martedì 20 maggio 2014

Supplica

Una domenica sera, nell'aprile del 1912, una donna americana - pur essendo molto stanca - non riusciva a dormire a causa di un timore opprimente che la turbava. Alla fine, sentì il desiderio di pregare per suo marito che si trovava in quel momento in mezzo all'atlantico, diretto verso casa, a bordo del Titanic. Le ore passavano, ma lei non riusciva a tranquillizzarsi, così continuò a pregare in uno stato di sofferenza, all'incirca fino alle cinque della mattina, quando un grande senso di pace si impossessò di lei, e così si addormentò. Nel frattempo, suo marito - il Colonnello Gracie - era fra le centinaia di condannati che stavano cercando freneticamente di lanciare delle scialuppe di salvataggio dalla grande nave le cui parti vitali erano state distrutte da un iceberg. Lui aveva abbandonato tutte le speranze di potersi salvare e stava facendo del suo meglio per aiutare donne e bambini. Desiderava poter fare arrivare un ultimo messaggio a sua moglie e gridò dal profondo del cuore. "Addio, mia cara!" Poi, mentre la nave affondava nella sua tomba d'acqua gelida, piangendo nel suo cuore, disse: "Addio, mia cara, fino a quando non ci incontreremo di nuovo." Improvvisamente, arrivò in superficie e si ritrovò vicino ad una scialuppa capovolta; insieme ad alcuni altri ci salì sopra e poi fu raccolto da un'altra scialuppa, verso le 5 di mattina, nello stesso istante in cui quel senso di pace si era impossessato di sua moglie, che era raccolta in preghiera. Supplica! la preghiera che non accetta un "No" come risposta, che prende d'assalto i bastioni del Cielo, e porta confusione e sconfitta a tutte le potenze dell'inferno, persino alla morte stessa.



Francesco La Manna
Storie di Fede Vissute
Storie di Fede Vissute

Nessun commento:

Posta un commento