetti e cascate. "Avere molti bambini piccoli non può essere un peso per un missionario," disse, "Viene sempre il momento in cui devi mandarli in Patria perché qui non ci sono buone scuole. Ma quando sono ancora piccoli i genitori possono goderseli." Tacque un momento e guardò la graziosa creatura che dormiva fra le sue braccia. La sua voce era incrinata dall'emozione mentre continuava: "Quando seppi che stavo per avere un altro bambino, mi ribellai con Dio. Avevamo già cinque bambini piccoli e non mi sembrava giusto che dovessimo occuparci di un altro. La mia salute non era buona ed ero molto triste e infelice all'idea di ricevere un'altra creatura:"Era giunto il momento della nascita. Ero molto debole e non c'erano medici nelle vicinanze. Non avevamo nessuno cui affidare gli altri bambini, così mio marito ci caricò tutti nella macchina e ci portò in città dove c'era un buon ospedale missionario. Rimanemmo lì finché non nacque il bambino." La minuscola creatura si agitò, distese le piccole braccia e sbadigliò. Come sembrava preziosa. La voce della madre divenne più dolce. "Quando ritornammo alla nostra casa con il neonato, venimmo a sapere che durante i pochi giorni in cui eravamo stati lontani erano venuti i Mau- Mau. Avevano assassinato tutti i bianchi dell'intera zona. Se fossimo stati a casa saremmo stati uccisi tutti." Strinse al petto la creaturina, mentre le lacrime le scorrevano sulle guance. "Questo piccolo tesoro era stato mandato da Dio per salvare la nostra vita. Non mi ribellerò mai più contro il potere di Dio di darci e di toglierci la vita."
Trascritta da: Francesco La Manna
Storie di Fede Vissute
Autotrice: Corri ten Boom
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